Alleanza dei tre imperatori: differenze tra le versioni

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L’'''Alleanza dei tre imperatori''' (in [[lingua tedesca|tedesco]]: ''Dreikaiserbund'') o '''Seconda lega dei tre imperatori''' fu un [[Convenzione (diritto)|patto]] [[militare]] difensivo di [[neutralità]] stipulato a [[Berlino]] il 18 giugno [[1881]] fra [[Guglielmo I di Germania]], [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe d’Austria-Ungheria]] e [[Alessandro III di Russia]].
 
Il trattato stabiliva che nel caso una delle potenze firmatarie si fosse trovata in stato di guerra, le altre due si sarebbero astenute dall’attaccarladall'attaccarla, mantenendo una neutralità benevola. Inoltre, nelle intenzioni del suo promotore, il [[Cancelliere del Reich|cancelliere]] tedesco [[Otto von Bismarck]], l'alleanza stabiliva le sfere d’influenzad'influenza nei [[Penisola balcanica|Balcani]] di [[Impero austro-ungarico|Austria]] e [[Impero russo|Russia]].
 
Il patto fu rinnovato nel [[1884]] e rimase in vigore fino al [[1887]], anno in cui dopo una lunga crisi nei rapporti fra Austria e Russia, [[Impero tedesco|Germania]] e Russia firmarono separatamente il [[Trattato di controassicurazione]].
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==Il contesto==
{{vedi anche|sistema bismarckiano}}
Germania, Russia e Austria nel [[1873]] avevano concluso la [[Lega dei tre imperatori]], un accordo vago ma che assicurava, grazie ad un patto fra monarchi, la stabilità fra le tre potenze conservatrici. Il cancelliere tedesco [[Otto von Bismarck|Bismarck]], tuttavia, considerando insufficiente tale accordo, nel [[1879]], nel timore di un attacco proprio della Russia, concluse la [[Duplice alleanza]] con l’Austrial'Austria. Successivamente, per consolidare il suo [[Sistema bismarckiano|sistema politico]] e isolare il nemico storico della Germania, la [[Terza Repubblica francese|Francia]], decise di attrarre nella sua sfera anche la Russia e rinnovare la Lega dei tre imperatori con un accordo più solido.
 
In questo fu favorito dalle circostanze: la [[Regno Unito|Gran Bretagna]], che fino a qualche anno prima aveva attuato una politica energica contro la Russia, dal [[1880]], con il governo del liberale [[William Ewart Gladstone|Gladstone]], si era limitata ad una gestione dei risultati conseguiti. Ciò portò al fallimento delle aperture austriache nei confronti di Londra contro San Pietroburgo dove invece aveva vinto il partito favorevole al contrasto con l’l'[[Impero britannico]]<ref>Taylor, ''L’Europa delle grandi potenze'', Bari, 1961, pp. 388-390.</ref>. Il partito filoinglese in Austria perse così terreno dando via libera a Bismarck per una vera alleanza difensiva fra Germania, Russia e Austria.
 
==Le trattative==
I diplomatici a cui fece riferimento Bismarck per iniziare i colloqui furono l’ambasciatorel'ambasciatore dello [[Zar]] a [[Berlino]], Pëtr Aleksandrovič Saburov<ref>Pëtr Aleksandrovič Saburov (1835-1918). Diplomatico russo, ambasciatore a Berlino dal 1880 al 1884 dopo numerosi incarichi in Gran Bretagna, Germania, ad Atene e Costantinopoli. Fu collezionista e conoscitore d’arte classica, nonché campione di scacchi.</ref>, e il [[Ministro degli esteri]] austriaco [[Heinrich Karl von Haymerle]].
 
Saburov fece intendere che la [[Impero russo|Russia]] desiderava garanzie contro la Gran Bretagna se questa avesse minacciato i [[Dardanelli]], oltre ad un impegno affinché non ci fossero modifiche allo ''[[status quo]]'' nei [[Penisola balcanica|Balcani]] senza il benestare della [[Impero russo|Russia]]. Haymerle, invece, si sentiva tranquillo con la [[Duplice alleanza]] e nutriva scarsa fiducia nella correttezza dei russi in un eventuale accordo sui Balcani. In alternativa egli avrebbe preferito un’alleanzaun'alleanza con l’l'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]<ref>May, ''La monarchia asburgica'', Bologna, 1991, pp. 386-387, 391.</ref> alla quale, però, Bismarck non era interessato, almeno rispetto a quanto gli interessava la Russia.
 
