Aristosseno: differenze tra le versioni

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|LuogoNascita = Taranto
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 375 a.C.? <ref> La ''Cronaca'' eusebiana in dica il 335 come ''floruit''. </ref>
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
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== Biografia ==
Figlio di [[Spintaro]], (allievo di [[Socrate]]), fu da questi e dal padre avviato alla [[musica]] e alla [[filosofia]].
 
S'interessò alla dottrina [[Pitagora|pitagorica]], per poi diventare discepolo di [[Lampo Eritreo]], di [[Senofilo]] e infine uno dei principali allievi di [[Aristotele]]: infatti ebbe l'incarico di tenere nella sua scuola lezioni di [[musicologia]]. Aspirò alla successione del maestro e la nomina di [[Teofrasto]] alla direzione della scuola peripatetica, dopo la morte di [[Aristotele]], fu la profonda delusione della sua vita <ref>''Suda'', s.v. </ref>.
 
Infatti si trasferì a [[Mantinea]], una città del [[Peloponneso]] famosa per la diffusione della musica, dove visse per molti anni, ebbe molti discepoli detti ''Aristosseni'' e fu consigliere del re [[Neleo]]. Qui scrisse due opere, ''Il carattere dei Mantinei'' <ref>Μαντινέων ἔθη, fr. 45, I, rr. 1-9 Wehrli. </ref> e l'''Elogio dei Mantinei'' <ref>Μαντινέων ἐγκώμιον, fr. 45, I, rr. 10-12 Wehrli. </ref>.
 
== Opere ==
Secondo ''Suda'', Aristosseno scrisse 453 opere, molte delle quali sulla musica, per la quale divenne autorità indiscussa.<br />
In base ai frammenti, le opere aristosseniche possono essere divise in vari gruppi <ref> Il riferimento è all'edizione di F. Wehrli, ''Die Schule des Aristoteles'', vol. 2, ''Aristoxenos'', Basel/Stuttgart 1967, con il testo greco dei frammenti e commento in tedesco. </ref>.<br />
In primo luogo, Aristosseno si dedicò, sulle orme di Aristotele, allo studio delle teorie pitagoriche, con opere come la ''Vita di Pitagora'' (Πυθαγόρου βίος, fr. 11 Wehrli); ''Su Pitagora e i suoi allievi''(Περὶ Πυθαγόρου καὶ τῶν γνωρίμων αὐτοῦ, fr. 14 Wehrli); ''La vita pitagorica'' (Περὶ τοῦ Πυθαγορικοῦ βίου, fr. 31 Wehrli); ''Massime pitagoriche'' (Πυθαγορικαὶ ἀποφάσεις, fr. 34 Wehrli).<br />
L'attenzione alla dimensione educativo-pedagogica è testimoniata dalle ''Leggi educative'' (Παιδευτικοὶ νόμοι, fr. 42-43 Wehrli) e dalle ''Leggi politiche'' (Πολιτικοὶ νόμοι, fr. 44-45 Wehrli).
Numerose furono anche le sue biografie: ''Vita di Archita'' (Ἀρχύτα βίος, fr. 47-50 Wehrli); ''Vita di Socrate'' (Σωκράτους βίος, fr. 54 Wehrli); ''Vita di Platone'' (Πλάτωνος βίος, fr. 64 Wehrli); Vita di Teleste (Τελέστου βίος, fr. 117 Wehrli), sul poeta ditirambico.<br />
Dove, però, Aristosseno lasciò una duratura impronta fu la teoria della musica, con opere come ''Sui tonoi'' (Περὶ τόνων), di cui resta una breve citazione nel commentario di [[Porfirio]] agli ''Armonica'' di [[Claudio Tolomeo]]; ''Sulla musica'' (Περὶ μουσικῆς, fr. 80, 82, 89 Wehrli); ''Ascolto della musica'' (Μουσικὴ ἀκρόασις, fr. 90 Wehrli); ''Su Prassidamante'' (Πραξιδαμάντεια, fr. 91 Wehrli); ''Sulla melica'' (Περὶ μελοποιίας, fr. 93 Wehrli); ''Sugli strumenti'' (Περὶ ὀργάνων, fr. 94-95, 102 Wehrli); ''Sugli auloi'' (Περὶ αὐλῶν, fr. 96 Wehrli); ''Sui flautisti'' (Περὶ αὐλητῶν, fr. 100 Wehrli); ''Sui fori degli auloi'' (Περὶ αὐλῶν τρήσεως, fr. 101 Wehrli); ''Sui cori'' (Περὶ χορῶν, fr. 103 Wehrli); ''Sulla danza della tragedia'' (Περὶ τραγικῆς ὀρχήσεως, fr. 104-106 Wehrli); ''Comparazioni'' (Συγκρίσεις, fr. 109 Wehrli); ''Sui poeti tragici'' (Περὶ τραγῳδοποιῶν, fr. 113 Wehrli).<br />
Infine, tipicamente erudite erano le ''Miscellanee simposiali'' (Σύμμικτα συμποτικά, fr. 124 Wehrli); ''Memorabilia'' (Ὑπομνήματα), ''Memorabilia storici'' (Ἱστορικὰ ὑπομνήματα), ''Memorabilia in breve'' (Κατὰ βραχὺ ὑπομνήματα), ''Note miscellanee'' (Σύμμικτα ὑπομνήματα), ''Note sparse'' (Τὰ σποράδην): fr. 128-132, 139 Wehrli.<ref name="E">"Dizionario di Musica", di A.Della Corte e G.M.Gatti, Torino 1956, voce "Aristosseno", pp. 21-22.</ref><br />
<br />
A noi sono giunti gli ''Elementi di armonia'' (᾿Αρμονικά) divisi in tre libri: nel primo, intitolato ''Principii'' vengono esposti la definizione della scienza armonica e i suoi argomenti, quali la [[voce]], acuto e grave, [[intervallo (musica)|intervalli]], [[melodia]], [[generi]], [[suoni]] e [[tonalità (musica)|tonalità]]; nel secondo vi è una introduzione filosofica, una presentazione innovativa delle caratteristiche dell'armonia, una polemica contro gli esperti di musica passati e tradizionalisti; il terzo libro inizia con l'approfondimento degli intervalli e s'interrompe sulla parte intitolata ''Elementi''.
 
