Febbre da cavallo - La mandrakata: differenze tra le versioni
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Doppiatori italiani |
→Trama: ridotta, tono ironico fuori luogo smussato |
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==Trama==
Nonostante la fine del suo matrimonio e la promessa alla nuova fidanzata Lauretta di chiudere con gli ippodromi, Bruno Fioretti
Nella truffa vengono coinvolti anche Aurelia, ex fiamma di Mandrake
Effettuato lo scambio, Mandrake e soci devono procurarsi i soldi per la scommessa. Ad aiutare Mandrake arriva a sorpresa il suo ex socio Armando detto "Er Pomata", che tutti credevano morto e invece era scappato in [[Australia]] per sfuggire ai creditori. Col suo aiuto, Mandrake e soci mettono su una truffa ai danni del figlio del macellaio "Manzotin", ma riescono a portargli via solo mille euro.
▲Nonostante la fine del suo matrimonio e la promessa alla nuova fidanzata Lauretta di chiudere con gli ippodromi, Bruno Fioretti, detto "Mandrake", non ha perso il vizio di giocare ai cavalli. Infatti continua imperterrito a scommettere insieme ai suoi nuovi soci: "Micione", quarantenne disoccupato che vive ancora con i genitori a cui ruba gli spiccioli per le scommesse, e l'"ingegnere", studente fuori corso in giurisprudenza. I tre, dopo un ottimo inizio dovuto alle capacità informatiche dell'ingegnere, ricominciano sistematicamente a perdere, finché un giorno, durante una corsa, Mandrake nota che "Come va, va", un cavallo brocco che arriva sempre ultimo, è esteticamente identico a "Pokémon", cavallo plurivincente di proprietà del conte De Blasi, e concepisce una delle sue "super mandrakate": sostituire i due cavalli in modo da far alzare le quotazioni di "Pokémon", facendo correre e perdere "Come va, va" al suo posto, per poi scambiare i due cavalli e vincere una grossa somma puntando sul primo.
▲Nella truffa vengono coinvolti anche Aurelia, ex fiamma di Mandrake e attrice di scarso successo, e il mite ragioniere Antonio Faiella, napoletano truffato da Mandrake mentre doveva consegnare a nome del suo principale una mazzetta ad un funzionario ministeriale.
Per attuarla, viene allora imbrogliato addirittura il
Ovviamente facendo correre
▲Per attuarla, viene allora imbrogliato addirittura il "Cozzaro Nero", grazie al doppio gioco di Aurelia che rivela allo strozzino la truffa architettata da Mandrake proponendogli di dividere il ricavato dalla scommessa su "Pokémon" al 50%. Ma in realtà gli altri hanno effettuato un finto riscambio dei cavalli, quindi a correre è ancora "Come va, va" che naturalmente perde, e con uno stratagemma i 25.000 euro della scommessa del "Cozzaro Nero" finiscono in mano a Mandrake, il quale ha, nel frattempo, iscritto "Come va, va" ad un'altra corsa a Montecatini.
▲Ovviamente facendo correre "Pokémon" al suo posto la gara viene vinta facilmente dal finto "Come va, va", e i cinque già pregustano il mezzo milione di euro che incasseranno grazie alle puntate fatte sul cavallo. Ma il conte De Blasi, servendosi di un investigatore privato, ha nel frattempo scoperto tutto, per cui Mandrake e soci evitano la denuncia, ma si ritrovano senza nemmeno i soldi per tornare a Roma. Sul treno, rincontrano pure Pomata reduce da una scommessa persa a Bologna, e puntualmente arriva pure il controllore, così il gruppo deve rispolverare la "mandrakata" dello scendere e risalire ad ogni fermata - già messa in atto nel primo "Febbre da cavallo" - per non essere scoperto. Scesi alla prima stazione, Mandrake e Pomata si trovano davanti un baracchino col classico gioco delle tre carte, la tentazione è troppo forte, e i due finiscono per giocarsi, perdendola, l'ultima cosa rimasta: l'orologio d'oro della Prima Comunione che Aurelia aveva dato poco prima a Mandrake.
==Curiosità==
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