Deviatoio: differenze tra le versioni

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Nella terminologia corrente, il tracciato originario prende il nome di corretto tracciato, mentre il ramo che da questo si distacca prende il nome di ramo deviato o, più semplicemente, deviata<ref name="Serra2013">{{cita|Serra|p.&nbsp;50-53|Serra2013}}</ref>. Però va notato che nei Regolamenti di esercizio ferroviario la posizione "normale" e la posizione "rovescia" sono indicate dal disegno del piano schematico costruttivo dell'impianto, perciò se in questo piano risulta per qualche deviatoio l'indicazione "normale" per il ramo deviato, e "rovescia" per il corretto tracciato, le leve di comando del deviatoio rispetteranno queste caratteristiche.
 
Un deviatoio è caratterizzato da due estremità: una punta, ossia il lato del corretto tracciato provenendo dal quale è possibile impegnare o meno il ramo deviato, ed un tallone (o calcio) che è il lato opposto<ref name="Serra2013">{{cita|Serra|p.&nbsp;50-53|Serra2013}}</ref>.
 
Dal punto di vista geometrico un deviatoio è caratterizzato da<ref name="Serra2013">{{cita|Serra|p.&nbsp;50-53|Serra2013}}</ref>:
* valore della tangente: è il valore della tangente dell'angolo compreso fra l'asse del corretto tracciato e la tangente all'asse del ramo deviato nel suo punto finale
* raggio del ramo deviato: caratteristica principale di distinzione dei deviatoi dal punto di vista prestazionale; in funzione di questa è determinata la velocità massima di percorrenza del ramo deviato
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==== Cuore ====
[[File:Railroad switch welded frog.jpg|thumb|Cuore di tipo saldato]]
Parte più delicata del deviatoio, il cuore è formato dall'intersezione delle due rotaie del corretto tracciato e del ramo deviato. Esso viene materializzato non nell'esatto punto matematico di intersezione delle due rotaie convergenti, ma in posizione più arretrata in quanto sussistono dei vincoli meccanici all'eccessivo assottigliamento delle rotaie (qualche decina di millimetri, variabili in funzione del modello di deviatoio)<ref name="AgostinacchioCiampaOlita2005">{{cita|Agostinacchio, Ciampa, Olita|p.&nbsp;637-657|AgostinacchioCiampaOlita2005}}</ref>. Questa interruzione di continuità delle due rotaie (spazio nocivo) è comunque necessaria, come già detto, per permettere al bordino di attraversare la rotaia. Al diminuire dell'angolo α (che caratterizza il deviatoio) l'ampiezza dello spazio nocivo aumenta: si genera quindi un limite fisico alla massima ampiezza dello spazio nocivo stesso, che deve essere tale da assicurare il sostegno verticale alla ruota che vi transiti (che in quel momento ha perso la guida laterale proprio per l'esistenza dello spazio nocivo)<ref name="Serra2013">{{cita|Serra|p.&nbsp;50-53|Serra2013}}</ref><ref name="Mayer2003|216"/>.
 
Il cuore può essere ottenuto come monoblocco fuso oppure saldando le due estremità delle rotaie che ivi convergono; di questo si terrà conto in fase di regolazione dell'eventuale [[Binario ferroviario#Collegamento delle rotaie|lunga rotaia saldata]]<ref name="BNSF|A1-15">{{cita|BNSF|p.&nbsp;A1-15|BNSF2011}}</ref>.
[[File:Deviatoio telaio degli aghi.jpg|right|thumb|Telaio degli aghi di un deviatoio]]
 
Nel caso di deviatoi destinati ad essere percorsi ad alta velocità il cuore è ''a punta mobile'': esso, così come gli aghi, si sposta in modo da annullare lo spazio nocivo, che sarebbe altrimenti molto ampio e incompatibile con le esigenze di comfort e sicurezza, dato che le tangenti di questi deviatoi sono molto piccole<ref name="Serra2013">{{cita|Serra|p.&nbsp;50-53|Serra2013}}</ref><ref name="Merlo1992">{{cita|Merlo|p.&nbsp;22-26|Itreni1992-126}}</ref>. Con il cuore del tipo a punta mobile, eliminandosi lo spazio nocivo, non è più necessario l'impiego delle controrotaie<ref name="Curia2014">{{cita|Curia|p.&nbsp;20-30|Curia2014}}</ref>.
 
