Torque: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Torque gaulois en bronze.jpg|thumb|Esempio di torque [[galli]]ca]]
 
La '''torque''', detta anche '''''torquis''''', '''''torc''''' o '''''torq''''' (dal [[Lingua latina|latino]] ''torquis'' o ''torques''<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/torque/ «torque»] (sostantivo femminile), ''[[Vocabolario Treccani]]'' on line, [[Istituto dell'Enciclopedia italiana]]</ref>, {{Citazione necessaria|da ''torqueo''}}) era un collare o un girocollo, {{Citazione necessaria|o più raramente un bracciale}}, solitamente d'[[oro]] o di [[bronzo]], più raramente d'[[argento]], realizzato con una disposizione a tortiglione da cui deriva il nome. Veniva usato dai [[Celti]], [[Sciti]] e altri popoli antichi.
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==Origini==
[[File:Torque del Tesoro de Sagrajas (M.A.N. 1970-30-1) 01.jpg|thumb|upright=0.8|left|Torque d'oro del [[I millennio a.C.]] trovata in [[Spagna]]]]
{{Citazione necessaria|In uso in Europa da vari popoli dall'[[Età del Bronzo]] (circa dal [[II millennio a.C.|II]]-[[I millennio a.C.]]), se ne ha traccia fino al [[300]] d.C.; ebbe un comune utilizzo a partire dall'[[800 a.C.]], cioè dall'epoca a cui risalgono i suoi più antichi ritrovamenti dell'[[Età del Ferro]] presso le [[Alpi]] italiane}}. In seguito si ritrova indossata da tutte le tribù [[celti]]che, dai [[Britanni]] fino ai [[Galati]] in [[Asia Minore]]. {{Citazione necessaria|Veniva indossata anche presso popoli non celtici quali [[Iberi]], [[Liguri]], [[Germani]]}}, [[Sciti]]<ref>Era un elemento iconografico ricorrente nella produzione scultore in pietra nell'[[arte scitica]] dal [[VII secolo a.C.]]: cfr. [[Muzafer Korkuti]], [http://www.treccani.it/enciclopedia/arte-scitica_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica-II-Supplemento%29/ Arte scitica], ''Enciclopedia dell' Arte Antica'', II Supplemento (1997), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref> e [[Illiri]]<ref>{{en}} J.J. Wilkes, ''The Illyrians'', 1992, ISBN 0-631-19807-5, p. 223: «''Illyrian chiefs wore heavy bronze torques''» ("I capi illirici indossavano pesanti torque di bronzo").</ref>.
 
== Uso e significato presso i Celti ==
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=== Testimonianze e ritrovamenti ===
L'uso fra le popolazioni celtiche di indossare torque è testimoniato anche da alcuni autori classici come [[Strabone]] e [[Cassio Dione Cocceiano]]. Il primo<ref>[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', IV, 4-5.</ref> parla dell'usanza gallica di indossare ornamenti d'oro e, appunto, torque, mentre il secondo <ref>[[Cassio Dione Cocceiano|Cassio Dione]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXII, 2, 1-4.</ref> afferma che la regina [[Budicca]] indossava al collo un grande girocollo a tortiglione.
 
Esistono molte altre testimonianze dell'uso di questo tipo di ornamento, che veniva anche raffigurato come attributo di divinità: nella copia romana del ''[[Galata morente]]'' c'è la raffigurazione di un guerriero celtico nudo e con indosso una torque. {{Citazione necessaria|In molte [[monetazione celtica|monete di conio celtico]] sono raffigurati individui che indossano una torque}}.
 
[[ImmagineFile:Gundestrupkarret2.jpg|thumb|left|''[[Calderone di Gundestrup]]'', dettaglio del pannello con la raffigurazione del dio [[Cernunnos]] ornato di torque]]
{{Citazione necessaria|Molte [[divinità celtiche]], anche [[interpretatio graeca|romanizzate]], venivano raffigurate con una torque a simboleggiare il loro alto ufficio: [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] e la sua sposa [[Rosmerta]], una statua a [[Treviri]], indossano un collare a tortiglione, così come una statua di [[Ercole]] a [[Castlesteads]] o una di [[Venere (divinità)|Venere]] proveniente da [[Augst]], che indossano entrambi delle torque}}. Ma l'uso della torque era dedicato soprattutto alle divinità autoctone, come testimoniato dal famoso ''[[Calderone di Gundestrup]]'' risalente alla fine del [[II secolo a.C.]] e che raffigura immagini di divinità celtiche con al collo delle torque.
 
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Poiché questo ornamento era un elemento di spicco nel patrimonio di chi lo possedeva, esso era considerato dai soldati romani un bottino molto ambito, che spesso veniva assegnato a coloro che si erano particolarmente distinti in battaglia - come testimoniato da [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]]<ref>''[[Naturalis Historia|Storia naturale]]'', XXXIII, 2.</ref>. {{Citazione necessaria|I monumenti eretti in onore di soldati particolarmente meritevoli enumeravano spesso anche il numero di torque raccolte in battaglia}}. Le torque figuravano tra i [[Ricompense militari romane#Dona minora|''dona minora'']], cioè le ricompense militari di ordine inferiore, assegnate come premio a soldati e ufficiali a fronte del loro valore in battaglia e nel corso delle campagne<ref>[[Tacito]], ''[[Annales (Tacito)|Annali]]'', II, 9.</ref>.
 
Fu proprio dall'abitudine di indossare un collare simile, appartenuto ad un guerriero [[galli]]co da lui ucciso in combattimento, che [[Tito Manlio Torquato (console 347 a.C.)|Tito Manlio]] ebbe il ''[[cognomen]]'' di "Torquatus" <ref>[[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], ''[[De Officiis]]'', III, 31.</ref>. Fu, infatti, nel 361 a.C., che, durante la guerra contro i galli, [[Tito Manlio Torquato (console 347 a.C.)|Tito Manlio]] sfidò a duello un barbaro dall'enorme corporatura e, dopo avergli strappato la collana (torque) e averla messa al suo collo, prese per sempre il soprannome di "Torquato" per sé e per i suoi discendenti.
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|'''«''' Il Romano (Tito Manlio), tenendo alta la punta della spada, colpì col proprio scudo la parte bassa di quello dell'avversario; poi, insinuatosi tra il corpo e le armi di quest'ultimo in modo tale da non correre il rischio di essere ferito, con due colpi sferrati uno dopo l'altro gli trapassò il ventre e l'inguine facendolo stramazzare a terra, disteso in tutta la sua mole. Tito Manlio si astenne dall'infierire sul corpo del nemico crollato al suolo, limitandosi a spogliarlo della sola collana, che indossò a sua volta, coperta com'era di sangue. '''»'''