Accademia dei Virtuosi al Pantheon: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Fix template "S sezione"
Riga 5:
[[File:Parione - palazzo Riario o Cancelleria nuova 1628.JPG|thumb|[[Palazzo della Cancelleria]], sede operante dell'Accademia dei Virtuosi al Pantheon]]
[[File:Raphael's grave, Pantheon 2010.jpg|thumb|La tomba di Raffaello al Pantheon]]
L'associazione a Roma nacque nella prima metà del [[XVI secolo]] sotto la denominazione di «Compagnia di San Giuseppe di Terra Santa alla Rotonda», che dette anche il nome alla [[cappella]] di cui aveva il patronato, concessagli da papa Paolo III. Erroneamente Gaetano Moroni ritiene che nella suddetta cappella vi fosse seppellito [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] nella [[Chiesa di Santa Maria ad Martyres]] "<ref name = Moroni>[[Gaetano Moroni]], ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]'', Venezia: Tipografia Emiliana, Vol. I, pp. 51-53 ([http://books.google.it/books?id=rTEtAAAAYAAJ&pg=PA51&dq=Congregazione+di+San+Giuseppe+di+Terra+Santa&hl=it on-line])</ref>. Gli associati erano "virtuosi", ossia artisti (pittori, scultori, architetti) i quali si proponevano opere di carità nei confronti degli associati («visitar i fratelli infermi, e quando morissero accompagnarli al sepolcro, dispensar limosine ai poveri, dotar fanciulle con venticinque scudi e col vestimento»). Fra i primi associati vi erano [[Taddeo Zuccari]], [[Giacomo Barozzi da Vignola]], [[Domenico Beccafumi|Beccafumi]], il [[Girolamo Siciolante da Sermoneta|Sermoneta]], [[Giovanni Mangone]]<ref name=ghi>Ghisetti Giavarina (2007)</ref> e [[Antonio da Sangallo il Giovane|Sangallo]]; il fondatore e primo Reggente fu il monaco [[cistercense]] Desiderio d'Adiutorio (1481-1546), piombatore delle bolle apostoliche e canonico della stessa chiesa del Pantheon<ref name = Moroni/>. La congregazione fu riconosciuta da [[Papa Paolo III]] il 15 ottobre [[1542]]. Essa resta perciò il più antico sodalizio artistico romano esistente.
 
In occasione nella festa di San Giuseppe furono allestite periodicamente fino al 1750 delle mostre sotto il [[pronao]] del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]]<ref>Vitaliano Tiberia (a cura di), ''La Compagnia di S. Giuseppe di Terrasanta da Clemente XI a Pio VI''; diario a cura di S. Carbonara Pompei e F. Trastulli, Galatina: M. Congedo, 2010, ISBN 9788880869191</ref>. Nel [[1833]], la Congregazione decise di far eseguire degli scavi sotto l'edicola con la statua della "Madonna del Sasso", realizzata da [[Lorenzetto]], per identificare i resti di [[Raffaello]] <ref>[[Pietro Odescalchi]], ''Istoria del ritrovamento delle spoglie mortali di Raffaello Sanzio da Urbino. Scritta dal principe don Pietro Odescalchi'', Roma: Tip. delle Belle Arti, 1836 ([http://books.google.it/books?id=FH0EAAAAYAAJ&printsec=frontcover Google libri])</ref><ref>Carlo Falconieri Siciliano, ''Memoria intorno il rinvenimento della ossa di Raffaello Sanzio con breve appendice sulla di lui vita'', Roma: Tip. Giunchi e Menicanti, 1833 ([http://books.google.it/books?id=2n0EAAAAYAAJ&pg=PA1 Google libri])</ref>. In quell'occasione il reggente perpetuo [[Giuseppe De Fabris]] ottenne da [[Gregorio XVI]] l'approvazione di un nuovo statuto nel quale erano previsti, con fondi dell'[[erario]], concorsi di [[pittura]], [[scultura]] ed [[Concorso di architettura|architettura]] su soggetti sacri ai quali potevano partecipare artisti cattolici di tutte le nazioni<ref>''Statuto della insigne artistica Congregazione de' virtuosi al Pantheon'', Roma: s.n., 1839 ([http://books.google.it/books?id=4ygOAAAAQAAJ&printsec=frontcover Google libri])</ref>. Il titolo di «Pontificia» fu concesso nel 1861 da [[Pio IX]]<ref>Congregazione de' Virtuosi al Pantheon, ''Statuto della insigne artistica Congregazione pontificia de' Virtuosi al Pantheon'', Roma: Tip. Vaticana, 1861</ref>, mentre il titolo di [[Accademia]] fu attribuito da [[Pio XI]] nel [[1928]]<ref>Saverio Kambo, ''La Pontificia I. Accademia dei Virtuosi al Pantheon e le sue vicende di fede e di arte'', Roma: Tip. Coop. Sociale, 1928</ref>.