Doppiatore: differenze tra le versioni

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Il '''doppiatore''' (al femminile '''doppiatrice''') è un [[Attore (spettacolo)|attore]] che, in fase di [[doppiaggio]] di un [[film]], [[serie televisiva|telefilm]] e in generale qualunque contenuto audio/video che necessiti di una voce attoriale, presta la propria voce ad attori stranieri per le edizioni in lingua non originale. Il doppiatore presta la propria voce anche a personaggi non rappresentati con attori reali, o fa da "voce fuori campo", come [[Pubblicità|messaggi]] [[Radio (mass media)|radiofonici]] o [[cartoni animati]] e [[videogiochi]] di produzione nazionale a cui va attribuita una voce ex novo (vedi [[#Recitazione vocale|Recitazionerecitazione vocale]]).
 
== Storia e mestiere del doppiatore ==
In passato si ricorreva al doppiatore anche per attori della stessa madrelingua, quando questi non raggiungevano una qualità accettabile nella recitazione o nella dizione; inoltre i registi decidevano di abbinare una voce a un personaggio così come decidevano il costume, il trucco e l'acconciatura, e molti grandi attori italiani (come ad esempio [[Marcello Mastroianni]], [[Vittorio Gassman]], [[Sophia Loren]] ed [[Anna Magnani]]), furono doppiati. Questa pratica ha anche fattopermesso "recitare",ad prendendo la voce in prestito dal doppiatore, "attori" chepoco nondotati nedi erano capacirecitare, ma che venivano utilizzati perché fotogenici e fisicamente giusti per un certo ruolo, edgrazie alla voce in prestito dal doppiatore; è finita dopo la vittoriosa battaglia "voce-volto" condotta da [[Gian Maria Volonté]]; d'altro canto. haHa pure permesso a grandi autori di improvvisare sul set e finire il film in doppiaggio, dando luogo a capolavori del cinema italiano, un esempio per tutti: [[Federico Fellini]] faceva declamare numeri agli attori sul set, e costruiva i dialoghi in un secondo momento.
 
Il doppiaggio inoltre può essere una necessità tecnica, quando le condizioni ambientali (rumori di fondo, forti riverberi) durante le riprese non consentono di registrare un parlato chiaro. In questo caso però sono gli stessi attori ad auto-doppiarsi.
 
Il [[doppiaggio]] nella cinematografia è l'alternativa ai [[sottotitoli]].
 
Strumento principale di lavoro del doppiatore è il [[microfono]], con cui si deve saper rapportare per valorizzare sempre al massimo la sua interpretazione.
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Come l'attore nella sua attività viene diretto da un [[regista]], così il doppiatore viene diretto da un [[direttore del doppiaggio]]. Questa figura (di solito un doppiatore con maggiore esperienza) si occupa di scegliere i doppiatori e distribuire le parti, di coordinare il lavoro, di cui mantiene sempre una visione globale. Rispetto a un regista però, il direttore del doppiaggio è molto più vincolato a esigenze tecniche produttive che non proiettato verso uno sviluppo artistico del lavoro, comunque presente anche se in misura estremamente ridotta.
 
Il doppiatore deveviene inoltrescelto usareper una dizione italiana impeccabile;: non è infatti ammissibile che si possa localizzare la regione dalla quale proviene il doppiatore; dato che un personaggio straniero non può parlare con inflessione romanesca, napoletana, siciliana, toscana, milanese o veneta, a meno che non lo preveda la caratterizzazione del singolo personaggio (ad esempio se si interpreta un italiano appena emigrato in America). Il riferimento più consueto è il DOP (Dizionario di ortografia e pronunzia), ma rispetto a esso si sono sviluppate delle consuetudini che modificano il DOP rendendolo più simile alla lingua corrente (il cosiddetto ''[[doppiaggese]]'').
Il mestiere del doppiatore è dunque molto tecnico e potrebbe sembrare simile a quello di un [[imitatore]], ma credere ciò sarebbe un grosso errore; il mestiere del doppiatore richiede infatti molto occhio, poiché la sua capacità interpretativa deve sempre avere come riferimento la recitazione dell'interprete originario (che però non deve essere parodiata) e di conseguenza non è mai completamente libera, ma sempre vincolata da tempi, intenzioni recitative (da non confondersi con le "intonazioni" che variano da lingua a lingua) e ritmi ben definiti dal visivo.
 
Il doppiatore deve inoltre usare una dizione italiana impeccabile; non è infatti ammissibile che si possa localizzare la regione dalla quale proviene il doppiatore; un personaggio straniero non può parlare con inflessione romanesca, napoletana, siciliana, toscana, milanese o veneta, a meno che non lo preveda la caratterizzazione del singolo personaggio (ad esempio se si interpreta un italiano appena emigrato in America). Il riferimento più consueto è il DOP (Dizionario di ortografia e pronunzia), ma rispetto a esso si sono sviluppate delle consuetudini che modificano il DOP rendendolo più simile alla lingua corrente (il cosiddetto ''[[doppiaggese]]'').
 
Per fare il doppiatore sono dunque necessarie doti particolari, e bravi attori di [[teatro]], [[cinema]], [[televisione]] o [[radiodramma|radio]] non è detto che riescano a essere anche bravi doppiatori e viceversa.