==== Telaio degli aghi ====
Il telaio degli aghi è la parte mobile del deviatoio; grazie al suo movimento avviene l'instradamento del veicolo sull'uno o sull'altro ramo di deviazione, garantendo la continuità meccanica delle rotaie. Le due rotaie che formano il telaio degli aghi sono quella esterna alla curva e quella del ramo di corretto tracciato rivolta verso la curva stessa. I due aghi vengono realizzati per assottigliamento delle due rotaie, in modo che queste possano giustapporsi perfettamente al profilo interno delle rotaie. La parte finale di ciascun ago va quindi a scomparire sotto il fungo della rotaia a cui esso si accoppia, che prende il nome di ''contrago''<ref name="Serra2013">{{cita|Serra|p.&nbsp;50-53|Serra2013}}</ref>.
 
I due aghi possono essere diversamente configurati:
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In entrambi i casi, nelle due configurazioni (normale e rovescia), si ha sempre uno dei due aghi accosto e l'altro discosto<ref name="Mayer2003|216"/>.
 
Il movimento può avvenire o attraverso una rotazione attorno ad un perno verticale (aghi a cerniera) o per deformazione elastica dell'ago stesso (aghi elastici)<ref name="Policicchio|100">{{cita|Policicchio|p.&nbsp;100|Policicchio2007}}</ref>. Per facilitare il movimento degli aghi, questi appoggiano su appositi cuscinetti, denominati ''di scorrimento'', che grazie alla loro superficie levigata e lubrificata, riducono gli attriti<ref name="AgostinacchioCiampaOlita2005">{{cita|Agostinacchio, Ciampa, Olita|p.&nbsp;637-657|AgostinacchioCiampaOlita2005}}</ref>.
[[File:Eisenbahnweiche detail.jpg|left|thumb|Controrotaie di un deviatoio]]
 
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Nel momento in cui la ruota del veicolo percorre lo spazio nocivo, questa perde il vincolo di guida. Per garantire che il veicolo venga comunque guidato si posizionano, a fianco alle due rotaie esterne, due controrotaie che hanno la funzione di trattenere il bordino sul suo lato interno. Viene assicurato così il passaggio delle ruote dal lato corretto della punta del cuore, senza che queste vengano a toccarla fisicamente<ref name="MovIS2004|90">{{cita|Guida, Milizia|p.&nbsp;90|GuidaMilizia2004}}</ref>.
 
La distanza tra rotaie e controrotaie è di 40–41&nbsp;mm, con due inviti alle estremità che si portano ad una larghezza di 56–65&nbsp;mm<ref name="Mayer2003|216"/><ref name="AgostinacchioCiampaOlita2005">{{cita|Agostinacchio, Ciampa, Olita|p.&nbsp;637-657|AgostinacchioCiampaOlita2005}}</ref>.
 
==== Azionamento ====
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===== Deviatoio triplo =====
Simile al doppio, è composto anch'esso da due deviatoi (destro e sinistro) compenetrati, ma in questo caso totalmente: gli aghi vengono a trovarsi alla stessa altezza e di conseguenza i due cuori. Nella pratica, i due cuori coincidono con i due aghi esterni, riferendosi alle curve. I deviatoi tripli, per via del ridotto ingombro, trovano applicazione nei depositi e sulle navi traghetto<ref group=Nota>La denominazione di deviatoio "triplo", presente nella bibliografia in lingua italiana, fu contestata dallo storico delle ferrovie ingegner [[Erminio Mascherpa]], che in una sua nota anonima sostenne essere più corretta quella di deviatoio "doppio simmetrico" Cf {{cita|''Scambi''|pp.&nbsp;24-27|Itreni1987-77}}.</ref>. In tutti gli altri casi sono stati abbandonati<ref group=Nota>Le ''Istruzioni sugli armamenti dei binari e sui congegni fissi. Armamenti'', parte terza ''Deviatoi, intersezioni, comunicazioni e bivi'', pubblicate dal Servizio Centrale del Mantenimento delle Ferrovie dello Stato nel 1911 (Bologna, Stab. tip. Giuseppe Civelli), a p. 11 definivano gli scambi tripli come "ora abbandonati". Come documentato anche fotograficamente dalla bibliografia (cf {{cita|''Scambi''|pp.&nbsp;24-27|Itreni1987-77}}) essi erano ancora in uso alla fine del [[Novecento]].</ref>, soprattutto a causa della loro scarsa robustezza<ref name="Itreni1987-77">{{cita|''Scambi''|pp.&nbsp;24-27|Itreni1987-77}}</ref>.
[[File:101031 Italie sud 128.jpg|right|thumb|Esempio di deviatoio triplo, installato su una nave traghetto FS (Scilla o Villa), ferma nell'invasatura della [[Stazione di Messina Centrale|stazione di Messina Marittima.]]]]
 