L’ItaliaL'Italia fu, anzi, una carta che il cancelliere tedesco giocò a suo favore. Quando nel febbraio [[1880]] Haymerle propose un’alleanzaun'alleanza fra [[Impero austro-ungarico|Austria]], [[Impero tedesco|Germania]] e Gran Bretagna, asserendo che quest’ultimaquest'ultima avrebbe potuto mitigare i moti [[Irredentismo|irredentisti]] in Italia<ref>L’Italia rispettava e temeva la Gran Bretagna come grande potenza navale del Mediterraneo.</ref>, Bismarck ribadì che l’Italial'Italia non aveva alcuna importanza. Trascorso un anno affermò invece che l’alleanzal'alleanza fra Germania, Austria e Russia sarebbe valsa soprattutto a prevenire una pericolosa intesa fra Russia e Italia<ref>Taylor, ''L’Europa delle grandi potenze'', Bari, 1961, p. 393.</ref>.
 
Interrotte nel marzo [[1881]] dall’assassiniodall'assassinio dello zar [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]], filoprussiano, le trattative ripresero con il suo successore, [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]] che, incerto su quale ampiezza avessero i moti rivoluzionari che avevano portato alla morte del padre, preferì non rischiare in politica estera e, vincendo la sua diffidenza per la Germania, si affidò al consiglio di molti suoi sudditi accettando la linea di Bismarck<ref>Rogger, ''La Russia pre-rivoluzionaria'', Bologna, 1992, p 275.</ref>.
 
A questo punto anche l’imperatorel'imperatore d’Austriad'Austria [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] aderì all’ideaall'idea, all’unicoall'unico scopo, come confidò ad [[Alberto di Sassonia]], di stabilire amichevoli relazioni con la Russia. Haymerle dovette allora cedere e, dopo l’assicurazionel'assicurazione di Bismarck che la Duplice alleanza non sarebbe stata compromessa dall'intesa a tre, si mostrò d'accordo. Con l’Alleanzal'Alleanza dei tre imperatori, firmata a Berlino il 18 giugno [[1881]], Bismarck intese mantenere la pace fra Russia e Austria attraverso la spartizione dei Balcani in due sfere d’influenzad'influenza<ref>May, ''La monarchia asburgica'', Bologna, 1991, p. 387.</ref>. Egli, inoltre, ottenne che la Russia non avrebbe potuto appoggiare un ipotetico attacco francese alla Germania. In cambio Alessandro III, grazie all'Art. 3, evitava un'eventuale seconda coalizione dopo quella di [[Guerra di Crimea|Crimea]].
 
==Il trattato==
===Gli articoli===
* Art 1. Nel caso che una delle Alte Parti contraenti<ref>Alte Parti contraenti: Germania, Austria e Russia.</ref> si trovasse in guerra con una quarta grande potenza, le due altre manterranno nei suoi riguardi una neutralità benevola e dedicheranno le loro cure alla localizzazione del conflitto. Questa stipulazione si applicherà anche ad una guerra fra l’unal'una delle tre potenze e la [[Impero Ottomano|Turchia]], ma soltanto nel caso in cui un accordo preventivo sarà stabilito fra le tre Corti sui risultati di questa guerra<ref>Questo comma chiariva che la Russia non avrebbe potuto attaccare la Turchia senza un accordo con Germania e Austria, pena la decadenza dell’Art 1.</ref>. […]
* Art 2. La Russia, d’accordod'accordo con la Germania, dichiara la sua ferma decisione di rispettare gli interessi che derivano dalla nuova posizione assicurata all’Austriaall'Austria dal [[Trattato di Berlino (1878)|Trattato di Berlino]]. Le tre Corti, desiderose di evitare ogni disaccordo fra di loro, si impegnano a tener conto dei loro interessi rispettivi nei Balcani. Esse si promettono in più che nuove modificazioni nello ''[[status quo]]'' territoriale della Turchia europea non potranno compiersi se non in virtù di un comune accordo fra di esse […]
* Art 3. Le tre Corti riconoscono il carattere europeo e mutuamente obbligatorio del principio della chiusura degli stretti del [[Bosforo]] e dei [[Dardanelli]] […] Esse vigileranno in comune che la Turchia non faccia eccezioni a questa regola in favore degli interessi di un governo qualunque, prestando a operazioni guerresche di una potenza belligerante la parte del suo [[Impero Ottomano|Impero]] formata dagli Stretti<ref>La Russia si assicurava così l’impegno di Germania e Austria a contrastare l’evento di una spedizione britannica nel [[Mar Nero]].</ref>. In caso di infrazione, o per prevenirla […] le tre Corti avvertiranno la Turchia che esse la considererebbero, verificandosi tale caso, come postasi in stato di guerra di fronte alla parte lesa<ref>La parte lesa, cioè, la Russia.</ref> […]
* Art 4. Il presente trattato sarà in vigore per lo spazio di tre anni dal giorno dello scambio delle ratifiche.
* Art 5. Le Alte Parti contraenti si promettono reciprocamente il segreto sul contenuto e sull’esistenzasull'esistenza del presente trattato nonché del protocollo annessovi.
* Art 6. Le convenzioni segrete concluse fra l’Austrial'Austria e la Russia e fra la Germania e la Russia nel [[1873]] sono sostituite dal presente trattato.<ref>Il riferimento è alla [[Lega dei tre imperatori]].</ref>
 
