Giovanni Alfonso Borelli: differenze tra le versioni

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Il soggiorno pisano si rivelò di grandissima importanza al fine di plasmare l'orientamento scientifico di Borelli, che già alla scuola del Castelli si era andato rafforzando.<ref>Derenzini T. - '' Alcune lettere di Borelli ad Alessandro Marchetti''.</ref><br /> Per sottolineare l'importanza del soggiorno pisano è giusto considerare che il territorio di Pisa ha visto passare i più illustri medici del tempo: [[Andrea Vesalio]] nel 1543, [[Realdo Colombo]] nel 1546, [[Andrea Cesalpino]] nel 1581, [[Galileo Galilei]] infine che era stato a Pisa per conseguire il titolo di ''dottorato'', ma poi finì per insegnare matematica. Sebbene tra i medici appena nominati Galileo possa sembrare estraneo al loro campo non bisogna escluderlo del tutto.
La tradizione galileiana infatti traeva nuove risorse grazie alla fondazione dell'[[Accademia del Cimento]] che ha costituito un evento di notevole importanza per l'evoluzione del progresso scientifico.
Della suddetta accademia fecero parte: [[Vincenzo Viviani]], [[Carlo Roberto Dati]], [[Alessandro Segni]], [[Francesco Redi]], [[Evangelista Torricelli]], [[Antonio Oliva (teologo)|Antonio Oliva]] (di [[Reggio Calabria]]), Giovanni Alfonso Borelli. Il motto di questa accademia era: ''provando e riprovando'', ancora conosciuto ai giorni nostri.<ref>Derenzini T. - ''Giovanni Alfonso Borelli, fisico: Celebrazione dell'Accademia del Cimento nel tricentenario della fondazione (19 giugno 1957)'', Pisa, 1958, pp.35-42.</ref><br />
Con l'accademia del Cimento viene dato credito al metodo sperimentale galileiano in contrapposizione al principio di autorità del [[Logica aristotelica|metodo aristotelico]]. Borelli diede un contributo notevole a ogni importante esperienza dell'accademia. [[Giovanni Targioni Tozzetti]] si riferisce a lui come ''uno dei maggiori luminari dell'accademia''.<ref>Derenzini T. - ''Giovanni Alfonso Borelli, fisico: Celebrazione dell'Accademia del Cimento nel tricentenario della fondazione (19 giugno 1957)'', Pisa, 1958, pp.43-45</ref>