Pizzichicchio: differenze tra le versioni

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Collaborò con altri capi Briganti, come [[Sergente Romano]], [[Carmine Crocco]], [[Laveneziana]] e [[Ninco Nanco]], partecipò alla presa di [[Carovigno]], [[Erchie]] e [[Cellino San Marco]].
 
Nel [[1863]], il [[brigantaggio postunitario|brigantaggio]] era in declino, Pizzichicchio scelse [[Crispiano]] come quartier generale. Ma il suo centro più importante fu il suo paese natale, San Marzano di San Giuseppe (TA). Ancora oggi esiste a San Marzano il trullo fortezza a più piani, con altana al piano superiore, tutto in roccia calcarea (posizionato in zona Principe a 2km2 km dalla cittadina jonica).
Quando la banda di Pizzichicchio uccise Antonio Ceneviva capitano della [[Guardia Nazionale Italiana|Guardia Nazionale]] lo Stato rispose inviando a giugno una milizia di novanta uomini. Si ebbe uno scontro alla masseria di Belmonte dove si erano rifugiati i briganti. La Guardia Nazionale e i [[Carabinieri]] non riuscirono a espugnare la masseria e batterono in ritirata, Pizzichicchio, allora, comandò un attacco a sorpresa sui soldati, ma i militari ebbero la meglio
Pizzichicchio riuscì a sfuggire all'arresto e rimase latitante per parecchi mesi. Nel gennaio del [[1864]], il Comandante dei Carabinieri [[Donato De Felice]], insieme ad alcuni suoi uomini, lo scovarono pressi della masseria Ruggeruddo.
Pizzichicchio fu arrestato e condotto a [[Potenza (Italia)|Potenza]], dove, fu processato e condannato a morte. Pizzichicchio rimane il brigante più famoso del Salento (Taranto, Brindisi e Lecce).
 
==Collegamenti esterni==
* [{{cita web|http://partitodelsud.blogspot.com/2009/12/san-marzano-pizzichicchio-brigante.html |Rievocazione storica]}}
* [http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/non-tutti-sanno-che/a/allisio-francesco Racconto] sul sito dei Carabinieri
 
{{Portale|biografie|Risorgimento}}