Alessandro Scarlatti: differenze tra le versioni
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È questo il momento in cui Scarlatti si allontana definitivamente dal gusto dell'epoca: la sua musica operistica e vocale in generale si fa sempre più complessa: le sinfonie si arricchiscono nel [[contrappunto]], le arie divengono più estese, e presentano accompagnamenti sempre più raramente affidati al solo basso continuo; il virtuosismo tende a farsi più espressivo, ed agli artisti, più che sfoggio di mere abilità tecniche, vengono richieste vere e proprie adesioni spirituali al testo scritto. Accuse di eccessiva severità nello stile e di pomposità iniziano a giungergli a Venezia, allorché egli vi rappresenta uno dei suoi capolavori, il ''Mitridate Eupatore'' ([[1707]]).
{{Citazione|Che sia musica soave<br />spirti rei negar nol ponno<br />Se negli occhi a chi non l'have –<br />introduce un dolce sonno.}}
È l'inizio dell'incomprensione che accompagnerà il genio di Scarlatti fino alla tomba e che farà sparire le sue opere dal repertorio, con una significativa eccezione: la musica strumentale licenziata da Alessandro Scarlatti occupa una posizione marginale rispetto all'enorme mole della musica vocale, ed è normale per un autore che – come si è visto – mostra una naturale predisposizione nel mettersi al servizio della voce umana.
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==Collegamenti esterni==
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* {{IMSLP|id=Scarlatti, Alessandro}}
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{{Controllo di autorità}}
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