Acido naftenico: differenze tra le versioni

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Il termine '''acido naftenico''' (da non confondere con gli [[Acido naftoico|acidi naftoici]]) si riferisce a una varia mistura di diversi [[acidi carbossilici]] [[ciclopentano|ciclopentilici]] e [[cicloesano|cicloesilici]] con P.M. da 120 a 700 dalton, e la cui principale frazione comprende l'intervallo da 9 a 20 atomi di carbonio.
 
Il nome viene anche utilizzato per indicare la frazione acidica ottenibile dal [[petrolio]], composta da [[acidi carbossilici]] insaturi caratterizzati da [[formula chimica]] generica C<sub>n</sub>H<sub>2n+1</sub>COOH e da [[peso molecolare]] compreso tra 180-350. Sono liquidi di consistenza oleosa e poco odorosi, con colorazione giallo chiaro tendente al nero se impuri.
 
Agli acidi naftenici si devono una serie di problematiche legate alla [[corrosione]] delle [[tubo|tubature]] degli impianti di [[raffineria (petrolio)|raffineria]] alle temperature di esercizio.
 
I suoi [[esteri]] trovano utilizzo quali [[dispersione (chimica)|disperdenti]] per produrre [[Imprimitura|primer]] acquosi conduttivi.<ref>J.L. Carmine, R.A. Ryntz, ''The use of naphthenic acid ester as a dispersing agent in aqueous conductive primers'', Journal of coatings technology, vol. '''66''', pagg. 93-98, 1994 </ref> Un derivato dell'acido naftenico è il [[napalm]], ottenuto dalla [[precipitazione (chimica)|coprecipitazione]] dei [[sale|sali]] di [[alluminio]] dell'acido naftenico e dell'[[acido palmitico]].
 
==Note==
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==Collegamenti esterni==
*[{{cita web|http://www.cdc.gov/niosh/ipcsnitl/nitl1654.html |Scheda di sicurezza]}}
{{Portale|chimica}}