===Il Protocollo annesso===
[[File:SanStefanoBalkan.jpg|thumb|float|right|Una carta inglese dei [[Penisola balcanica|Balcani]] dopo il [[Congresso di Berlino]] (1878). In giallo l’l'[[Impero austro-ungarico|Austria]] (''Austria-Hungary'') e la [[Impero russo|Russia]], in verde i territori ancora formalmente della [[Impero Ottomano|Turchia]] (''Ottoman Empire'').]]
 
Riguardo all’artall'art. 2 del trattato che concerneva i Balcani, un protocollo annesso precisava:
 
* 1. ''[[Bosnia ed Erzegovina]]''. L’L'[[Impero austro-ungarico|Austria]] si riserva di annettersi queste due province al momento che essa giudicherà opportuno.
* 2. ''[[Sangiaccato]] di Novi Bazar''. La dichiarazione scambiata fra i plenipotenziari austriaci e quelli russi al [[Congresso di Berlino#Il Sangiaccato|Congresso di Berlino]] in data 1º-13 luglio [[1878]] resta in vigore.
* 3. ''[[Rumelia orientale]]''. Le tre potenze sono d’accordod'accordo nel considerare l’eventualitàl'eventualità di una occupazione [da parte della Turchia] sia della Rumelia orientale sia dei Balcani come piena di pericoli per la pace generale […]
* 4. ''[[Principato di Bulgaria|Bulgaria]]''. Le tre potenze non si opporranno alla eventuale riunione della Bulgaria e della Rumelia orientale nei limiti territoriali che sono loro assegnati dal [[Trattato di Berlino (1878)|Trattato di Berlino]], se tale questione venisse a sorgere per la forza delle cose. Esse sono d’accordod'accordo per distogliere i bulgari da ogni aggressione contro le province vicine […]
* 5. ''Atteggiamento degli agenti in Oriente''. […] Le tre Corti muniranno i loro rappresentanti e agenti in Oriente di un’istruzioneun'istruzione generale per prescrivere loro di sforzarsi di appianare le loro divergenze mediante spiegazioni amichevoli […]
 
Seguivano, le firme di Emerich Széchényi (1825–1898), ambasciatore austriaco a Berlino, [[Otto von Bismarck]] e Saburov, ambasciatore russo, come abbiamo visto, già impegnato nelle trattative.
 
==Dalla firma al rinnovo (1881-1884)==
Nell’interpretazioneNell'interpretazione che le dava il [[Otto von Bismarck|Cancelliere]], l’Alleanzal'Alleanza dei tre imperatori aveva diviso i [[Penisola balcanica|Balcani]] in due zone di influenza, quella occidentale ([[Bosnia ed Erzegovina|Bosnia]], [[Principato di Serbia|Serbia]] e [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]]) riservata all’Austriaall'Austria e quella orientale ([[Principato di Bulgaria|Bulgaria]], [[Rumelia orientale|Rumelia]] e parte della Turchia europea) riservata alla Russia. Ma questa divisione, che non emergeva letteralmente dal trattato, non era condivisa dall’Austriadall'Austria, la quale non era disposta ad accordare mano libera alla Russia in Bulgaria. Né a realizzare i programmi di espansione dell’exdell'ex Ministro degli Esteri [[Gyula Andrássy il Vecchio|Gyula Andrássy]] nei [[Penisola balcanica|Balcani]], stante la debolezza strutturale dell’dell'[[Impero austro-ungarico|Impero austriaco]].
 
[[Heinrich Karl von Haymerle|Haymerle]], infatti, non procedette all’annessioneall'annessione della Bosnia che l’accordol'accordo gli consentiva, anche se accettò la richiesta di appoggio della Serbia dopo che Bulgaria e [[Principato del Montenegro|Montenegro]] si erano avvicinate alla Russia (con il trattato del 28 giugno [[1881]], Austria e Serbia si impegnarono per una politica amichevole)<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, pp. 48-50.</ref>.
 
Nel novembre del [[1881]], a seguito della morte di Haymerle, ricevette l’incaricol'incarico di ministro degli Esteri austriaco [[Gustav Kálnoky]], la cui politica estera si dimostrò molto simile a quella del predecessore. Dopo aver sostenuto e firmato la [[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]], anch’eglianch'egli, nell’ottobrenell'ottobre del [[1882]], rinunciò all’annessioneall'annessione della Bosnia e nello stesso tempo rifiutò alla Russia mano libera in Bulgaria mettendo in crisi l’ideal'idea di Bismarck delle sfere d’influenzad'influenza, alla base dell’alleanzadell'alleanza.
 
