Castello Maniace: differenze tra le versioni

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|Azioni di guerra =
|Ref =
|Stato attuale = [[Italia]]|Stato = [[Sacro Romano Impero]] <br />[[Regno di Sicilia]] <br />[[Regno delle Due Sicilie]] <br />[[Regno d'Italia]]|Primo proprietario = [[Federico II di Svevia]]|Funzione strategica = Difensiva|Visitabile = Si|Materiale = Pietra|Stile = Gotico svevo|Costruttore = [[Riccardo da Lentini]]|Eventi = [[5 novembre]] [[1704]] esplosione della polveriera e distruzione di parte dell'edificio.|Termine funzione strategica = Sul finire del secolo scorso}}
 
Il '''castello Maniace''' è uno dei più importanti monumenti del [[storia della Sicilia sveva|periodo svevo]] a [[Siracusa]] e uno tra i più bei castelli [[Federico II di Svevia|federiciani]]<ref>{{cita|Danzuso|p. 106|gld}}</ref>.
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[[File:Ariete in bronzo, sec. III a.C. (copy) - Castel Maniace1.jpg|thumb|Uno dei due [[Ariete di bronzo|arieti di bronzo]], copie dell'unico originale superstite, oggi al museo Salinas di Palermo.]]
Nel sito in cui sorge il castello dovettero quasi certamente esistere delle fortificazioni sin dai tempi dei Greci in quanto è strategicamente importante per la difesa del [[Porto di Siracusa|Porto Grande]]<ref name="picone" />. È pertanto credibile la tesi che nel [[1038]] il comandante bizantino [[Giorgio Maniace]], da cui il castello prende nome, abbia promosso la restaurazione o la costruzione di opere a difesa del porto di Ortigia nel corso della sua campagna militare<ref>{{cita|Storia della Sicilia|p. 18|dms}}</ref>. Qualche anno dopo gli arabi si impadronirono nuovamente di Siracusa e del maniero che tennero fino al [[1087]] quando furono sconfitti e cacciati dai [[Normanni]]. Non ci sono tuttavia tracce evidenti di tale costruzione precedente<ref name="picone">Da "Il Castello Maniace"
di Efisio Picone in [http://www.galleriaroma.it/Siracusa/Monumenti/Castello%20Maniace/Castello%20Maniace.htm galleria roma; il castello maniace]</ref>.
 
L'impianto originario del Castello Maniace è dovuto all'imperatore [[Federico II di Svevia]], che ne affidò la realizzazione all'architetto [[Riccardo da Lentini]] tra il [[1232]] e il [[1239]]<ref>Francesco Abbate, ''Storia dell'arte dell'Italia meridionale'' vol. I, Donzelli, 1997, p. 241</ref>, poco tempo dopo il ritorno dalla [[sesta crociata|Crociata in Terra Santa]]. La costruzione avvenne nello stesso lasso di tempo in cui sorsero alcuni altri castelli "federiciani" di Sicilia e dell'Italia meridionale<ref name="picone" />. La somiglianza architettonica ne è l'evidenza<ref>Peter Purton, ''A History of the Late Medieval Siege, 1200-1500'', Boydell & Brewer, 2010, p. 33</ref>. Passato agli angioini nel 1266 venne assaltato ed espugnato dalla popolazione siracusana in rivolta l'11 aprile del [[1282]]. Nel [[1302]] [[Federico d'Aragona]] vi siglò l'armistizio con gli angioini<ref name="picone" />.
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=== Medioevo ===
Nel [[1321]] ospitò la seduta del Parlamento siciliano convocato per sancire l'eredità del figlio di [[Alfonso III d'Aragona]], [[Federico III di Aragona]].
Nel [[1325]] [[Pietro II d'Aragona]] fece riattare i fossati e costruire due forti a supporto del Castello.
 
