Una giornata di Ivan Denisovič: differenze tra le versioni

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'''''Una giornata di Ivan Denisovič''''' è il titolo di un [[romanzo]] di [[Aleksandr Solženicyn]] pubblicato nel [[1962]].
 
Il titolo originale, ''Sč-854'' (numero di matricola nel [[gulag]] del protagonista, Ivan Denisovič Šuchov, nel [[gulag]]), venne modificato prima della pubblicazione perché ritenuto troppo brutale.
 
Solženicyn fu condannato nel periodo a otto anni di lavoro forzato nei [[gulag]] [[siberia]]ni, rimanendo internato anche dopo il [[1956]], quando ebbe inizio il processo di destalinizzazione dell'[[Unione sovietica]]. La sua affermazione come autore internazionale è legata a ''Una giornata di Ivan Denisovič'', in cui descrive le terribili condizioni dei reclusi nei campi di lavoro.
 
Dopo un periodo di esilio negli [[Stati Uniti d'America|USA]], Aleksandr Solženicyn fece ritorno in [[Russia]]; il tema dei campi di concentramento sarà al centro di quello che forse è il suo lavoro maggiormente conosciuto, ''[[Arcipelago Gulag]]'', pubblicato nel [[1974]].
 
==Trama==
In un giorno qualsiasi del 1953, in un gulag siberiano, con una temperatura di 30 gradi sotto zero, il prigioniero Ivan Denisovič Šuchov si sveglia come ogni mattina alle 5; il breve arco di tempo tra il risveglio e la magra colazione è uno dei pochi momenti “liberi” della giornata. Ma oggi Šuchov si rende conto di avere la febbre, circostanza che ha sempre temuto. Intenzionato a marcare visita in infermeria, viene invece minacciato di punizione da una guardia detto il Tataro. L'uomo è disposto a non denunciarlo se Šuchov laverà i pavimenti delle baracche dei capisquadra, lui accetta volentieri perché dopo sarà libero di tornare a mangiare la brodaglia della colazione.
 
Šuchov si reca a marcare visita, l'infermiere non può esentarlo dal lavoro perché al mattino gli sono permesse solo due eccezioni: di regola le dispense dal lavoro devono essere approvate la sera precedente. Gli misura la febbre, Šuchov ha solo 2 linee sopra i 37°. Deve recarsi comunque al lavoro con gli altri condannati.
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La giornata di lavoro trascorre come sempre, la squadra costruisce un edificio, embrione di un nuovo centro abitato. Šuchov è fra i muratori più esperti,è lui che posa i mattoni mentre i compagni trasportano a spalla il materiale, dal momento che la gru si è guastata. Il freddo è terribile, ma anche questa giornata ha termine, i prigionieri si mettono in fila per tornare al campo. Le guardie li mettono in fila per 5 in modo da contarli, poi una seconda conta ha luogo all'ingresso dell'area cintata, dove c'è anche la perquisizione. I prigionieri infatti nascondono sempre nei vestiti frammenti di legna per le stufe.
 
La magra cena è un altro dei rari momenti di soddisfazione nella vita del prigioniero, ma è comunque una lotta per conquistare un posto prima degli altri,. e primaPrima di essere liberi di dormire, c'è ancora l'ultima conta per assicurarsi che nessun prigioniero sia riuscito a fuggire, malgrado il campo si trovi nel mezzo del nulla e nella stagione più terribile dell'anno.
 
Šuchov si addormenta pensando che quella è stata comunque una giornata positiva.
 
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== Voci correlate ==
*[[Gulag]]
 
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