==Musica ed estetica in Aristosseno ==
Interessa rilevare negli scritti di Aristosseno la presenza più o meno esplicita di un pensiero estetico: un'idea di quel che sia o come debba essere intesa l'opera d'arte musicale. Alla [[musica]] attribuì un notevole influsso etico ed educativo, ma anche un uso terapeutico:
 
{{Citazione|il vero amore del bello sta nelle attività pratiche e nelle scienze; perché l’amare e il voler bene hanno inizio dalle buone usanze e occupazioni, così come, nelle scienze ed esperienze, quelle buone ed oneste amano davvero il bello; mentre ciò che dai più è detto amore del bello, cioè quello che si manifesta nelle necessità e nei bisogni della vita è, se mai, la spoglia del vero amore.|[[Stobeo]], ''Florilegio'', III, 1, 101.}}
Aristosseno applicò alla musica il duplice metodo, sperimentale e teorico, di chiara influenza aristotelica, tanto da scrivere che i pitagorici «usavano medicine per purificare il corpo e musica per purificare la mente». Abbinò questi studi allo sviluppo della dottrina dell'anima come armonia del corpo, perfezionando gli astratti presupposti dell'[[aritmetica]] pitagorica con l'osservazione attenta dei fenomeni del [[suono]]. È, tra l'altro, andata perduta un'opera di Aristosseno che era intitolata ''Sull'ascoltare musica'', nella quale pare si sostenesse il carattere necessariamente attivo di questa operazione, che richiede un vigile e assiduo confronto tra i suoni passati e quelli presenti e futuri. Ossia, Aristosseno riconobbe la funzione fondamentale della memoria nell'intelligenza della musica, come risulta da un paragrafo degli ''Elementi di armonia'': «Di queste due cose, invero, la musica è coesistenza: sensazione e memoria. Bisogna infatti sentire ciò che accade e ricordare ciò che è accaduto».<br> />
Grazie a [[Plutarco]] sono giunte fino a noi altre parti del modello musicale elaborato da Aristosseno, il quale era consapevole che la musica non poteva essere limitata a una ricreazione scientifica e nemmeno a un gioco di sensazioni, bensì alla riuscita di tutte le sue parti, dalle parole ai ritmi e ai suoni, e il compito del genio è quello di creare le corrispondenze fra questi elementi, attraverso un lavoro di sintesi. Il compito dell'ascoltatore, secondo le teorie di Aristosseno è quello di ricostruire l'opera stessa e se la fusione è esaustiva, in qualche modo l'opera esiste.<ref name="E" />
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://users.unimi.it/~gpiana/dm3/dm3ari01.htm |Trattato di armonica di Aristosseno di Taranto]}}
* {{EI|nome=Aristosseno|nomeurl=aristosseno}}