Bolko I di Świdnica: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Bolko I di
|Cognome = SchweidnitzŚwidnica
|PostCognomeVirgola = detto '''il Severo''', noto anche come (in [[lingua tedesca]]) ''Bolko I. von Jauer und Schweidnitz'', ''Boleslaw III. von Liegnitz'', in [[lingua polacca|polacco]] ''Bolko I Surowy'', in [[lingua ceca|ceco]] ''Boleslav I. Javorsko-Svídnický Surový''
|Sesso = M
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|FineIncipit = fu [[Ducato di Jawor|duca di Jawor]] dal 1278 e duca di Löwenberg dal 1286. Egli apparteneva alla dinastia dei [[Piast]]
|Immagine = Bolko I. Schweidnitz.png
|Didascalia = Ricostruzione a colori della tomba di BolkosBolko I. vondi SchweidnitzŚwidnica-JauerJawor secondo Theodor Blätterbauer
|DimImmagine = 250
}}
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[[File:Bolko I Surowy seal 1298.PNG|220px|thumb|Sigillo di Bolko I come duca (datato 1298)]]
 
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1278, i possedimenti di quest'ultimo vennero spartiti. Il secondogenito Bolko ed il fratello più giovane [[Bernardo I di Jauer-Löwenberg|Bernardo]] ricevettero insieme, in un primo momento, il [[ducato di Jawor|ducato di Jauer]]. Questo era stato assegnato precedentemente, tra il 1274 e il 1277, quando era ancora in vita il loro padre, al figlio primogenito Enrico V di Slesia, che però, alla morte del padre, ricevette il ducato di Liegnitz. Nel 1281 Bolko staccò, a favore di Bernardo, dal ducato di JauerJawor, la zona di Löwenberg, che sarebbe poi anch'essa diventata sede di un ducato. Tuttavia questo tornò a Bolko, quando il fratello Bernardo morì, nel 1286: i due territori vennero nuovamente riuniti.
 
Più tardi il fratello Enrico V, che dal 1290 era anche duca di Breslavia, gli cedette anche la parte meridionale lungo i confini del ducato di Breslavia, cosicché le città di [[Ziębice]], [[Ząbkowice Śląskie]], [[Strzelin]], [[Dzierżoniów]] e [[Świdnica (Bassa Slesia)|Świdnica]], ricaddero sotto la sua sovranità.
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Con l'appoggio dei vescovi di Breslavia, Bolko s'impegnò in un'ulteriore espansione dei suoi territori, nella zona montagnosa dei confini; contemporaneamente anche i Boemi si accinsero ad occupare le loro zone di confine. Dopo che [[Venceslao II di Boemia|Venceslao II]], re di Boemia, nel 1295 fece riconfermare le sue pretese ereditarie sulla [[Slesia]] dal [[re dei Romani]] [[Adolfo di Nassau]], Bolko s'inimicò Venceslao. Egli temette un'invasione del re boemo ed occupò perciò il passo di [[Kamienna Góra|Landeshut]]. Poiché però non si riteneva abbastanza forte per difendersi da solo, pose i propri territori sotto la protezione del papa, cosa che [[papa Bonifacio VIII|Bonifacio VIII]] confermò per la prima volta il 1º febbraio 1296. Con il disboscamento della cintura boscosa dei confini sia da parte dei boemi che della Slesia, venne meno il naturale confine fra i due. Perciò Bolko, per garantirsi la sicurezza dei confini, fece erigere lungo di essi roccaforti e circondò le città di mura e fossati.
 
Poiché la Rocca di Vriburg presso [[Świebodzice]] non soddisfaceva alle esigenze di una rocca fortificata, Bolko fece erigere sulla vicina altura di FürstenbergKsiąż lail [[Castello di Książ|rocca di Fürstenberg]], che divenne la sede dei duchi di SchweidnitzŚwidnica. Bolko aggiunse al suo titolo di "duca di Slesia", quello di ''von FürstenbergKsiąż''.
 
Dopo la morte del fratello Enrico, nel 1296, Bolko divenne tutore dei nipoti minorenni e quindi anche reggente dei ducati di Breslavia, Liegnitz e di [[Ducato di Brzeg|BriegBrzeg]]. I cittadini di Breslavia, che aspiravano ad un'alleanza con [[Praga]], rifiutarono inizialmente di riconoscere Bolko I, ma gli si sottomisero dopo che l'atteso aiuto dei Boemi non ebbe luogo.
 
Alle già esistenti abbazie [[cistercensi]] di Heinrichau e Kamenz, nel 1292 Bolko affidò ai cistercensi quella di [[Abbazia di Krzeszów|Grüssau]], già affidata ai benedettini dell'abbazia di Opatovice, facendola ingrandire ed abbellire. Nel 1295 fece erigere il monastero femminile delle [[monache clarisse|clarisse]] di [[Strzelin|Strehlen]].<ref>Hugo Weczerka: ''Handbuch der historischen Stätten - Schlesien''. Stuttgart 1977, S. 519f.</ref>
 
Bolko morì all'età di 48 anni e fu sepolto nell'abbazia di Grüssau, della quale era stato generoso benefattore. Sotto l'abate Benedetto II Seidel, tra il 1735 e il 1747 venne eretto a fianco della chiesa abbaziale un mausoleo (''Fürstenkapelle'') nel quale venne riposto il suo sarcofago insieme a quello del nipote [[Bolko II di SchweidnitzŚwidnica|Bolko II]], insieme a sculture marmoree rappresentanti le rispettive consorti.
 
== Eredi ==
Bolko lasciò i tre figli minorenni [[Bernardo II di SchweidnitzŚwidnica|Bernardo]], [[Enrico I di SchweidnitzŚwidnica|Enrico]] e [[Bolko II di Münsterberg|Bolko]]. La loro tutela fu assunta dal cognato [[Ermanno III di Brandeburgo|Ermanno di Brandeburgo]], che egli affidò al suo capitano Hermann von Barby. La reggenza dell'ancora minorenne Enrico V fu assunta dal re Venceslao, che così rafforzò la sua influenza sulla Slesia.
 
== Matrimonio e discendenza ==