Isidoro di Siviglia: differenze tra le versioni

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Proprio nel corso del vescovato di Isidoro, la Spagna visigotica (da lui convertita) riconobbe in questa figura una paternità di rinascita culturale, e di conservazione dei saperi del passato, che vennero da lui racchiusi in compendi ed antologie; riuscì a riunire quindi, tutto lo scibile del tempo, in linea con le possibilità dell'epoca, preservandolo da una possibile dissoluzione indotta dalla disgregazione socio-politica dell'Occidente.
 
Questa enorme opera di salvaguardia del patrimonio culturale del passato, però, viene descritta quale carenza o limitazione del pensiero<ref>{{Cita libro|autore = Livio Garzanti|titolo = Enciclopedia Europea|anno = 1978|editore = Aldo Garzanti|città = Milano}}</ref> nella sua originalità di autore<ref>{{Cita web|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/isidoro-di-siviglia-santo/|titolo = Isidòro di Siviglia, santo|accesso = 2015-06-14 giugno 2015|sito = www.treccani.it}}</ref>.
 
Riunì, inoltre, diversi concili provinciali tra cui si ricorda in particolare quello del 633, ossia il [[quarto Concilio nazionale di Toledo]], durante il quale si occupò di uniformare a discapito dei priscillanisti, le formule liturgiche della regione spagnola.