Vicariato apostolico: differenze tra le versioni

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Ho spostato qui per pertinenza le notizie sul Vicariato apostolico dell'epoca medievale che si trovavano nella voce "Vicariato"
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L'espressione vicariato apostolico designa l'ufficio o la giurisdizione di un rappresentante del [[Papa|Sommo Pontefice]]. Nel Medioevo l'espessione si riferiva ad una carica politica, successivamente, con lo sviluppo dell'attività missionaria della Chiesa, è stata ripresa per indicare un tipo particolare di circoscrizione equiparata alla [[diocesi]].
 
== Vicariato apostolico (nel Medioevo) ==
Intorno al XIV secolo nel Nord Italia la crisi profonda del sistema comunale portava all'emersione della signoria come forma di governo di fatto. Le città, pur mantenendo di diritto i propri statuti, cariche, competenze e privilegi, venivano sottoposte totalmente al volere del signore, spesso un nobile chiamato dalla campagna per "ristabilire la pace". Con il tempo i signori si fecero conferire da uno dei due poteri universali il [[Vicario imperiale|vicariato imperiale]] (dall'imperatore) o apostolico (dal papa) come legittimazione di diritto di poteri che avevano già da tempo assunto di fatto.
 
Il vicario altro non era che il rappresentante del potere in un determinato territorio. Poteva succedere anche che la stessa persona o lo stesso casato ricoprissero più vicariati contemporaneamente. Ad esempio gli [[Este|Estensi]] con [[Ferrara]] godevano di un vicariato papale, con [[Modena]] e [[Reggio nell'Emilia|Reggio Emilia]] invece di un vicariato imperiale.
 
== Vicariato apostolico (nei tempi moderni) ==
Il '''vicariato apostolico''' è definito dal [[Codice di diritto canonico]] al canone 371 §1: