Ndebele: differenze tra le versioni

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*Hole
 
Queste tre caste sono strutturate in maniera gerarchica e hanno ognuna le proprie credenze e i loro privilegi. La casta '''Zansi''' rappresenta il gruppo dei discendenti dei primi seguaci del re [[Mzilikazi]] che lo seguirono nel loro esilio dallo [[Zululand]]. Essi rappresentano il gruppo più esiguo numericamente ma possono essere considerati l'aristocrazia del popolo Ndebele. Essi si suddividono in diversi clan, ognuno con il proprio leader e ognuno con il proprio totem.
 
La casta al di sotto degli Zansi è quella degli '''Enhla''', essi rappresentano il gruppo di discendenti delle popolazioni sottomesse da Mzilikazi durante il suo esodo prima di giungere nel territorio dello [[Zimbabwe]], e che vennero poi assorbiti dagli Ndebele; gran parte di loro ha origine dalle tribù [[Sotho]], [[Venda (popolo)|Venda]] e [[Tswana]].
 
L'ultima casta nella scala sociale, ma anche la più numerosa, è quella degli '''Hole''' che si suddivide ulteriormente in due gruppi ben distinti. Il primo gruppo contiene i discendenti delle tribù di coloro che si sottomisero volontariamente ai sovrani Ndebele per sfuggire alla minaccia di tribù rivali. Il secondo gruppo annovera i discendenti dei prigionieri di guerra e i giovani dati in tributo di vassallaggio alla tribù Ndebele.
 
Sebbene siano il gruppo meno privilegiato, l'ampiezza degli Hole ha permesso loro di influenzare notevolmente la cultura e la religione del popolo Ndebele, nonostante sia appannaggio e privilegio degli Zansi preservare e tramandare i valori culturali e religiosi del popolo Ndebele.
 
Nella religione Ndebele il sovrano viene considerato il sommo sacerdote mentre i capi dei vari clan non hanno altra funzione religiosa se non quella di fungere da sacerdoti unicamente per il proprio gruppo. La funzione di mediatore tra il mondo del sacro e quello del mondo terreno è esclusivo appannaggio del re.
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La casta degli Zansi, pur possedendo la nozione di una divinità ultraterrena non la distingue dal culto dei primi antenati, chiamati ''amadlozi'', tuttavia, forse anche per l'influenza del Cristianesimo, essi hanno tramutato gli ''amadlozi'' in mediatori tra i mortali e l'Essere Supremo. Gli ''amadlozi'' sono considerati degli esseri molto potenti, e hanno la funzione di sorvegliare e proteggere i loro familiari che vivono nel mondo materiale. Essi però richiedono un tributo di fede e di rispetto che comporta pene molto severe a chi contravviene. Anche tra questi spiriti esiste una gerarchi ben precisa che rispetta quella delle varie classi sociali, per questo motivo ogni capofamiglia Zansi ha il suo ''amadlozi'', il quale può esercitare i suoi poteri e i suoi compiti esclusivamente sulla sua famiglia di appartenenza. L'unica eccezione a questa regola è concessa allo spirito ancestrale del sovrano, il quale ha il compito di presidiare e proteggere l'intera nazione Ndebele.
 
Il rito più importante legato al culto degli antenati è quello del ''Ukuhlanziswa'' (purificazione). Gli Zansi affermano che la morte di un individuo rappresenti fonte di disgrazia ai suoi parenti più prossimi, e che questi oscuri influssi possano essere trasmessi in una catena ininterrotta, e che per questo motivo sia necessario un rituale di purificazione prima che il defunto venga seppellito.
 
La credenza vuole che dopo un anno dalla sepoltura, lo spirito del defunto, che non si è distaccato dal suo nucleo familiare, si manifesti ai suoi parenti in forma di serpente o appaia loro in sogno. Per evitare che lo spirito inquieto possa arrecare danni alla sua stessa famiglia, il capo famiglia deve officiare il rito del ''Ukubuyisa'' (ritorno a casa), con il quale ci si propizia il defunto con l'offerta di un bue, la cui carne viene lasciata una notte intera in segno di tributo per lo spirito, e il mattino successivo viene mangiata in una grande festa dove si celebra l'unione dello spirito dei defunti con il gruppo degli antenati, diventando anch'egli oggetto di culto.
 
===Struttura sociale===
La struttura sociale degli Ndebele rispecchia molto quella dei loro ''cugini'' [[Zulu]]. L'autorità su ogni tribù viene assunta da un capo, denominato ''ikozi'', che viene coadiuvato da un gruppo di consiglieri anziani di nome ''amaphakathi''.
 
Il nucleo residenziale di ogni famiglia viene chiamato ''umuzi'' e ogni ''umuzi'' è composto dal capo famiglia, ''umnumzana'', da sua moglie e dai suoi discendenti non sposati. A volte questa struttura molto elementare dell'umuzi può diventare più complessa quando ad esso si uniscono i nuclei familiari dei figli sposati. In ogni caso ogni umuzi si identifica con il suo lignaggio proveniente dall'antenato ancestrale.
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Questa forma d'arte si è sviluppata nella seconda metà del XIX secolo, epoca in cui cominciarono a divenire più frequenti le case in [[mattoni di fango]] in sostituzione delle più consuete [[case di paglia]]. Il re [[Nyabela]] valorizzò questa nuova forma d'arte, specifica del suo popolo come strumento di identità e coesione della sua gente, soprattutto durante la guerra anglo-boera. Nyabela venne imprigionato dai [[Boeri]] nel 1887 mentre gli Ndebele venivano espropriati delle loro terre. Queste vennero distribuite ai Boeri nelle cui fattorie gli sconfitti furono costretti a lavorare in condizione di semi-schiavitù.
I dispersi videro i legami di famiglia, di clan e con il loro territorio spezzarsi. Mantennero l'uso della lingua ''IsiNdebele'', i riti, i costumi e la propria forma d'arte come mezzo di affermazione della propria identità e di resistenza alla deportazione. Tutt'oggi la pittura murale è molto diffusa anche se spesso non usa più i tradizionali colori naturali, ma colori sintetici, più resistenti alle piogge e più brillanti.<br />
Le pitture Ndebele hanno ispirato fotografi e artisti occidentali, tra cui lo scultore [[Pietro Scampini]].
 
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==Bibliografia==
* ''Pietro Scampini+Ndebele. La forma incontra il colore'', Milano, Grafiche Aurora, 2005. ISBN 8886899270.
 
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
* [{{cita web|http://www.pietroscampini.it/nebele.html |Il sito dello scultore Pietro Scampini]}}
* [{{cita web|http://www.arm.arc.co.uk/art/anim/pix6.html |Africa Reparation Movement]}}
 
 
 
{{Controllo di autorità}}