Disintermediazione: differenze tra le versioni

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Facendo riferimento alla crisi delle forme tradizionali di rappresentanza, l’irruzione sulla scena [[politica]] del [[web]] dei [[social network]] ha delegittimato i partiti tradizionali, mettendone radicalmente in discussione sia il ruolo che l’identità. Nel frattempo, sono sorti nuovi attori della rappresentanza, legittimati proprio dalla [[rete]]. Il modello di democrazia diretta proposto dal [[Movimento 5 Stelle|MoVimento 5 Stelle]] deriva dell’emergere di un bisogno che si esprime attraverso un insieme di pratiche partecipative che non sempre portano ad influire direttamente sulle decisioni politiche ma che vedono nei cittadini la possibilità di poter esprimere pubblicamente critiche e partecipare in modo diretto ad una “vigilanza critica nei confronti del potere”. È qui che si sperimentano le forme di disintermediazione della politica ed una crescita di orizzontalità, unitamente ad una facilità di partecipazione, spesso suggerita dalle stesse strutture politiche attraverso la costruzione di profili Twitter, pagine Facebook, siti commentabili ed iniziative di discussione online o di sondaggi in tempo reale.<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Boccia Artieri|titolo=Democrazia diretta. E la chiamano partecipazione|anno=2014|editore=Mimesis|città=Milano|collana=Alfabeto Grillo. Dizionario critico ragionato del Movimento 5 Stelle|ISBN=88-575-2015-3}}</ref> Un ulteriore esempio è fornito dal Partido X-Partido del futuro: "l'unico partito che non ti vuole rappresentare". Quest’ultimo propone una formazione senza leader che, ispirandosi al modello di democrazia partecipativa di [[Porto Alegre]], propone quattro punti fondamentali: referendum, voto permanente, wikigoverno e trasparenza. Ciò che accomuna questi movimenti è l’uso massiccio della rete, in alternativa ai tradizionali media verticali come la stampa e le televisioni. In particolare, [[Twitter]] costituisce la principale piattaforma di disintermediazione, in quanto consente ai cittadini di sviluppare una vigilanza critica nei confronti del potere, pur senza poter influire sui processi decisionale.<ref>{{Cita web|url=http://www.doppiozero.com/rubriche/3040/201504/politica-colpi-di-tweett|titolo=Politica a colpi di tweet|autore=Giovanni Boccia Artieri|data=17 aprile 2015|pubblicazione=Doppiozero}}</ref>
 
Un ulteriore effetto della disintermediazione riguarda la presidenzializzazione della politica, ossia il consolidamento di prassi politiche che contribuiscono a determinare la centralità del capo di governo. Ciò si traduce in una continua copertura mediatica delle iniziative di governo che vengono sistematicamente declinate come azioni del [[capo di governo]], il quale si rivolge direttamente ai cittadini superando e mettendo da parte il ruolo di mediatori, tradizionalmente affidato ad altre figure politiche, sociali e istituzionali. Il caso italiano di disintermediazione della politica più recente è quello di [[Matteo Renzi]] che utilizza spesso i social media come piattaforma per rivolgersi direttamente ai cittadini in quanto capo di governo. Un esempio significativo avviene il 5 aprile 2016, quando il [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] lancia una diretta di oltre un’ora su [[Facebook]], e in contemporanea su [[Twitter]], in cui risponde direttamente alle domande poste da cittadini, utilizzando l'hashtag #matteorisponde. In questo caso la disintermediazione è ulteriormente accentuata dal fatto che viene superata anche la figura intermediaria del giornalista.<ref>{{Cita web|url=http://www.doppiozero.com/materiali/matteorisponde-su-facebook/|titolo=#matteorisponde su Facebook|autore=Giovanni Boccia Artieri|data=5 aprile 2016|pubblicazione=Doppiozero}}</ref>
 
== Reintermediazione ==