La stazione venne edificata nell'ambito dei lavori di costruzione dell'asse ferroviario [[Ferrovia_BolognaFerrovia Bologna-Ancona|Bologna-Ancona]] ed entrò in esercizio in concomitanza con l'apertura ufficiale della tratta di 93 km [[Rimini]]-Falconara Marittima-[[Stazione di Ancona|Ancona]], avvenuta il [[17 novembre]] [[1861]]<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926|anno=1927|editore=Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato|città=Roma|p=|pp=|ISBN=}}</ref>, inaugurata dieci giorni prima dal passaggio di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] diretto con la sua corte sino al nodo terminale di Ancona<ref>"Ieri fino dalle prime ore pomeridiane, una folla immensa di popolo s’accalcava lietissima da Porta Pia [in Ancona], alla improvvisata stazione della via ferrata, messa ad addobbi, ed ove erasi posta una vasta galleria a mo’ di sala pel trono, ove ricevere Sua Maestà e il reale corteggio." (dal ''Corriere delle Marche'' del 11 novembre 1861)</ref>. Con tale inaugurazione si attuava il definitivo collegamento ferroviario tra Bologna e le località della [[Riviera adriatica]].
L'intera struttura ferroviaria venne gestita inizialmente dalla concessionaria [[Società generale delle strade ferrate romane]], ma dopo il riordino delle ferrovie previsto dalla [[L. 14 maggio 1865, n. 2279|legge del 14 maggio 1865, n. 2279]] fu affidata dallo Stato alla [[Società_per_le_strade_ferrate_romane]], per passare dopo pochi anni, a seguito della crisi di quest'ultima, alla [[Società_Italiana_per_le_strade_ferrate_meridionali]] che la mantenne fino alla [[Ferrovie dello Stato|statalizzazione delle ferrovie]] attuata del [[1905]].
