Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia: differenze tra le versioni

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=== La "lunga marcia" e la "repubblica di Bihač" ===
 
Dopo la fine del territorio libero di Foča, la completa evacuazione del Montenegro e la ritirata in Erzegovina, la situazione dei partigiani di Tito era molto difficile, i guerriglieriaguerriglieri erano di fronte "una delle peggiori crisi" della guerra; ci furono defezioni e alcuni distaccamenti si sciolsero<ref>E. Gobetti, ''L'occupazione allegra'', p. 132.</ref>. Tito era tuttavia deciso a perseverare e il l 19 giugno 1942, egli comunicò la sua decisione di abbandonare il territorio dell'Erzegovina, devastato dalla guerra e privo di risorse economiche, e di trasferire quattro brigate con il quartier generale in Bosnia occidentale dove si sarebbe cercato di costituire un nuovo territorio libero<ref>M. Gilas, ''La guerra rivoluzionaria jugoslava'', pp. 237-238.</ref>. Le quattro brigate furono inizialmente concentrate sullo [[Zelen Gora]] e, insieme ai profughi e ai feriti, il 23 giugno 1942 si misero in cammino, iniziando quella che sarebbe stata conosciuta in seguito come la "lunga marcia". I partigiani erano divisi in due gruppi: quello settentrionale sotto il comando di Milovan Gilas e Arso Jovanović con la 2ª e 4ª brigata proletaria, e quello meridionale con la 1ª e 3ª brigata proletaria sotto il controllo diretto di Tito<ref>M. Gilas, ''La guerra rivoluzionaria jugoslava'', pp. 239-240.</ref>.
 
=== La battaglia della Neretva ===