Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni: differenze tra le versioni

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Il 7 agosto [[1394]] con la [[Bolla pontificia|bolla]] ''Salvatoris nostri'' di [[papa Bonifacio IX]], il territorio fu staccato dalla [[Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno|diocesi di Salerno]], la terra de La Cava fu elevata a città ed eretta in [[diocesi immediatamente soggetta]] alla [[Santa Sede]]. L’abbazia della Santissima Trinità di Cava non venne più governata da un abate, ma da un priore sottoposto al vescovo e la comunità dei monaci formava il [[capitolo (canonici)|capitolo]] della cattedrale. Il vescovo che doveva essere un secolare, godeva di tutti i privilegi e di tutti i diritti di un abate regolare sull'abbazia cavense e doveva risiedere alla Badia, la cui [[chiesa (architettura)|chiesa]] venne dichiarata [[cattedrale]] della nuova diocesi.
 
Da quando nel [[1431]], l'abate Angelotto Fosco fu elevato alla dignità cardinalizia e volle ritenersi [[In commendam|in commenda]]<ref>Istituto in base al quale a uno stesso vescovo erano assegnate le rendite provenienti da più diocesi.</ref>, percependone le rendite, l'abbazia e la diocesi cavense, fu affidata a vicari generali che si preoccuparono prevalentemente dell'amministrazione dei beni temporali, provocando il decadimento dell'azione spirituale e sociale della badia, che anche a causa dei rivolgimenti politici, si esaurì quasi del tutto.
 
Quando nel [[1485]] [[papa Innocenzo VIII]] conferì la commenda al cardinale [[Oliviero Carafa]], l'abbazia della Santissima Trinità aveva ormai perso il suo antico splendore di virtù e di santità. Nel monastero, nei priorati, nelle parrocchie e nelle chiese più remote i pochi monaci rimasti vivevano senza il rispetto della regola in assoluta libertà ed autonomia. Per l'abbazia della Santissima Trinità de La Cava, così come era già successo per tanti altri monasteri che da tempo versavano nelle stesse condizioni miserande, si rese necessario riformare la regola cenobitica. Il cardinale Oliviero Carafa decise di rinunciare alla commenda e riportò nel monastero benedettino la vita claustrale regolare. Pertanto, il 10 aprile [[1497]] con [[bolla pontificia|bolla]] di [[papa Alessandro VI]], il monastero cavense fu unito al movimento monastico riformato della [[Congregazione di Santa Giustina]] di [[Padova]] (detta poi [[Congregazione Cassinese|Cassinese]])<ref name="test4">Massimo Buchicchio, ''Reverendissimi in Christo Patres et Domini Cardinali commendatari de la abbazia de la Sanctissima Trinità et Episcopi de la cità de La Cava''. Cava de' Tirreni 2011</ref>.