10ª Brigata proletaria d'assalto erzegovese: differenze tra le versioni

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La brigata erzegovese venne formata ufficialmente per ordine del Comandante supremo dell'Esercito popolare di liberazione, [[Josip Broz Tito]], il 10 agosto 1942 nel villaggio di Šujica, nei pressi di [[Tomislavgrad]], a partire dal battaglione partigiano di Mostar e dal famoso "distaccamento d'assalto erzegovese-montenegrino" del comandante [[Vlado Šegrt]] che nell'inverno 1942 si era battuto accanitamente contro cetnici e italiani in [[Erzegovina]], [[Bosnia]] e [[Montenegro]]<ref name="GS168">G. Scotti, ''L'inutile vittoria'', p. 168.</ref>. Secondo [[Milovan Gilas]], in realtà Tito aveva deciso di costituire una formazione erzegovese fin dal giugno 1942 nel quadro del programma di potenziamento dell'esercito partigiano che aveva stabilito la costituzione di due brigate montenegrine e una del Sangiaccato; inizialmente peraltro i partigiani erzegovesi rimasero in Montenegro con i montenegrini di [[Sava Kovačević]], prima di unirsi al gruppo operativo principale che dal 23 giugno 1942 aveva intrapreso la cosiddetta "[[lunga marcia dei partigiani jugoslavi|lunga marcia]]" verso la Bosnia occidentale<ref>M. Gilas, ''La guerra rivoluzionaria jugoslava'', pp. 236-239.</ref>.
 
Poco dopo la sua costituzione, la brigata erzegovese venne rafforzata alla fine di agosto con l'inserimento di una formazione partigiana del monte [[Igman]] e a settembre del battaglione di [[Prozor]] del terzo ''odred'' (distaccamento) della [[Bosanska Krajina|Craina]]; nel mese di novembre 1942 infine furono aggregati alla brigata, provenienti dalla Quarta zona operativa croata, i battaglioni "Jozo Jurčević", "Vojin Zirojević" e "Mihovil Tomić". In questo modo la brigata erzegovese, formata inizialmente da tre battaglioni con 620 combattenti, crebbe alla fine di novembre a cinque battaglioni con circa 1.000 partigiani. Il primo comandante della 10ª Brigata erzegovese fu Vlado Šegrt che già di era dimostrato un eccellente e aggressivo capo partigiano<ref name="GS168"/>, e che avrebbe ricevuto in seguito l'onorificenza di [[Ordine dell'Eroe popolare|Eroe nazionale della Jugoslavia]]; il commissario politico fu [[Čedo Kapor]], mentre il responsabile del partito comunista fu [[Vaso Miskin Crni]]; tutti e tre questi dirigenti provenivano dal distretto di [[Trebigne|Trebinje]], nella [[serbi|zona serba]] dell'Erzegovina.
 
[[File:Vlado Segrt EPLJ.JPG|thumb|left|upright=0.7|[[Vlado Šegrt]] fu il primo comandante della 10ª Brigata erzegovese.]]
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Il Comandante supremo Tito fin dal 14 giugno decise di inviare i resti della brigata in Erzegovina per favorire la ripresa del movimento di liberazione e la costituzione di nuovi organi dirigenti dei nuclei partigiani. Dopo aver partecipato a combattimenti contro i cetnici nella Bosnia orientale, gli erzegovesi si trasferirono a sud e in agosto raggiunsero alcuni successi liberando temporaneamente Ljubinje, quindi parteciparono alla nuova irruzione in Montenegro dopo la [[operazione Achse|resa dell'Italia]]. Dopo essere entrata a far parte del [[II Korpus]], tra settembre e ottobre 1943 la 10ª Brigata prese parte alle operazioni a Kalinovik, Avtovac, Gacko, Ljubinje e Bileća. Durante l'inverno 1943-1944 la 10ª Brigata combatté durante l'[[operazione Kugelblitz]], la grande offensiva generale sferrata dai tedeschi in Bosnia e Montenegro; in particolare gli erzegovesi si batterono duramente contro gli agguerriti reparti della 7ª Divisione SS "Prinz Eugen". Fino alla fine della primavera 1944 la brigata fu impegnata nel tentativo di raggiungere la baia di [[Cattaro]] e in continui scontri nella parte orientale e meridionale dell'Erzegovina: in estate invece la formazione partigiana combatté soprattutto intorno a Bileća e riuscì a fermare l'avanzata tedesca in Erzegovina e Montenegro.
 
Dal mese di ottobre 1944 fino all'inizio di marzo il 1945, la 10ª Brigata erzegovese fu di nuovo in combattimento per la liberazione finale dell'Erzegovina e partecipò, insieme alle altre formazioni del II Korpus, alle operazioni nella baia di Cattaro e in [[Dalmazia]] meridionale; in ottobre i partigiani furono in azione a Bileća e a [[DubrovnikRagusa (Croazia)|Ragusa]]. All'inizio 1945 cominciarono i combattimenti finali in Erzegovina ancora accanitamente difesa dai tedeschi; la brigata erzegovese combatté a Siroki Brijeg e Nevesinje; a febbraio ebbe inizio la decisiva [[operazione Mostar]] e la brigata contribuì alla liberazione di Nevesinje, Jablanica, [[Ostrošac]] e Konjic. Gli erzegovesi si distinsero particolarmente nella battaglia per Mostar e sconfissero duramente i reparti cetnici collaborazionisti con i tedeschi. Nelle ultime settimane della guerra la 10ª Brigata erzegovese combatté ancora a [[Ivan Sedlo]] e quindi partecipò alla vittoriosa [[operazione Sarajevo]]; infine prese parte all'avanzata vittoriosa finale da [[Sarajevo]] a [[Postumia]], alle [[corsa per Trieste|operazioni per raggiungere al più presto Trieste]] e alla liberazione di [[Lubiana]] dove terminò il suo lungo impegno bellico.
 
== Eroi nazionali della 10ª Brigata proletaria d'assalto erzegovese ==