Fortezza di Peschiera: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+imm
Riga 14:
 
=== La trasformazione in piazzaforte ===
[[File:Die Gartenlaube (1866) b 396 1.jpg|thumb|Incisione ottocentescoottocentesca rappresentante la Fortezza di Peschiera]]
 
Nel 1797, a seguito del [[trattato di Campoformio]] e dopo quattro secoli di [[Repubblica di Venezia|governo veneto]], la fortezza passò sotto il dominio dell'[[Impero austriaco]]: considerato il momento storico, l'Austria fece notevoli investimenti per rafforzare in breve tempo le difese e aggiungere importanti opere militari esterne lungo la strada che portava a [[Brescia]], nonostante ciò la fortezza finì sotto il controllo di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] a seguito della [[Campagna d'Italia (1800)|Campagna d'Italia]]. A loro volta i francesi perfezionarono le opere verso oriente, e quindi verso il nemico austriaco, realizzando i forti di Mandella Vecchia e di Salvi Vecchia: la città rimase sotto controllo francese solo per un breve periodo, tornando quindi sotto il dominio austriaco al crollo dell'[[Primo Impero francese|Impero francese]]. Gli austriaci costruirono altri due fortificazioni militari presso le precedenti, e per questo chiamate Mandella Nuova e Salvi Nuova; dopo questi lavori Peschiera passò a costituire un robusto caposaldo del [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]], insieme a Legnago, Mantova e Verona. Altri importanti lavori vennero ideati a seguito della [[prima guerra di indipendenza]], che aveva visto la fortezza assediata a catturata dai [[Regno di Sardegna (1720-1861)|piemontesi]]: per evitare che potesse succedere nuovamente di perdere una delle principali fortezze austriache in pianura padana, gli Austriaci procedettero alla costruzione di altri forti intorno alle antiche difese, andando a realizzare una vera e propria piazzaforte costituita da una costellazione di forti militari che gravitavano attorno alla Fortezza di Peschiera vera e propria: vennero in breve tempo realizzati i forti Cappuccini, Papa, Laghetto, Saladini, Baccotto, Ardietti, Cavalcaselle, Polverina e Fucilazzo. Passato infine in mano italiana a seguito della [[terza guerra d'indipendenza]], la piazzaforte perse di importanza strategica.<ref name= treccani />