Castello Maniace: differenze tra le versioni

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|Inizio costruzione = 1232
|Termine costruzione = 1239
|Altezza = 12 mtmetri (18 in origine)
|Demolizione =
|Condizione attuale = Ristrutturato
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di Efisio Picone in [http://www.galleriaroma.it/Siracusa/Monumenti/Castello%20Maniace/Castello%20Maniace.htm galleria roma; il castello maniace]</ref>.
 
L'impianto originario del Castellocastello Maniace è dovuto all'imperatore [[Federico II di Svevia]], che ne affidò la realizzazione all'architetto [[Riccardo da Lentini]] tra il [[1232]] e il [[1239]]<ref>Francesco Abbate, ''Storia dell'arte dell'Italia meridionale'' vol. I, Donzelli, 1997, p. 241</ref>, poco tempo dopo il ritorno dalla [[sesta crociata|Crociata in Terra Santa]]. La costruzione avvenne nello stesso lasso di tempo in cui sorsero alcuni altri castelli "federiciani" di Sicilia e dell'Italia meridionale<ref name="picone" />. La somiglianza architettonica ne è l'evidenza<ref>Peter Purton, ''A History of the Late Medieval Siege, 1200-1500'', Boydell & Brewer, 2010, p. 33</ref>. Passato agli angioini nel 1266 venne assaltato ed espugnato dalla popolazione siracusana in rivolta l'11 aprile del [[1282]]. Nel [[1302]] [[Federico d'Aragona]] vi siglò l'armistizio con gli angioini<ref name="picone" />.
 
=== Medioevo ===
Nel [[1321]] ospitò la seduta del Parlamento siciliano convocato per sancire l'eredità del figlio di [[Alfonso III d'Aragona]], [[Federico III di Aragona]].
Nel [[1325]] [[Pietro II d'Aragona]] fece riattare i fossati e costruire due forti a supporto del Castellocastello.
 
Con gli aragonesi Siracusa divenne sede della [[Camera Reginale]], un istituto che poneva la città a dote della regina, dal [[1305]] al [[1536]]; il castello ospitò successivamente le regine, [[Costanza d'Aragona (1343-1363)|Costanza]] nel [[1362]], [[Maria d'Aragona (1425-1449)|Maria]] nel [[1399]], [[Bianca d'Aragona|Bianca]] nel [[1416]] e, infine, anche l'ultima che ebbe in dominio la città, [[Germana de Foix]], seconda moglie di [[Ferdinando il Cattolico]].
A causa di ciò Castel Maniace fu tuttavia teatro delle numerose contese tra i baroni siracusani, che non accettavano l'istituto di Camera Reginale, e il potere centrale. Nel [[1448]] [[Alfonso il Magnanimo]] per porre fine ai tumulti dei baroni inviò a Siracusa il capitano generale Giovanni Ventimiglia, conte di Geraci, con pieni poteri; questi, invitati a banchetto venti di quelli ritenuti i maggiori responsabili dei torbidi, una volta entrati li fece decapitare. Nell'occasione, i due arieti bronzei che ai lati del grande portale impreziosivano la facciata del Castellocastello,<ref name="picone" />(attribuiti al Maniace secondo quanto riferisce Tommaso Fazello) vennero ceduti in premio dal viceré Lopes Ximenes de Urrea al Ventimiglia il quale li portò seco a [[Castelbuono]]. Alla sua morte il figlio Antonio li pose ad ornamento della tomba del padre<ref>(a cura di) Gioacchino Di Marzo, Biblioteca storica e letteraria di Sicilia, vol. IX, p. 324, nota 1, in [http://books.google.it/books?id=0NBWAAAAYAAJ&pg=PA324&dq=castel+maniace&hl=it&sa=X&ei=L_enU4PAIoik4gTM4YCoBg&ved=0CCoQ6AEwAjiWAQ#v=onepage&q=castel%20maniace&f=false]</ref>.
 
=== Il Cinquecento ===
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=== L'epoca moderna ===
Nel periodo borbonico il Castellocastello riacquistò le sue funzioni militari e venne munito di [[cannone|bocche da fuoco]]. Nel [[1838]] in seguito ai moti che si stavano scatenando in tutto il regno borbonico venne dotato di una [[casamatta|costruzione di difesa]]. Anche dopo l'[[unificazione d'Italia]] rimase una struttura militare e tale rimase fino alla [[seconda guerra mondiale]].
 
=== L'epoca attuale ===
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Il castello presenta una poderosa struttura a quadrilatero di 51 metri per lato di circa 12 m di altezza<ref name="galleriaroma">[http://www.galleriaroma.it/Siracusa/Monumenti/Castello%20Maniace/Castello%20Maniace.htm Galleria roma, Castello Maniace]</ref> di aspetto severo in virtù del suo scopo difensivo. Ai quattro angoli della costruzione sono quattro torri cilindriche inserite armoniosamente nell'opera muraria.
 
Castel Maniace è accessibile attraverso la porta carraia della ex-Casermacaserma Abela sita, a Siracusa, in piazza Federico di Svevia. Attraversando il successivo cortile si trova un ponte in muratura che adduce ad una porta, con colonne laterali, di epoca spagnola (XVI secolo). Tale ponte ha sostituito l'antico [[ponte levatoio]] ligneo che scavalcava il fossato che circondava il castello all'epoca della costruzione e lo separava dalla estrema punta meridionale di Ortigia; il largo fossato, colmato nel [[Cinquecento]], metteva in comunicazione il [[Porto di Siracusa|Porto Grande]] con il mare aperto e a ponte alzato permetteva una migliore difesa del castello in caso di attacco.
Scavi effettuati a scopo di saggio hanno indicato che l'altezza originaria delle mura era di circa 18 mmetri. Lo spessore medio delle mura principali è di circa 3,5 m. La facciata principale è orientata verso Ortigia, i lati a nord-est e a sud-ovest all'epoca della costruzione erano a picco sul mare e così rimasero fino al XVI secolo quando gli spagnoli eressero i due rispettivi contrafforti<ref name="galleriaroma" />.
 
Contrasta con l'aspetto generale dell'opera, preminentemente militare, il portale marmoreo decorato, la cui profondità della strombatura fu sfruttata dai costruttori per realizzarvi dei virtuosismi artistici<ref>[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=102&IdSito=77 Regione Siciliana, Beni culturali, scheda Castello Maniace]</ref>. Pur seriamente erose dal tempo e danneggiate dall'opera degli uomini, tra gli stipiti esterni ed i pilastri interni, una serie di colonnine marmoree con capitelli a foglie uncinate permettono ancora l'individuazione di quattro figure zoomorfe, disposte due per lato, di probabile significato simbolico: sono individuabili due figure di leoni e di un ippogrifo; l'arco inferiore e l'archivolto presentano dei motivi floreali.