Simbolo: differenze tra le versioni

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[https://www.google.it/search?q=come+un+segno%2C+qualcosa+di+pi%C3%B9+vago+e+ambiguo%2C+ricco+di+una+pluralit%C3%A0&rlz=1C1CHMO_itIT558&oq=come+un+segno%2C+qualcosa+di+pi%C3%B9+vago+e+ambiguo%2C+ricco+di+una+plu Copiato da Dizionario di filosofia Treccani
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συμβολον [''súmbolon]'' (segno) che a sua volta deriva dal tema del verbo symballo dalle radici σμ- (''sym-'', "insieme") e βολ [''bolḗ''] ("getto"), avente il significato approssimativo di "mettere insieme" due parti distinte.
 
In [[greco antico]], il termine simbolo (Σύμβολον) aveva il significato di "tessera di riconoscimento" o "tessera hospitalitas (ospitale)", secondo l'usanza per cui due individui, due famiglie o anche due città, spezzavano una tessera, di solito di terracotta o un anello, e ne conservavano ognuno una delle due parti a conclusione di un accordo o di un'alleanza: da qui anche il significato di "patto" o di "accordo" che il termine greco assume per traslato. Il perfetto combaciare delle due parti della tessera provava l'esistenza dell'accordo. Ma in certi usi (come in quello comune) s. tende a significare qualcosa di non tanto facilmente interpretabile come un segno, qualcosa di più vago e ambiguo, ricco di una pluralità di riferimenti indeterminati ed eterogenei, e anche come qualcosa di più complesso che rinvia a realtà importanti o remote.
 
== Simbolo, segno e segnale ==
Sostengono autori, come [[Thomas Hobbes|Hobbes]] e altri nel seguito della filosofia inglese come [[Charles Sanders Peirce|Peirce]], e i [[positivismo|positivisti]] e [[neopositivismo|neopositivisti]] della "[[logica simbolica]]", che il simbolo, nella sua funzione di "stare al posto di" possa scambiarsi con il [[segno]].