Cratete di Atene: differenze tra le versioni

|AnnoNascita = [[450 a.C.]] circa<ref>Gerolamo[[Sofronio Eusebio Girolamo|Girolamo]], ''Chronicon'', p. 112, 15 Helm.</ref>

Cratete sarebbe stato all'incirca contemporaneo di Eschilo, secondo alcune fonti<ref>Demetrio Lacone, ''Poetica'', B col. 38, p. 112 Romeo.</ref>. <br>Avrebbe esordito come attore nelle commedie di [[Cratino]]<ref>Anonym., ''Sulla commedia'' (Koster III.11–13, 26–28).</ref>, per poi dedicarsi all'attività drammaturgica egli stesso, riportando la vittoria, comunque, solo tre volte<ref>''IG'' II2 2325, 52.</ref>.

Della sua opera restano sei titoli e sessanta frammenti: Γείτονες (''I vicini'', sei frammenti), Ἥρωες (''Gli Eroi'', sei frammenti), Θηρία (''[[Le bestie]]'', quattro frammenti), Λάμια (''Lamia''), Πεδῆται (''Gli incatenati''), Σάμιοι (''Gli uomini di Samo''), ''Gli oratori'', ''I meteci'', ''Gli scherzi''.<br>

Secondo [[Aristofane]]<ref>''Cavalieri'', vv. 537–40; cfr. anche fr. 333 K.-A.</ref>, Cratete avrebbe introdotto in scena commedie garbate e piene di spirito, mentre, secondo altre fonti, sarebbe stato il primo ad introdurre sulla scena personaggi ubriachi<ref>[[Ateneo di Naucrati|Ateneo]], 429a.</ref>: dai frammenti pervenuti, comunque, il giudizio aristofaneo risulta confermato, con descrizioni utopiche e un linguaggio poco giambico. Anzi, nelle ''Bestie'' egli presentava due temi ricorrenti nella Commedia Antica: la presenza di cori animali<ref>Cfr. M. Farioli, ''Due zoocrazie comiche: le Bestie di Cratete e i Pesci di Archippo'', in "Aevum Antiquum", 12 (1999), pp. 17 ss.</ref>, che alcuni hanno visto come parte delle origini del genere e la realizzazione di un mondo ideale, la cui parole chiave è ''automatos''<ref>FF 17, 18 K.-A.<7ref>.