Istituto italiano per gli studi storici: differenze tra le versioni

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Come si legge nello [[Statuto (diritto)|statuto]], nacque col proposito di avviare i giovani «all'approfondimento della storia nei suoi rapporti sostanziali con le scienze filosofiche della [[logica]], dell'[[etica]], del [[diritto]], dell'[[economia]] e della [[politica]], dell'[[arte]] e della [[religione]], le quali sole definiscono e dimostrano quegli umani ideali e fini e valori, dei quali lo storico è chiamato a intendere e narrare la storia».
 
L'Istituto mette a concorso [[borse di studio]] per laureati italiani e stranieri; organizza corsi, seminari e conferenze; cura la pubblicazione di sei [[Collana editoriale|collane editoriali]]. Hanno frequentato l'Istituto circa 1.300 borsisti, la maggior parte dei quali studiosi insigni e maestri, a loro volta, di intere generazioni nelle università italiane e straniere. La biblioteca consta di oltre 120.000 volumi e 400 [[periodici]] correnti, di argomento storico, filosofico e letterario<ref>Alcuni ritrovati dallo stesso Benedetto Croce: v. Gagliano, Stefano [a cura di]. ''Gli scritti inediti di Giorgio Spini e la loro pubblicazione'', Quaderni del Circolo Rosselli : 94 n.s., 3, 2006, p. 146 (Firenze : Alinea, 2006), secondo cui [[Giorgio Spini]] - in preparazione di un'allocuzione su [[Eleonora Fonseca Pimentel]], "prima passò a [[Palazzo Filomarino]] sulle tracce di lei; e fu al tavolo di lavoro appartenuto al Croce che lesse una copia de ''La fuga in Egitto'', oratorio sacro composto dalla letterata napoletana come esegesi al testo di Matteo II, 13–18: ai margini sono ancora le glosse del Sommo cui si deve il rinvenimento di quest’opera".</ref>. L'Istituto possiede inoltre gli archivi di [[Carlo Cantoni]], [[Fausto Nicolini]] e [[Adolfo Omodeo]].
 
==Presidenti, direttori, finanziatori==