Nodo gordiano: differenze tra le versioni

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Il carro fu legato permanentemente a un palo, assicurandone la stanga con un intricato [[nodo (corda)|nodo]] di robusta corda in [[corteccia (botanica)|corteccia]] di [[Cornus mas|corniolo]] (''[[Cornus mas]]''), rimanendo così il saldo simbolo del potere regale e politico dei successivi re di [[Frigia]], ben saldo nel tempio di [[Gordio (città)|Gordio]], fino a quando non vi giunse [[Alessandro Magno]] nel [[IV secolo a.C.]], epoca in cui la stessa [[Frigia]] fu ridotta a [[satrapia]] (provincia) dell'[[impero persiano]].
 
La profezia oracolare volle che chi fosse stato in grado di sciogliere quel nodo, sarebbe diventato imperatore dell'[[Anatolia|Asia]] minore .<ref>Il riferimento all'attuale [[Asia]] sarebbe [[anacronismo|anacronistico]], dal momento che all'epoca il termine "Asia" aveva una connotazione più ristretta, riferita alla sola [[Asia Minore]]: "nessuno, né tanto meno Alessandro, avrebbe osato affermare che, nel giro di otto anni, Asia avrebbe voluto dire l'[[Oxus]], l'attraversamento dell'[[Hindu Kush]] e una battaglia con gli [[elefanti da guerra]] di un [[rajah]] del nordovest dell'[[India]]" notava, a questo proposito, [[Robin Lane Fox]] nel suo ''Alexander the Great'', 1973, p. 151.</ref>.
 
Dopo l'inverno 332-333 a.C., l'esercito militare di [[Alessandro Magno]] in espansione dalla [[Licia]] verso l'entroterra, entrò prima a [[Sagalassos]] e poi a Gordio. Qui, il condottiero provò a sciogliere il nodo ma, non riuscendovi, decise semplicemente di tagliarlo a metà con la spada, da cui, ancor oggi, si usa dire ''soluzione alessandrina'' per indicare la risoluzione di un problema intricato in modo netto, semplice, rapido e deciso.