Sayri Tupac: differenze tra le versioni

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==Accordo con il viceré e ritorno al Cuzco==
 
Nel 1552 la Corona Spagnola assunse l'iniziativa e il principe Filippo in persona scrisse una lettera a Sayri Tupac per assicurargli la completa immunità e giunse a riconoscere che suo padre [[Manco Capac II|Manco]] era stato duramente provocato dai Pizarro. Un cambio di viceré rese impossibile il recapito della missiva, ma questa venne riscritta, pari pari, e consegnata al nuovo rappresentante della Corona, il marchese di Cañete, perché se ne facesse il latore.
 
Diversi personaggi, che riscuotevano la fiducia degli Inca in esilio, si incaricarono di riallacciare le trattative. Tra questi vi era Doña Beatriz, una zia di Sayri Tupac, e suo figlio Juan Serra che la nobildonna aveva avuto dal ''conquistador'' Manso Serra di Leguizamo. Anche lo storico [[Juan de Betanzos]], perfetto conoscitore del [[lingua quechua|quechua]] partecipò ai parlamentari che furono lunghi e laboriosi per la diffidenza degli indigeni.
 
Si giunse infine ad un accordo e, il 7 ottobre [[1557]], Sayri Tupac lasciò Vilcabamba alla volta di [[Lima (Perù)|Lima]]. Il giovane sovrano ricevette un'accoglienza fastosa e, quando riprese il cammino per il [[Cuzco]], era in possesso dei titoli che gli garantivano le proprietà promesse. L'ingresso nella capitale dell'impero dei suoi antenati fu commovente per la felicità che gli indios, andati ad incontrarlo, dimostrarono. Per loro il [[Qhapaq Inca]] era tornato nella sua sede legittima.
 
==Vita al Cuzco==