Epigramma: differenze tra le versioni

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Un particolare tipo di epigramma è l'[[ecfrasi]] (dal gr. έκφρασις, descrizione elegante), con la quale il poeta vuole descrivere luoghi e opere d'arte, composta con stile virtuosisticamente elaborato in modo da gareggiare in forza espressiva con la cosa stessa descritta: tra le più note sono le ecfrasi di Posidippo di Pella e, nella tarda antichità, di [[Ausonio]] ([[IV se. d. C.|IV sec. d. C.]]).
 
Molte furono, dall'età ellenistica, le sillogi che raccolsero epigrammi, a partire dal ''Soros'', collezione del III secolo a.C., in cui furono raccolti, tra gli altri, gli epigrammi di [[Posidippo|Posidippo di Pella]]<ref name="KG">[http://books.google.gr/books?id=shR3VJxlXZkC&lpg=PP1&hl=el&pg=PA7#v=onepage&q&f=false The New Posidippus: A Hellenistic Poetry Book], Kathryn J. Gutzwiller, Oxford University Press, 2005, σελ. 7, ISBN 0199267812, 9780199267811</ref>, per proseguire con la ''Ghirlanda'' (Στέφανος), di [[Meleagro di Gadara]], che dalla metafora floreale nel proemio, per indicare i vari autori, prese il nome di ''Antologia'' (I secolo a.C.); ancora, a metà dello stesso secolo, la ''Στέφανος'' di [[Filippo di Tessalonica]]<ref>Forse preceduta dall'antologia di un certo [[Aminte]], testimoniata dal ''P.Oxy'' 662.</ref>.<br />
Una raccolta tematica fu la ''Musa Puerilis'' ({{lang|grc|Μοῦσα Παιδική}}), di [[Stratone di Sardi]], in età adrianea, di contenuto pederotico. Sempre tematicamente organizzata, ma per temi, fu la ''Pammetros'' ({{lang|grc|Πάμμετρος}}) di [[Diogene Laerzio]], del III secolo, da cui lo stesso autore incluse epigrammi funebri per i filosofi nelle sue ''Vite''.<br />
Infine, il ''Ciclo di nuovi Epigrammi'' ({{lang|grc|Κύκλος τῶν νέων ἐπιγραμμάτων}}), di [[Agatia]], in età giustinianea. Queste raccolte confluirono, infine, nella ''[[Antologia Palatina]]''.