Ecateo di Mileto: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = , uno dei primi autori di scritti di [[storia]] e [[geografia]] in prosa del mondo greco
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I [[Logografia (storia)|logografi]] erano uomini che viaggiavano molto e descrivevano i paesi che visitavano nei loro vari aspetti: [[cultura]], [[storia]], [[geografia]] del luogo in cui vivevano, [[tradizione|tradizioni]], usi, costumi, [[religione]].
 
Grazie ai suoi numerosi viaggi lungo l'[[ecumene]], la terra abitata conosciuta allora e formata dall'impero persiano, dalla [[Grecia]], dall'[[Egitto]], dal [[bacino del Mediterraneo]], egli disegnò una carta geografica che perfezionava quella di [[Anassimandro]] e fu autore di una Periégesis, forse conosciuta da [[Erodoto]].
Essa rappresenta la fase intermedia tra poesia epica e [[storiografia]].
 
== Biografia ==
Figlio di Egesandro, aristocratico, Ecateo si vantava, secondo quanto racconta [[Erodoto]]<ref>''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', II, 143.</ref>, di avere avuto, nella propria genealogia, un dio per antenato della sedicesima generazione: i sacerdoti egiziani del dio [[Amon]] gli mostrarono nel tempio ben 345 statue di sacerdoti della stessa stirpe e il più antico di essi era ancora un uomo. Il senso dell'episodio sembra essere che egli cominciasse a considerare razionalmente i miti e a basarsi sui fatti per valutare le tradizioni.
<br>Sempre Erodoto<ref>''Storie'', V, 36.</ref> racconta che al tempo della rivolta delle città ioniche contro i persiani ([[500 a.C.]] – [[494 a.C.]]) Ecateo consigliò di costruire una flotta utilizzando il tesoro del tempio dei Branchidi per poter combattere con successo e fu poi tra gli ambasciatori che trattarono la pace col satrapo [[Artaferne]]; anche questo episodio mostrerebbe la sua spregiudicatezza e la sua noncuranza per ciò che allora era considerato sacro e inviolabile.
 
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[[File:Hecataeus world map-it.svg|thumb|upright=1.4|Il mondo disegnato da Ecateo.]]
Le ''Genealogie'' (Γενεαλογίαι) erano un'opera in 4 libri di natura storica, con un'esposizione di avvenimenti mitici ordinati cronologicamente per generazioni&nbsp;– una generazione corrispondeva, come in Erodoto a circa quarant'anni. Probabilmente Ecateo considerava il periodo dai Deucalionidi, i discendenti di [[Prometeo]], a [[Eracle]].
Restano una trentina di frammenti<ref>''FGrHist'' 1.</ref> dai quali non si può ricavare carattere e distribuzione della materia trattata anche se sono considerate un tentativo di razionalizzare gli elementi mitici della storia primitiva della [[Grecia]]. Nel II libro erano narrati alcuni miti di Eracle e nel IV delle leggende milesie, del popolo degli [[Itali]] e dei [[Morgeti]].<br>
Esordisce nelle ''Genealogie'' con la perifrasi "''os emoi dokei''", "io scrivo cose che credo vere; invece molti racconti greci sono ridicoli"<ref>''FGrHist'' 1, F 1.</ref>. Questa fu una delle prime individualizzazioni dell'autore nella storia della letteratura, mentre in precedenza (basti pensare ai poemi omerici) lo scrittore non compare nell'opera, anzi essa è raccontata dalla [[Muse (divinità)|musa]] per mezzo del [[poeta]], non è frutto della fantasia o dell'abilità del poeta stesso.
<br>Restano frammenti<ref>All'incirca 330, quasi tutti toponimi citati da [[Stefano di Bisanzio]].</ref> anche del ''Giro della Terra'' (Περίοδος γῆς), opera di natura geografico-periegetica, pubblicata alla fine del VI secolo, in due libri riguardanti l'[[Europa]] e l'[[Asia]], una descrizione di luoghi visitati, con indicazione delle distanze e osservazioni etnografiche: secondo Erodoto, disegnò una carta geografica che rappresentava la [[Terra]] come un disco rotondo circondato dall'[[Oceano]], concezione, del resto, a lui anteriore.
<br>Considerando leggende molte tradizioni della sua terra, Ecateo cerca di comprendere i miti, razionalizzandoli: così, per esempio, spiega la leggenda di Eracle che, nel capo [[Tenaro]], scende nell'[[Ade (regno)|Ade]] per portare il cane infernale [[Cerbero]] a [[Euristeo]], verificando che in quel luogo non c'è nessuna strada sotterranea e nessun ingresso all'Ade; dunque, secondo lui, Eracle ha semplicemente catturato in quel luogo un comune serpente chiamato, per la sua velenosità, "cane dell'Ade"<ref>''FGrHist'' 1, F 27.</ref>. In questo modo, il mito viene adattato ai tempi ma mantenuto, perché Ecateo non interpreta e mantiene reali Eracle e l'Ade, che sono i fondamenti della leggenda. È il limite di ogni razionalizzazione: in realtà le mitologie vanno spiegate storicizzandole, cioè comprendendo ''come'' e ''perché'' siano sorte, altrimenti vengono soltanto modificate, creandone altre, come infatti ''la storia'' insegna.
<br>Ma Ecateo non poteva “storicizzare”, proprio a causa dell'inesistenza, ai suoi tempi, di una storiografia e, perciò, di una metodologia storiografica e tuttavia, per il suo sforzo di mettere in discussione le narrazioni del passato, per la ricerca della verosimiglianza dei fatti e il rifiuto dell'autorità, merita il nome di padre della storiografia greca.
<br>Restano, inoltre, frammenti<ref>All'incirca 330, quasi tutti toponimi citati da [[Stefano di Bisanzio]].</ref> anche del ''Giro della Terra'' (Περίοδος γῆς), opera di natura geografico-periegetica, pubblicata alla fine del VI secolo, in due libri riguardanti l'[[Europa]] e l'[[Asia]], una descrizione di luoghi visitati, con indicazione delle distanze e osservazioni etnografiche: secondo Erodoto, disegnò una carta geografica che rappresentava la [[Terra]] come un disco rotondo circondato dall'[[Oceano]], concezione, del resto, a lui anteriore.
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Ecateo scriveva in prosa, utilizzando il [[dialetto ionico]] puro (''akratos ‘Ias'') con uno stile semplice e chiaro che sembra abbia influenzato Erodoto.
==Note==
 
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== Bibliografia ==
* [[Arnaldo Momigliano | A. Momigliano]], «Il razionalismo di Ecateo di Mileto», 1931, suin ''Terzo contributo alla storia degli studi classici e del mondo'', Roma, [[Edizioni di Storia e Letteratura]], 1966, [http://books.google.it/books?id=gXaDF4UMcOsC&pg=PA323 pp. 323-334].
 
== Voci correlate ==
* [[Logografia (storia)]]
 
== Altri progetti ==
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