Ottobuono de' Terzi: differenze tra le versioni

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Il 27 di quel mese, era il lunedì della Pasqua, giunse al Terzi la proposta d'incontrare il marchese di Ferrara per patteggiare un armistizio. I due s'incontrarono sulla strada tra Modena e Pontalto, presso un ponte che incrocia la Via Emilia nelle campagne di Rubiera. Niccolò d'Este nascose suoi armati in un bosco negli immediati paraggi. Ottobuono Terzi arrivò all'appuntamento scortato da un centinaio di cavalieri, con al fianco il suo inseparabile consigliere di quei tempi, il suocero [[Carlo da Fogliano]], il giovanissimo figlio Niccolò, e [[Guido Torelli]], signore di [[Guastalla]] e [[Montechiarugolo]]. Altrettanti armati schierava il marchese di Ferrara, Niccolò III d'Este, accompagnato da Uguccione Contrari infeudato della [[Rocca di Vignola]] e [[Muzio Attendolo Sforza]].
Allorché il signore di [[Parma]] e il signore di [[Ferrara]] furono impegnati nell'usuale scambio di convenevoli, lo Sforza si pose alle spalle di Ottobuono de' Terzi e lo colpì proditoriamente con un pugnale, assassinandolo. Il cadavere, caricato poi su ''un vil carro'', fu recato a Modena, e qui orrendamento smembrato. La testa di Ottobuono, issata su una picca, fu esposta davanti al duomo di Modena e quindi alla rocca di [[Felino (Italia)|Felino]].
 
[[Carlo da Fogliano]], fuggendo a piedi, riuscì a portare in salvo il giovanissimo figlio di Ottobuono, e proprio nipote, Niccolò entro le mura di [[Parma]]. Qui [[Giacomo Terzi]], fratello di Ottobuono, farà proclamare il fanciullo, che acquisterà fama di condottiero come [[Niccolò Terzi, il Guerriero]], signore della città. Ricoprirà quella carica solo per venti giorni.