===== Deviatoio inglese =====
Il deviatoio inglese, chiamato anche scambio-intersezione, è un dispositivo che permette sia l'intersezione tra due binari, sia il passaggio da un binario all'altro. Può classificarsi come semplice o doppio, a seconda che la comunicazione sia permessa provenendo da una sola direzione o da entrambe. Nel primo caso è presente solo una coppia di aghi, nel secondo caso due<ref name="Serra2013">{{cita|Serra|p.&nbsp;50-53|Serra2013}}</ref>.
 
Il cuore ha la forma di un quadrilatero, con due angoli acuti (nella direzione parallela all'asse di simmetria tra i due binari) e due angoli ottusi (nella direzione perpendicolare a quest'ultimo). Per limitare l'estensione dello spazio nocivo in prossimità dei cuori la tangente deve essere almeno di 0,12<ref name="Serra2013">{{cita|Serra|p.&nbsp;50-53|Serra2013}}</ref>.
 
L'applicazione del deviatoio inglese è utile per ridurre l'ingombro del dispositivo; per ottenere la stessa funzione altrimenti sarebbero necessari due deviatoi semplici in successione, che richiederebbero una lunghezza maggiore. I loro uso è abbondante nei piazzali di stazione, dove non sono ampi gli spazi a disposizione<ref name="Mayer2003|228"/>.
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[[File:Cassa di manovra.jpg|left|thumb|Cassa di manovra di un deviatoio elettromeccanico presso la [[stazione di Pavia]]]]
 
I deviatoi con azionamento elettromeccanico furono introdotti per la prima volta in [[Francia]] tra il [[1888]] e il [[1893]], dapprima con azionamento a solenoide (come quello dei tram) e poi con un vero e proprio motore elettrico<ref name="Merlo1992">{{cita|Merlo|p.&nbsp;22-26|Itreni1992-126}}</ref>. In Italia non comparvero prima del [[1924]], anno in cui venne realizzato a [[Stazione di Sestri Levante|Sestri Levante]] il primo apparato centrale elettrico<ref name="Merlo1992">{{cita|Merlo|p.&nbsp;22-26|Itreni1992-126}}</ref>. Il movimento avviene ad opera di una cassa di manovra elettrica in grado di trascinare gli aghi del deviatoio nelle due configurazioni possibili. Detta cassa è dotata di tiranti che in un deviatoio semplice (costituito da due aghi) sono quattro, dei quali due di manovra e due di controllo. Viceversa, nei deviatoi inglesi (costituiti da quattro aghi) si hanno due tiranti di manovra (in grado di trascinare i quattro aghi grazie ad un particolare bilanciere di unione) e quattro tiranti di controllo, per controllare la corretta posizione di ogni singolo ago indipendentemente.
 
La cassa di manovra è fissata al deviatoio mediante due zatteroni (perpendicolari al binario e ad esso connessi con viti) e da due zatterini trasversali, sui quali è imbullonata la cassa. La tiranteria è composta da una serie di aste cilindriche in acciaio e da una serie di collegamenti a snodo che, attraverso le cosiddette zampe, vengono fissate agli aghi, tra la prima e la seconda traversa a partire dalla punta del deviatoio. Dette zampe sono fissate con due viti cadauna e tra esse e gli aghi sono presenti gli spessori, ovvero lamierini di 1&nbsp;mm di spessore che consentono la regolazione della manovra e dei controlli per garantire il rispetto delle norme di sicurezza<ref name="MovIS2004|57">{{cita|Guida, Milizia|p.&nbsp;57|GuidaMilizia2004}}</ref>.
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[[File:EW 60-16000-6100.jpg|thumb|Deviatoio ad azionamento oleodinamico, per velocità in deviata fino a 220 km/h|left]]
 