Il [[Otto von Bismarck|cancelliere tedesco]] riconobbe che la Bulgaria si trovava nella sfera d’influenzad'influenza russa, mentre Kálnoky rifiutava l’ideal'idea di consegnare una così vasta area dei Balcani allo [[Alessandro III di Russia|Zar]]<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, pp. 51-52.</ref>.
 
Ad aggravare la situazione intervennero i difficili rapporti economici fra Germania e Russia, per i quali scoppiò una guerra commerciale fra gli industriali e gli agrari dei due Paesi, accompagnata da accese polemiche sulla stampa e intemperanze dei singoli [[Stato maggiore|Stati Maggiori]]<ref>Stürmer, ''L’impero inquieto'', Bologna, 1993, p. 277.</ref>. Ciò nondimeno, nel [[1884]], l’Alleanzal'Alleanza dei tre imperatori fu rinnovata per altri tre anni.
 
==Dal rinnovo alla crisi (1884-1887)==
[[File:PortretOttovonBismarck.jpg|thumb|float|150px|[[Otto von Bismarck]]]]
L’accordoL'accordo fu infatti rinnovato il 27 marzo [[1884]] e il 15 settembre, nel castello da caccia imperiale russo di [[Skierniewice]] ci fu un ultimo tentativo di [[Otto von Bismarck|Bismarck]] di portare l’alleanzal'alleanza sui binari dell’amiciziadell'amicizia. Ospiti dello [[Zar]] [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]], sul cui animo i panslavisti filofrancesi cominciavano ad esercitare pressioni, furono [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I]] e [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] con il loro seguito: Bismarck e il ministro degli Esteri austriaco [[Gustav Kálnoky| Kálnoky]]. L’incontroL'incontro, che si svolse nell’ostentazionenell'ostentazione del potere zarista in [[Regno del Congresso|Polonia]], fu solo un ulteriore, vano, tentativo del cancelliere tedesco di mettere in guardia Russia e Austria sul pericolo di un disaccordo fra loro<ref>Bülow, ''Memorie'', Milano 1931, Vol IV, p. 571.</ref>.
 
Il peggioramento definitivo dei rapporti fra Vienna e San Pietroburgo si ebbe con la cosiddetta [[Trattato di controassicurazione#La crisi bulgara|Crisi bulgara]]. Eletto nel [[1879]] per desiderio dello zar [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]], il principe di Bulgaria [[Alessandro I di Bulgaria|Alessandro Giuseppe di Battenberg]], di origine austriaca, aveva cercato di sottrarsi all’influenzaall'influenza russa e lo Zar aveva deciso di deporlo con il consenso di Bismarck. Il ministro austriaco Kálnoky non era però d’accordod'accordo<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, p. 51.</ref>.
 
Nel [[1885]] Alessandro di Battenberg proclamò l’unionel'unione del suo Paese con la [[Rumelia orientale]], mettendo, secondo i russi, una zona dei Balcani confinante con i territori dello Zar nelle mani dell’Austriadell'Austria. La tensione, anche militare, fra Austria e Russia crebbe e, nonostante il ricomponimento della crisi nel [[1886]], la Bulgaria rimase anche dopo la deposizione di Alessandro più vicina all’Austriaall'Austria che alla Russia.
 
Nulla, sostanzialmente, riavvicinò più Vienna a San Pietroburgo, entrambe certe di subire un’aggressioneun'aggressione dell’altradell'altra nei Balcani; tanto che Bismarck, alla scadenza dell’Alleanzadell'Alleanza dei tre imperatori, fu costretto, nel giugno [[1887]], a concludere un accordo separato con la Russia: il [[Trattato di controassicurazione]].
 
== Note ==
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* [[Bernhard von Bülow]], ''Denkwürdigkeiten'', 1930-31 (ediz. ital. ''Memorie'', Mondadori, Milano 1930-31, 4 volumi).
* [[Luigi Albertini]], ''Le origini della guerra del 1914'', Fratelli Bocca, Milano, 1942-1943, 3 volumi.
* Alan John Percival Taylor, ''The Struggle for Mastery in Europe 1848-1918'', Oxford, Clarendon Press, 1954 (Ediz.Ital. ''L’EuropaL'Europa delle grandi potenze. Da Metternich a Lenin'', Laterza, Bari, 1961).
* Ettore Anchieri (a cura di), ''La diplomazia contemporanea, raccolta di documenti diplomatici (1815-1956)'', Cedam, Padova 1959.
* Arthur J. May, ''The Habsburg Monarchy 1867-1914'', Cambridge, Mass., 1968 (Ediz.Ital. ''La monarchia asburgica 1867-1914'', il Mulino, Bologna, 1991 ISBN 88-15-03313-0).