Con gli aragonesi Siracusa divenne sede della [[Camera Reginale]], un istituto che poneva la città a dote della regina, dal [[1305]] al [[1536]]; il castello ospitò successivamente le regine, [[Costanza d'Aragona (1343-1363)|Costanza]] nel [[1362]], [[Maria d'Aragona (1425-1449)|Maria]] nel [[1399]], [[Bianca d'Aragona|Bianca]] nel [[1416]] e, infine, anche l'ultima che ebbe in dominio la città, [[Germana de Foix]], seconda moglie di [[Ferdinando il Cattolico]].
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=== Il Cinquecento ===
Dopo il castello decadde da residenza reginale a costruzione militare e per quasi tutto il XV secolo il castello venne adibito a prigione. Negli anni successivi al [[1535]] il viceré [[Ferrante I Gonzaga|Ferdinando Gonzaga]], per porre rimedio alla piaga delle frequenti incursioni piratesche saracene nelle città costiere della Sicilia orientale fece approntare un piano di rafforzamento delle difese costiere; l'incarico venne dato al famoso ingegnere militare [[Antonio Ferramolino|Ferramolino da Bergamo]] che avviò la costruzione di nuove fortificazioni e il restauro o il potenziamento di quelle esistenti. Tra queste vi fu il rafforzamento contro l'impiego di artiglierie del castello Maniace; a scopo di costruzione venne impiegate le pietre prelevate dagli antichi monumenti<ref>{{cita|Storia della Sicilia|pp. 176-177|dms}}</ref>.
Nel [[1540]] vi prese alloggio l'ammiraglio [[Andrea Doria]] durante la spedizione organizzata da [[Carlo V]] contro i musulmani.
 
=== Il Settecento ===
Alla fine del XVI secolo, il castello Maniace era divenuto il punto nodale della cinta muraria di [[Isola di Ortigia|Ortigia]] ma, il 5 novembre [[1704]], l'edificio venne squassato da una violenta esplosione della polveriera che proiettò i pezzi di otto delle volte a crociera e di blocchi di pietra nel raggio di alcuni chilometri. Negli anni successivi venne operato un rimaneggiamento che, lasciando così com'erano le parti rovinate dall'esplosione e demolendo sei delle otto volte danneggiate ne dispose l'ampliamento del cortile e la realizzazione di magazzini<ref>[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=102&IdSito=77 Regione Siciliana, Beni culturali, Castello maniace]</ref>.
 
=== L'epoca moderna ===
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== Il castello ==
Il castello presenta una poderosa struttura a quadrilatero di 51 metri per lato di circa 12 m di altezza<ref name="galleriaroma">[http://www.galleriaroma.it/Siracusa/Monumenti/Castello%20Maniace/Castello%20Maniace.htm Galleria roma, Castello Maniace]</ref> di aspetto severo in virtù del suo scopo difensivo. Ai quattro angoli della costruzione sono quattro torri cilindriche inserite armoniosamente nell'opera muraria.
 
Castel Maniace è accessibile attraverso la porta carraia della ex-Caserma Abela sita, a Siracusa, in piazza Federico di Svevia. Attraversando il successivo cortile si trova un ponte in muratura che adduce ad una porta, con colonne laterali, di epoca spagnola (XVI secolo). Tale ponte ha sostituito l'antico [[ponte levatoio]] ligneo che scavalcava il fossato che circondava il castello all'epoca della costruzione e lo separava dalla estrema punta meridionale di Ortigia; il largo fossato, colmato nel [[Cinquecento]], metteva in comunicazione il [[Porto di Siracusa|Porto Grande]] con il mare aperto e a ponte alzato permetteva una migliore difesa del castello in caso di attacco.
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== Il nome del castello ==
Il castello deriva il suo nome da [[Giorgio Maniace]], generale bizantino che nel [[1038]] riconquistò la città, in mano agli [[Arabi]], ma per un breve periodo. Secondo il [[Tommaso Fazello|Fazello]], fu nell'occasione dell'edificazione di una fortezza, detta dal popolo "Torre Maniace", che offerse in dono due arieti bronzei di fattura ellenistica, portati seco da [[Costantinopoli]], che vennero posti a decorazione dell'entrata della fortificazione<ref name="galleriaroma" /><ref>{{cita|Tommaso Fazello, Le due deche |pp.124-125|fazello}}</ref><ref>Secondo altri studiosi si tratta di una "leggenda"; gli arieti sarebbero di fattura posteriore</ref><ref name="galleriaroma" />.
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
*[{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=102&IdSito=77 |titolo=Regione Siciliana, Beni culturali, Castello Maniace]}}
*[{{cita web|http://www.stupormundi.it/maniace_1.htm |Un sito sul castello Maniace]}}
*[{{cita web|http://www.galleriaroma.it/Siracusa/Monumenti/Castello%20Maniace/Castello%20Maniace.htm |Galleria roma, castello Maniace]}}
 
{{CastelliFedericiani}}