Le casse di manovra sono costituite da un motore a corrente continua a eccitazione serie alimentato a 144 Vcc in grado, attraverso riduttori meccanici e trasformatori di moto (da rotativo ad alternativo), di azionare i tiranti di manovra. Il motore è dotato di due distinti avvolgimenti, che lo fanno ruotare nei due versi: i due avvolgimenti sono alimentati da due distinti circuiti, che corrispondono alle due manovre che il deviatoio può compiere. Una volta raggiunta la posizione voluta (deviatoio normale o rovescio) interviene il dispositivo di fermascambiambiatura, contenuto nella cassa e in grado di bloccare i tiranti (e quindi gli aghi) nella posizione voluta. Nel contempo viene rilevata attraverso contatti elettrici, anch'essi contenuti nella cassa, la corretta posizione dei tiranti di controllo consentendo, attraverso un circuito alimentato a 48 Vcc, di verificare sia la posizione del deviatoio (normale o rovescio) che la corretta distanza tra aghi e contraghi. Il controllo viene affidato sia ai tiranti di controllo che a quelli di manovra, per garantire la sicurezza qualora uno di questi si guastasse. Questo permette l'apertura del segnale, a protezione dell'itinerario che il treno andrà ad impegnare e nel quale incontrerà il deviatoio stesso<ref name="MovIS2004|57">{{cita|Guida, Milizia|p.&nbsp;57|GuidaMilizia2004}}</ref><ref name="Mayer2003|734">{{cita|Mayer|p.&nbsp;734-735|Mayer2003}}</ref>.
 
Nel caso il deviatoio venga percorso ''di punta'' interviene anche un elettromagnete che blocca meccanicamente la cassa di manovra<ref name="Mayer2003 p.741">{{cita|Mayer|p.&nbsp;741|Mayer2003}}</ref>.
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I deviatoi ad azionamento oleodinamico sono caratterizzati da una serie di bracci espandibili, chiamati ''attuatori'', il cui moto è regolato dalla variazione di [[pressione]] di una sostanza oleosa. Sono di solito applicati su [[Treno ad alta velocità|linee ad alta velocità]], o linee ad elevato traffico, o comunque linee dove per varie esigenze (per esempio [[Posto di Movimento|Posti di Movimento]] particolarmente trafficati) sia necessario che i treni percorrano le deviate a velocità particolarmente elevate. Per la loro estrema versatilità e qualità, nonché per l'elevato raggio di curvatura del ''ramo deviato'' sono, a seconda dei modelli, in grado di sostenere treni in corsa a velocità di 100&nbsp;km/h, 160&nbsp;km/h o 220&nbsp;km/h in piena [[sicurezza]]<ref name="GuidaMilizia">{{cita|Guida, Milizia|pp.&nbsp;339|GuidaMilizia}}</ref>.
 
In questo tipo di deviatoi gli aghi vengono mossi tramite le azioni esercitate dagli attuatori su più punti, il cui numero varia in funzione del modello; per esempio, i punti di manovra sono 4 nel deviatoio FS di tipo S.0.1. Gli attuatori hanno sia la funzione di azionare il deviatoio sia quella di garantire la sua fermascambiatura<ref name="GuidaMilizia">{{cita|Guida, Milizia|pp.&nbsp;339|GuidaMilizia}}</ref>.
 
== Sicurezza ==
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* deviatoi ''tallonabili'': quelli che permettono che la manovra di tallonamento avvenga senza danni (possono essere privi di fermascambiatura o con fermascambiatura tallonabile, permanente o a comando elettrico<ref name="Mayer2003/D"/>);
* deviatoi ''intallonabili'': la manovra di tallonamento provoca il danneggiamento del deviatoio stesso, con eventuale pericolo di svio del rotabile.[[File:Weichenheizung.JPG|alt=Scaldiglie in azione su un deviatoio|thumb|Scaldiglie in azione su un deviatoio]]
I deviatoi tallonabili sono destinati ad essere percorsi a velocità inferiore o uguale a 30&nbsp;km/h, mentre per velocità superiori è richiesto che questi siano intallonabili, per garantire una sicurezza maggiore<ref name="Policicchio|100">{{cita|Policicchio|p.&nbsp;100|Policicchio2007}}</ref><ref name="Mayer2003|225"/>.
 
