Paolo Emilio Bilotti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Fu educatore e direttore di convitto a [[Catanzaro]] prima di cominciare a lavorare negli Archivi di Stato a Bari e successivamente a Caserta. Divenne direttore dell’Archiviodell'archivio Provincialeprovinciale di Salerno nel 1892 e lo diresse fino al 1927<ref name= ASSA>{{Cita web
|url = http://www.archiviodistatosalerno.beniculturali.it/index.php?it/184/i-direttori-storici-dellarchivio-di-stato-di-salerno
|titolo = I direttori storici dell'Archivio di Stato di Salerno
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|data = 25 giugno 2014
|accesso = 26 febbraio 2015
}}</ref>, anno della sua morte<ref>{{Cita libro|titolo=Indice biografico italiano|curatore=Tommaso Nappo|editore=Saur|città=Monaco di Baviera|data=1997|edizione=2|volume=1|p=352}}</ref>. Fece parte della Regia Commissionecommissione per la conservazione dei monumenti e della Società Economicaeconomica Salernitanasalernitana. Noto per il suo [[anticlericalismo]], fu membro e successivamente ''maestro venerabile''<ref>{{Cita libro|titolo=Stato, nazione e il "tradimento dei chierici": gli storici a Salerno e il caso italiano|autore=Alfonso Conte|capitolo=Monumenti e onoranze pubbliche a Salerno dalla fine dell'Ottocento alla vigilia della Grande Guerra|città=Salerno|anno=2004|p=113}}</ref> della loggia massonica ''Carlo Pisacane'' di Salerno e lavorò intensamente alla ricomposizione della scissione interna, avvenuta nel 1907 con la nascita della loggia ''Giovanni da Procida''. Il tentativo ebbe successo quando, in un incontro avvenuto in [[Via dei Mercanti (Salerno)|Viavia dei Mercanti]] il primo marzo 1914, fu approvato un ordine del giorno di conciliazione<ref>{{Cita libro|titolo=Linee di storia politica culturale e scolastica nel salernitano dal 1900 al primo quinquennio fascista|autore=Donato Dente|editore=Morano|città=Napoli|anno=1982|pp=180-181}}</ref>. Nel 1920 contribuì a fondare la [[Società salernitana di storia patria]] che curò la pubblicazione della rivista di studi storici ''[[Archivio Storico della Provincia di Salerno|Archivio storico per la provincia di Salerno]],'' ancora oggi attiva col nome di [[Società salernitana di storia patria#Pubblicazioni|Rassegna storica salernitana]]. Personaggio di spicco della vita culturale della città di Salerno, fu anche collezionista e bibliofilo. Definito da Benedetto Croce ''studioso solitario e schivo''<ref name= ASSA/>, il suo profilo di storico appassionato del risorgimento emerge sia dalle sue opere sia dal patrimonio documentario lasciato all'[[Archivio di Stato di Salerno]].
 
== Fondo Bilotti ==