Battaglia di Marignano: differenze tra le versioni

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|Schieramento2=[[File:Switzerland-coat of arms.svg|23px]] [[Vecchia Confederazione|Svizzera]] [[canton Vallese|e alleati]]<br />[[File:Coat of arms of the House of Gonzaga (1433).svg|23px]] [[Marchesato di Mantova]]<br />[[File:Arms of the House of Sforza.svg|24px]] [[Ducato di Milano|Milano]]
|Comandante1=[[File:Blason France moderne.svg|23px]] [[Francesco I di Francia|Re Francesco I]]<br />[[File:Blason France moderne.svg|23px]] [[Louis de la Trémoille]]<br />[[File:Blason de Foix-Lautrec.svg|23px]] [[Odet de Foix]]<br />[[File:Blason France moderne.svg|23px]][[Carlo III di Borbone-Montpensier]]<br />[[File:Blason fam it Trivulzio.svg|22px]] [[Gian Giacomo Trivulzio]]<br />[[File:Flag of Republic of Venice.svg|23px]] [[Bartolomeo d'Alviano]]
|Comandante2=[[File:Arms of the House of Sforza.svg|24px]] [[Massimiliano Sforza]]<br />[[File:Coat of arms of the House of Gonzaga (1433).svg|22px]] [[Giovanni Gonzaga]]<ref>[http://books.google.it/books?id=cOGwi5T0ny8C&pg=PA119&lpg=PA119&dq=battaglia+marignano%2Bgonzaga&source=bl&ots=oM4o3nx0Vh&sig=SmlQTMxgiSNSW_vCJv6gCuBDgMA&hl=it&sa=X&ei=PyFlVNb6NcnVaqqBgaAJ&ved=0CEoQ6AEwCA#v=onepage&q=battaglia%20marignano%2Bgonzaga&f=false Guglielmo Roscoe, ''Vita e Pontificato di Leone X'', Milano. 1817.].</ref><br />[[File:Switzerland-coat of arms.svg|23px]] [[Markus Röist]]<br />[[File:Valais-coat of arms old.svg|22px]] [[Matteo Schiner|Cardinal Schiner]] [[Sion (Svizzera)|di Sion]]<ref>{{DSS|I12963|Matteo Schiner}}</ref>
|Effettivi1=31.000, di cui 9.000 [[lanzichenecchi]], 4.000 fanti francesi, 6.000 [[Balestriere|balestrieri]] [[Guascogna|guasconi]] e [[Baschi (Italia)|baschi]], 70 pezzi di artiglieria, 12.000 veneti
|Effettivi2=20.000 svizzeri
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{{Battaglie della guerra della Lega di Cambrai}}
{{Campagnabox Campagne transalpine dei Confederati}}
La '''battaglia di Marignano''', detta anche la '''battaglia dei giganti''',<ref>Commenta a questo proposito il [[Francesco Guicciardini|Guicciardini]]:
{{Citazione|Di maniera che il [[Gian Giacomo Trivulzio|Triulzio]], capitano che avea vedute tante cose, affermava questa essere stata battaglia non d'uomini ma di giganti; e che diciotto battaglie alle quali era intervenuto erano state, a comparazione di questa, battaglie fanciullesche.|[[Francesco Guicciardini]], ''Storia d'Italia'', Lib.12, cap.15}}</ref>, fu uno scontro armato avvenuto tra il 13 e 14 settembre [[1515]] a [[Melegnano]] e [[San Giuliano Milanese]], 16&nbsp;km sud est di [[Milano]] per il controllo del [[Ducato di Milano]].
 
La battaglia vide la vittoria dell'alleanza franco-veneta (costituitasi nell'ambito della [[Lega di Cambrai]]), ovvero dei francesi di [[Francesco I di Francia|Francesco I]] coadiuvati da alcuni [[lanzichenecchi]] e - verso la fine della battaglia - dalle forze della [[Repubblica di Venezia]]. Sul fronte opposto erano schierati gli [[Vecchia Confederazione|svizzeri]], che dal [[1512]] avevano il controllo sostanziale del [[Ducato di Milano]], anch'esso presente nella figura del duca [[Massimiliano Sforza]] con i suoi cavalieri e fanti.
 
== Prologo ==
Il 24 agosto 1515 un'asta per l'assegnazione di cariche pubbliche, in cambio di fondi per la guerra, ebbe luogo al [[Maggior Consiglio]] della [[Repubblica di Venezia]].<ref>Così la descrive [[Marcantonio Michiel]]:
{{Citazione|Entro la fine della giornata 47000 ducati vennero raccolti, con grande vergogna e discredito per il Maggior Consiglio|Marcantonio Michiel}}</ref>.
 
Il prologo della battaglia fu lo straordinario passaggio delle [[Alpi]] di una grande armata francese composta, alla fine, da circa 55.000 uomini e 40 o 70 enormi cannoni, che passò per la gran parte attraverso una strada appena costruita che si snodava lungo il [[Colle della Maddalena]] o di [[Argentera]]. Il merito fu dell'ingegnere spagnolo [[Pietro Navarro|Pedro Navarro]], caduto in disgrazia presso il suo sovrano e assoldato dal Re francese, che individuò e rese praticabile comandando i genieri, un itinerario precedentemente sconosciuto. Questa fu considerata una delle imprese militari più importanti dell'epoca e ricordò la traversata di [[Annibale]]. A [[Villafranca Piemonte|Villafranca]] i francesi, guidati da [[Jacques de La Palice]],<ref>Francesco Guicciardini, Storia d'Italia, Lib. XII, cap. 12.</ref> sorpresero e catturarono il comandante pontificio, [[Prospero Colonna (condottiero)|Prospero Colonna]], in un'audace incursione di cavalleria in profondità dietro le linee alleate.
 
Questo fatto colse di sorpresa gli svizzeri, che controllavano i [[colle del Moncenisio|colli del Moncenisio]] e del [[Colle del Monginevro|Monginevro]] che si ritirarono verso [[Milano]].
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Una serie di colloqui fu intrapresa nel settembre 1515 (colloqui di [[Gallarate]]), durante la quale Francesco I offrì ulteriori concessioni agli svizzeri, giungendo al [[Trattato di Gallarate]] (9 settembre).
 
I francesi negoziarono direttamente con il Papa alle spalle dei confederati. Il duca di Milano era lento a pagare cosicché il soldo ed il cibo erano scarsi. In breve, dopo la firma del trattato, il [[Canton Berna]], [[Canton Friburgo|Friburgo]], [[Canton Vallese|Vallese]] e [[Soletta (Svizzera)|Soletta]], si ritirarono con {{formatnum:10000}} confederati.<ref>Emil Frey, ''Le Suisse sous les drapeaux'', Neuchâtel 1907, p 431.</ref>.
 
=== Forze in campo ===