Infatti, alte velocità provocano delle vibrazioni nella struttura dello scambio che possono portare allo scostamento oltre tolleranza dell'ago accosto: per un rotabile che percorra di punta il deviatoio si materializza il rischio che le ruote percorrano le due rotaie esterne, con l'inevitabile conseguenza dello svio per ''abbracciamento degli aghi''<ref name="Merlo1992">{{cita|Merlo|p.&nbsp;22-26|Itreni1992-126}}</ref>.
I deviatoi impiegati in ambito [[Tram|tranviario]] invece sono di norma tutti tallonabili<ref name="tram">[http://www.tramditorino.it/binari.htm Scambi ferroviari su tramditorino.it]</ref>. Durante una manovra di tallonamento è necessario che il convoglio percorra interamente il deviatoio prima di poter procedere al suo azionamento; inoltre il rotabile non deve effettuare inversione di marcia prima di aver oltrepassato per intero lo scambio stesso<ref name="Policicchio|100">{{cita|Policicchio|p.&nbsp;100|Policicchio2007}}</ref>.
 
==== In caso di gelo ====
Quando sia previsto che un deviatoio operi in condizioni di gelo e neve, esso viene dotato di un apparato riscaldante, denominato ''scaldiglia''. Detto apparato ha il compito di mantenere sugli organi mobili una temperatura tale per cui non si formi ghiaccio, che potrebbe impedire il corretto movimento del telaio degli aghi, con conseguenze deleterie sulla circolazione e sulla sicurezza<ref name="Policicchio|100">{{cita|Policicchio|p.&nbsp;100|Policicchio2007}}</ref>.
[[File:Traversalimite.jpg|right|thumb|Traversa limite di stazionamento]]
==== Limite di ingombro ====
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== Deviatoi in ambito tranviario ==
Nelle infrastrutture tranviarie i deviatoi hanno peculiarità proprie di questo modo di trasporto. La manovra avviene per azione diretta del manovratore dal veicolo in approccio allo scambio, e non tramite apparati ad opera di chi gestisce la circolazione (come avviene invece in ambito ferroviario). Gli aghi sono anche chiamati ''lingue'', ed i deviatoi sono tutti tallonabili<ref name="tram>[http:"//www.tramditorino.it/binari.htm Scambi ferroviari su tramditorino.it]</ref>.
[[File:Tram signal for the railroad switch in Prague.JPG|thumb|Indicatore di direzione di un deviatoio tranviario]]
=== Azionamento ===
[[File:Metropolitano Granada - Vicuña 02.jpg|thumb|Deviatoio tranviario a manovra elettrica]]
Come per i deviatoi di tipo ferroviario, i deviatoi tranviari si distinguono per il tipo di azionamento<ref name="tram>[http:"//www.tramditorino.it/binari.htm Scambi ferroviari su tramditorino.it]</ref>.
 
==== Azionamento manuale ====
Vengono azionati manualmente dal manovratore, che deve pertanto scendere dal tram. Per il movimento egli si avvale di una leva, chiamata ''ferro da scambio''. La manovra manuale può essere impiegata anche sugli scambi manovrati elettricamente, qualora la manovra elettrica non sia avvenuta in maniera corretta<ref name="tram>[http:"//www.tramditorino.it/binari.htm Scambi ferroviari su tramditorino.it]</ref><ref name="Viganò">{{cita|Viganò|p.&nbsp;26-29|Itreni2000-219}}</ref>.
 
==== Azionamento a impulso di corrente ====
Sono manovrati elettricamente, su comando del manovratore. Il deviatoio è dotato di un motore elettrico, inserito in un circuito del quale fa parte anche la linea di contatto. Nelle antecedenze dello scambio è presente un breve tratto di linea collegato elettricamente al motore; dando trazione in quel tratto, la corrente circolante provoca il movimento dello scambio da una configurazione all'altra, mentre togliendo la trazione lo scambio resta nella posizione in cui si trova. La corrente deve essere sufficientemente elevata per azionare il motore elettrico, ma non eccessivamente per non bruciarlo; nei tram più datati questa operazione si basa sulla perizia del manovratore, mentre nei tram più recenti un apposito apparato regola automaticamente la corrente sul valore adeguato (70 [[Ampere|A]])<ref name="Viganò">{{cita|Viganò|p.&nbsp;26-29|Itreni2000-219}}</ref>.
 
