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* 2º capitolo. Riferendosi agli ortaggi coltivati dal marito di Frau Dörr, l'autore parla di quelli che piacciono al «…vero berlinese…» (''der richtige Berliner''), dal titolo dell'opera dello scrittore Hans Meyers: ''Der richtige Berliner in Wörten und Redensarten'' (Il vero berlinese in parole e modi di dire), comparsa nel [[1878]].
* 4º capitolo. Parlando in casa di Lene, a proposito di lavandaie, Botho, commenta come un noto poeta ([[Adelbert von Chamisso]]) abbia dedicato una delle sue poesie (''Die alte Waschfrau'') ad una lavandaia
* 6º capitolo. Dopo aver letto una lettera indirizzatagli da Lene, Botho ne commenta bonariamente la correttezza formale, non potendosi esimere dal correggere il testo con un trattino: «''Stiehl statt Stiel''» (Stiehl invece del trattino), alludendo così a [[Anton Wilhelm Ferdinand Stiehl]], autore di un testo di regole grammaticali ed ortografiche per scuole popolari.</br />Al termine del medesimo capitolo, Botho, dopo aver letto felicemente la lettera di Lene, si affaccia al balcone del suo studio ed ammirando il panorama esclama: «Che bello. Si tratta proprio del migliore dei mondi», alludendo così all'affermazione del filosofo [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]], secondo il quale «…il nostro è proprio il migliore dei mondi possibili.»
* 7º capitolo. Lo zio di Botho, Kurt Anton Osten, parlando, senza citarlo mai, di [[Otto von Bismarck|Bismarck]], che egli detesta, dice che «…non ha imparato nient'altro che scrivere dispacci», alludendo così al messaggio, volutamente ambiguo, scritto dallo statista prussiano, che fu il ''casus belli'' della [[guerra franco-prussiana]] del [[1870]]</br />Nel medesimo capitolo i discorsi dello zio sono fortemente allusivi ad episodi della politica condotta allora dal cancelliere prussiano
* 10º capitolo. Lene racconta a Botho di aver assistito ad un dramma intitolato ''La maschera di ferro'', probabilmente l'opera del [[1804]], ''Die eiserne Larve'', dello scrittore svizzero [[Heinrich Zschokke]]
* 14º capitolo. Agitato dopo la lettura della lettera della madre, che gli rammenta la necessità per la famiglia del suo matrimonio con la cugina Käthe, Botho s'immagina di fuggire nella [[Legione straniera francese|Legione Straniera]], portando con sé Lene come ''[[La figlia del reggimento|Figlia del reggimento]]'', alludendo all'omonima opera lirica di [[Gaetano Donizetti]]