Insorgenze antifrancesi in Italia: differenze tra le versioni

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===Piemonte===
{{vedi anche|Massa cristiana}}
Il 9 dicembre [[1798]] re [[Carlo Emanuele IV di Savoia]], pressato dai francesi, rinunciò alla sovranità sul Piemonte<ref>{{Cita libro|autore = Giorgio Enrico Cavallo|titolo = La tirannia della libertà: il Piemonte dai Savoia a Napoleone|anno = 2016|editore = Chiaramonte Editore|città = Collegno|p = |pp = 111-117|ISBN = 978-88-95721-54-5}}</ref>. La regione venne trasformata in una repubblica, sotto il nome di [[Repubblica Subalpina]]; il malcontento popolare esplose immediatamente dopo. Già in prossimità del Natale 1798 si sollevarono le campagne tra Alessandria, Asti ed Acqui<ref>{{Cita libro|autore = Giorgio Enrico Cavallo|titolo = La tirannia della libertà: il Piemonte dai Savoia a Napoleone|anno = 2016|editore = Chiaramonte Editore|città = Collegno|p = 134|pp = |ISBN = 978-88-95721-54-5}}</ref>; successivamente, la rivolta si fece generalizzata. A fine febbraio insorse il borgo di [[Strevi]]: i francesi lo assaltarono e lo abbandonaronogli alleappiccarono fiammefuoco<ref>{{Cita libro|autore = Giorgio Enrico Cavallo|titolo = La tirannia della libertà: il Piemonte dai Savoia a Napoleone|anno = 2016|editore = Chiaramonte Editore|città = Collegno|p = |pp = 146-147|ISBN = 978-88-95721-54-5}}</ref>. Ad [[Asti]] (che il 9 maggio era stata liberata dai controrivoluzionari) il generale Falvigny rastrellò 95 persone, scelte a caso tra la popolazione; Flavigny si rivelò per quello che era: uno dei criminali di guerra della Vandea<ref>{{cita|Viglione|p. 58|Viglione, 1998}}</ref>; il generale volle dare una lezione memorabile agli abitantiastigiani: condannò a morte 86 abitanti, poi li fece portare in piazza d'armi. Qui diede l'ordine di scaricare il fuoco. I moribondi furono finiti sia con le sciabole sia con gli zoccoli dei cavalli<ref>{{Cita libro|autore = Giorgio Enrico Cavallo|titolo = La tirannia della libertà: il Piemonte dai Savoia a Napoleone|anno = 2016|editore = Chiaramonte Editore|città = Collegno|p = |pp = 152-154|ISBN = 978-88-95721-54-5}}</ref>. Borgo Salsasio, a [[Carmagnola]], venne dato alle fiamme dalla soldataglia dopo un'aspra battaglia con i contadini: si contarono centinaia di morti<ref>{{Cita libro|autore = Giorgio Enrico Cavallo|titolo = La tirannia della libertà: il Piemonte dai Savoia a Napoleone|anno = 2016|editore = Chiaramonte Editore|città = Collegno|p = |pp = 155-160|ISBN = 978-88-95721-54-5}}</ref>. I soldati francesi incendiarono anche il borgo di [[Piscina (Italia)|Piscina]]. Situazione analoga a [[Mondovì]]; qui gli abitanti si sollevarono al grido: ''Rimandiamoli nudi come vennero in Italia''<ref>{{cita|Viglione|p. 56|Viglione, 1998}}</ref>. Non servì: la città venne assaltata dai francesi e gli abitanti vennero trucidati<ref>{{Cita libro|autore = Giorgio Enrico Cavallo|titolo = La tirannia della libertà: il Piemonte dai Savoia a Napoleone|anno = 2016|editore = Chiaramonte Editore|città = Collegno|p = |pp = 160-165|ISBN = 978-88-95721-54-5}}</ref>.
 
Mentre in Piemonte si era in piena guerra civile, dalla Lombardia giungevano le truppe austro-russe insieme alla cosiddetta [[Massamassa cristiana|Massa Cristiana]], guidata da [[Branda de Lucioni]] (chiamato popolarmente “Brandaluccione”). Partito dalla Lombardia, Lucioni entrò in Piemonte all'inizio di maggio 1799; quindi liberò [[Vercelli]] e [[Santhià]]. Il 13 cinse d'assedio [[Torino]], favorendo così l'[[campagna italiana di Suvorov#La ritirata di Moreau e l'avanzata fino a Torino|avanzata delle truppe austro-russe]] guidate dal generale [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Aleksandr Suvorov]].
 
Le violenze dei francesi non servirono ad arrestare l'insorgenza, anzi: fomentarono ancora di più la rivolta, ed anche il Piemonte occidentale alpino si sollevò. Il 17 la “massa cristiana” di Branda de Lucioni, che non mollava la presa su Torino, bloccò un tentativo di accerchiamento, sconfiggendo tre colonne francesi. Quando Suvorov arrivò, il [[25 maggio]], l'armata di Lucioni contava circa 6.000 uomini. Il giorno seguente Suvorov fece il suo ingresso ina Torino accolto dall'entusiasmo della popolazione. Fu il generale russo a sciogliere ufficialmente la “massa cristiana”, dichiarando raggiuntacompiuta la sua missione.
 
===Lucca===