==== Azionamento a radio-frequenze ====
Per rendere più sicuro ed affidabile il sistema di azionamento elettrico dei deviatoi tranviari, si è sviluppato un sistema semi-automatico ad onde radio. Il comando di deviazione, dato dal manovratore, viene trasmesso dal veicolo ad un'antenna posizionata tra i binari e collegata col motore di azionamento del deviatoio. Sia per i deviatoi ad impulso di corrente che per quelli a radio-frequenze, un indicatore luminoso posto in antecedenza allo scambio stesso comunica al manovratore l'attuale configurazione e l'eventuale avvenuta manovra<ref name="Viganò">{{cita|Viganò|p.&nbsp;26-29|Itreni2000-219}}</ref>.
 
=== Deviatoi particolari ===
 
==== Deviatoi a molla ====
Sono l'equivalente degli scambi a ritorno elastico, vengono usati nei capolinea di ribattuta per le reti che impieghino mezzi bidirezionali. Impiegando questa tipologia di deviatoio non è necessario l'intervento del manovratore, in quanto lo scambio viene preso di punta e quindi tallonato, o viceversa<ref name="tram>[http:"//www.tramditorino.it/binari.htm Scambi ferroviari su tramditorino.it]</ref>.
 
==== Deviatoi a pettine ====
Nei depositi sono impiegati dei deviatoi particolari, definiti ''a pettine''; essi presentano solo un ago, quello esterno alla curva, risparmiando quindi lo spazio interno. Per questa caratteristica essi devono essere percorsi a velocità ridotte. Questo permette una disposizione in serie di molti deviatoi e quindi un accesso compatto a molti binari paralleli, configurazione tipica dei depositi<ref name="tram>[http:"//www.tramditorino.it/binari.htm Scambi ferroviari su tramditorino.it]</ref>.
 
== Classificazione dei deviatoi per geometria ==
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S indica uno scambio semplice; 60 UNI identifica il tipo di rotaia, che ha un peso lineare di 60&nbsp;kg al metro. Attualmente vengono utilizzate quasi solo rotaie 60 UNI, qualche linea secondaria ha ancora rotaie 50 UNI. Il valore 400 corrisponde al raggio di curvatura del ramo deviato, mentre 0.094 è la tangente dell'angolo α. I deviatoi più comuni in uso nella rete FS sono riportati nella tabella a lato<ref name="Mayer2003|228"/>.
 
Le velocità massime ammesse sul ramo deviato sono commisurate al suo raggio di curvatura, e sono dimensionate in modo da prevedere un'accelerazione laterale sul veicolo di circa 0,6&nbsp;m/s². Fanno eccezione le deviate da 400 metri di raggio, dove l'accelerazione laterale raggiunge quasi il valore di 0,7&nbsp;m/s²<ref name="Policicchio|100">{{cita|Policicchio|p.&nbsp;100|Policicchio2007}}</ref>. La ragione di questa eccezione è essenzialmente storico/progettuale: progettare un deviatoio con un'accelerazione minore avrebbe richiesto raggi maggiori, e questo avrebbe creato delle difficoltà nell'inserimento di queste deviate in uno scenario esistente. La sicurezza viene comunque salvaguardata: per lo svio di un veicolo sarebbero necessarie accelerazioni laterali ben maggiori (circa 5 volte tanto), mentre i limiti esistenti sono fissati essenzialmente per il comfort dei passeggeri<ref name="Policicchio|100">{{cita|Policicchio|p.&nbsp;100|Policicchio2007}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.segnalifs.it/it2/ac/N_deviatoi.htm|titolo=Deviatoi su segnalifs.it|accesso=11 aprile 2014}}</ref>.
 
=== Gran Bretagna ===
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== Collegamenti esterni ==
* {{Thesaurus BNCF}}
* [{{cita web|http://www.segnalifs.it/it/ac/N_deviatoi.htm#top |Segnali FS]}}
 
{{Portale|trasporti}}