Manuel Godoy: differenze tra le versioni

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Godoy trascorse gli ultimi anni di vita in esilio con Carlo, Maria Luisa e sua figlia Carlota Luisa, la sua amante Pepita, ed i suoi figli (Maria Teresa aveva divorziato da lui nel 1808). Il gruppo degli esiliati visse per alcuni mesi al castello di [[Fontainebleau]], poi a [[Compiègne]], e quindi ad [[Aix-en-Provence]]. Nell'ottobre del 1808 giunsero a [[Marsiglia]], ove trascorsero quattro anni. Nel luglio del [[1812]] si trasferirono a [[Roma]] ove vissero a [[Palazzo Barberini]].
 
Nell'aprile del 1814 Ferdinando VII venne reinstaurato sul trono come re di Spagna, dopo il crollo del regime napoleonico. Egli si rifiutò categoricamente di permettere ai suoi genitori ed a Godoy di ritornare in Spagna e lo stesso [[papa Pio VII]] confinò Godoy e la sua amante a [[Pesaro]]. Durante i [[Cento giorni]], Carlo IV e Maria Luisa si trasferirono dapprima in Francia e poi a [[Verona]], ove si riunirono con Godoy e Pepita. Godoy chiese asilo politico all'imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I d'Austria]], ma Ferdinando non glie loglielo permise.
 
Dopo la finale sconfitta di Napoleone, Carlo IV, Maria Luisa e Pepita tornarono a Roma, ma il papa chiese a Godoy di rimanere a Pesaro. Nel settembre del [[1815]] Carlo IV e Maria Luisa chiesero personalmente al papa di annullare il matrimonio tra Godoy e Maria Teresa, così che a Godoy fosse permesso di tornare a Roma, ma per preservare l'onorabilità di Pepita questa venne trasferita a [[Genova]]. Ferdinando riuscì a far espellere Pepita da Genova e poi da [[Livorno]], dove si era spostata, permettendole infine di trovar casa a [[Pisa]].