Wikipedia:Oracolo/Archivio/25 agosto 2007: differenze tra le versioni

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vorrei sapere quali sono i poeti che decrivono la natura, sia in modo pessimistico che in modo ottimistico.
:Ma che domanda è? ''Sempre caro mi fu quest'ermo colle e quella siepe...'' ''Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso.'' ([[Giacomo Leopardi]]) ''La nebbia agli irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mare...'' ''L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei vermigli fior...'' ([[Carducci]]). ''Si sta come, d'autunno, sugli alberi, le foglie.'' ([[Giuseppe Ungaretti]]) ''Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi.'' ([[Montale]]) ''Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti...'' ([[Gabriele D'Annunzio]]). Insomma ogni poeta usa la natura come lo supporto alla poesia, un po' come al fotografo non basta il soggetto, ma serve la luce ed è (di solito) quella a fare la differenza... --[[Discussioni utente:82.55.122.25|perplesso]] 16:08, 17 mar 2007 (CET)
 
 
ci sono poeti che parlano solo della natura. Comunque conosci dei poeti fratelli o che si possano definire tale?