Cecina Decio Aginazio Albino (console 444): differenze tra le versioni

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Membro della ''[[gens Cecina|gens Caecina]]'', Albino era nipote di [[Cecina Decio Aginazio Albino (prefetto)|Cecina Decio Aginazio Albino]], ''[[praefectus urbi]]'' nel [[414]]-[[415]]. Potrebbe essere identificato con il [[Albino (praefectus urbi)|Flavio Albino]] che fu ''praefectus urbi'' di Roma nel 426.<ref name="plre">PLRE.</ref>
 
Albino ebbe una carriera di rilievo, ed è considerato uno degli statisti migliori del suo tempo:<ref>Dill.</ref> fu probabilmente [[prefetto del pretorio delle Gallie]] nel [[440]],<ref>Questa prefettura non è attestata dalle fonti, ma la prefettura del pretorio d'Italia è indicata come la sua seconda; inoltre Albino è attestato in Gallia nel 440, in contrasto con [[Flavio Ezio]], anche se non ne è indicata la carica ([[Prospero d'Aquitania]], ''s.a.'' 440, citato in PLRE).</ref> d'[[prefetto del pretorio d'Italia|Italia, Illirico e Africa]] tra il [[443]] e il [[448449]],<ref>Albino è attestato in carica da diverse leggi a lui indirizzate, e datate tra il 17 agosto 443 (''Novellae Valentiniani'' 2.3) e l'aprile 449 (PLRE).</ref> [[console (storia romana)|console]] ''posterior'' per l'Occidente con l'imperatore [[Teodosio II]] come collega nel [[444]]<ref>{{CIL|5|6195}}.</ref> e ''[[patricius]]'' dal [[446]].
 
È possibile che abbia organizzato delle indagini riguardo ad accuse mosse contro [[papa Sisto III]].<ref name="plre" />
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Dill, Samuel, ''Roman Society in the Last Century of the Western Empire'', Adamant Media Corporation, ISBN 1421252589, p. 279.
* «Fl. Albinus 10», [[PLRE]] II, p. 53.
 
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