Rete tranviaria di Vicenza: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Una prima tranvia urbana, a trazione ippica, fu inaugurata "con un plauso trionfale"<ref>F. Ogliariogliari e F. Sapi, op. cit., p. 132.</ref> il 13 luglio [[1884]] per iniziativa di due professionisti della città. Tale impianto, lungo 2,3 km e dotato di un punto di incrocio, collegava la [[Stazione di Vicenza|stazione ferroviaria]] con corso Padova, presso la chiesa di San Giuliano. Nel [[1890]] si aggiunse una seconda linea dafra Porta Castello a Borgo San Felice. Il servizio a cavalli cessò tuttavia nel [[1893]], a causa dello scarso gradimento dell'utenza che si rifletteva sui bilanci societari<ref name="Federico">F. Ferraboschi, ''I tram di Vicenza'', op. cit.</ref>.
[[File:Vicenza, Viale della stazione.jpg|thumb|left|Il viale della stazione]]
 
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Negli [[anni 1930|anni trenta]] la colorazione delle elettromotrici aveva assunto la livrea in due toni di verde imposta dal ministero dei trasporti<ref name="Federico" />.<!--Nel periodo di massima espansione la rete era esercita mediante le seguenti relazioni:
* Linea 1 - Stazione Ferroviaria - Porta Padova
* Linea 2 - Stazione Ferroviaria - San Bortolo (Ospedale)<ref>Tale linea, non menzionata nel citato articolo di F. Ferraboschi, compare nellsul'edizione 1920 della cartografia in scala 1:17.000 edita dal Touring Club Italiano. Copia di tale mappa può essere visionata [http://www.stagniweb.it/foto6.asp?File=mappe2&InizioI=1&RigheI=50&Col=4 on line]. URL consultato nel maggio 2015.</ref>
* Linea 3 - Stazione Ferroviaria - San Lazzaro-->
 
Il declino del servizio tranviario iniziò nel 1925, allorché l'AIM istituì due nuove linee automobilistiche operateesercite con veicoli a batteria, che ben presto si decise di sostituire con una [[Rete filoviaria di Vicenza|rete filoviaria]]: nel [[1928]] fu soppressa la tranvia fra la stazione e Borgo Padova<ref name="Federico" />.
 
La tratta Porta Castello-San Lazzaro sopravvisse invece ai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]], venne riattivata fra il 1946 e il 1947, e rimase in esercizio fino alla sua definitiva soppressione avvenuta nell'estate del [[1951]]<ref name="Federico" />.
 
== Caratteristiche ==
[[File:Vicenza, Corso Palladio.jpg|thumb|upright=0.8|IlCorso tramprincipe al ponte degli AngeliUmberto, in una nota cartolina d'epoca.]]
 
A differenza del precedente impianto con trazione ippica, che era stato realizzato a scartamento ordinario, la rete AIM era costruita a scartamento metrico, utilizzando rotaie di [[Rotaie Phoenix|tipo Phoenix]]; la prima linea, lunga 2,1 km, presentava raddoppi a Porta Castello e lungo l'allora corso Principe Umberto<ref name="Federico" />.
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=== La rete ===
La sottostazionesottostostazione elettrica di alimentazione della rete sorgeva in zona San Biagio; il deposito officina si trovava nelle adiacenze della stazione delle tranvie extraurbane, dietro al teatro Verdi, ed era collegato attraverso un breve raccordo che si distaccava da via Roma, alla linea che dalla stazione costeggiava il Campo Marzio per raggiungere Porta Castello.<ref name="Federico" />.
 
Da qui la linea per Borgo Padova percorreva per intero l'allora Corsocorso Principe Umberto (oggipoi Corsocorso Andrea Palladio) per poi passare il fiume [[Bacchiglione]] mediante il ponte degli Angeli; da qui il binario attraversava la contrada detta Portaporta Padova e proseguiva lungo Corsocorso Padova fino al capolinea. Il tratto di prolungamento di questa linea realizzato nel 1911 presentava un punto singolare in corrispondenza dell'incrocio con la [[Tranvia Vicenza-Noventa-Montagnana|tranvia per Noventa Vicentina e Montagnana]], aperta nel medesimo anno<ref name="Federico" />.
 
Dal lato opposto la linea che da Portaporta Castello conduceva a San Lazzaro percorreva la cosiddetta strada Veronese (poi Corsocorso Santi Felice e Fortunato - Vialeviale Verona), incrociava a raso il binario delle tranvie extraurbane una delle quali, [[Tranvia Vicenza-Valdagno-Recoaro Terme/Chiampo|quella per Recoaro]], percorreva la via San Felice in affiancamento al binario urbano<ref name="Federico" />.
<!--
Il binario diretto a San Bortolo si distaccava da Porta Castello e, attraversata la piazza del [[Cattedrale di Santa Maria Annunciata|Duomo]], intersecava corso Principe Umberto all'altezza di Corsocorso San Lorenzo, che veniva seguito per intero fino a Corsocorso Pedemuro, raggiungendo il ponte Pusterla; da qui veniva seguita la viabilità costituita dai Corsicorsi San Marco e San Francesco, fino al capolinea, posto nelle adiacenze dell'[[ospedale San Bortolo]], a nord del quale transitava il primitivo binario di circonvallazione della citata tranvia extraurbana per Montagnana.-->
 
== Materiale rotabile ==