Aristarco di Samotracia: differenze tra le versioni

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==Opere==
Sua l'edizione di [[Omero]] più celebre dell'antichità, tramandata nel «commento dei Quattro»: egli esprimeva la convinzione che Omero, il maggior poeta greco, fosse l'autore sia dell<nowiki>'</nowiki>''[[Iliade]]'' che dell<nowiki>'</nowiki>''[[Odissea]]''.<br>
Oltre ad Omero, commentò [[Anacreonte]], [[Archiloco]], [[Aristofane]], [[Erodoto]], [[Eschilo]], [[Esiodo]], [[Ione]] e [[Pindaro]], e fu autore di Συγγράμματα (''Syngràmmata''), brevi discussioni critiche di natura monografica sulle opinioni di altri commentatori. Se dei suoi scritti restano pochi frammenti, in compenso numerose sono le testimonianze indirette riportate dai grammatici successivi e dagli scoliasti. Fu inoltre l'inventore del genere degli Ὑπομνήματα (hypomnèmata), cioè commentari continui ai testi letterari: oltre a intervenire sulla tradizione testuale, Aristarco motivava e chiariva le sue scelte di ecdotica filologica, ed è forse questo il motivo per il quale fu il filologo di maggior successo tra gli esponenti della scuola di Alessandria. Il commento alle opere letterarie era contenuto in un rotolo papiraceo diverso da quello del testo, e la διπλή ( > ) era il segno del richiamo dal testo letterario al commento.