Maurizio Mario Moris: differenze tra le versioni

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→‎Biografia: corretto inesattezza tra Umberto II di Savoia e Umberto Savoja pioniere dell'aviazione con Calderara
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L'anno successivo, anche grazie alla sperimentazione dei voli e alla possibilità di fissare immagini del territorio dall'alto, al viene incaricato di organizzare un reparto fotografico dell'esercito, del quale viene successivamente posto al comando. L'interesse per il volo lo porta intanto anche al comando della brigata specialisti, in seno alla quale viene costituita una sezione dedicata all'aviazione, con la quale costruisce nella caserma Cavour una [[galleria del vento]] e una vasca idrodinamica per gli studi sul comportamento degli aerostati in ogni possibile condizione atmosferica. Più o meno contemporaneamente incarica alcuni sottoposti di costruire a [[Vigna di Valle]] un [[idroplano]] e un [[dirigibile]] (aerostato la cui direzione può essere comandata a piacimento), coi quali inizia ad occuparsi di [[meteorologia]], dando inizio a quello che sarà fino ai giorni nostri il [[servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare]].
 
Grazie a queste esperienze Moris si interessa anche alle prime sperimentazioni del volo aereo. Dopo aver assistito alle dimostrazioni di [[Léon Delagrange]] su [[Roma]] ([[1908]]) presenta al Ministero della guerra la proposta di istituire una scuola militare di volo, bocciata per ragioni di bilancio. Agisce allora da privato cittadino, nella veste di presidente del Club degli aviatori fondato l'anno precedente. Contattato [[Wilbur Wright]] stringe un accordo per far venire a [[Roma]] i [[Fratelli Wright|due fratelli]] e uno degli esemplari del [[Wright Flyer]], allo scopo di addestrare il Tenente di Vascello [[Mario Calderara]] eed il Tenente del Regio Esercito [[Umberto II di SavoiaSavoja]], i primi due piloti italiani che hanno conseguito il [[brevetto di volo]]. Intanto, promosso [[tenente colonnello]], ottiene l'autonomia della brigata specialisti come battaglione del genio, del quale continua a mantenere il comando fino al [[1911]], quando viene destinato a dirigere l'appena costituito ufficio ispezione dei servizi aeronautici presso la direzione generale artiglieria e genio.
 
Con la direzione dell'ufficio ottiene la promozione a [[colonnello]] e viene incaricato di studiare la possibilità di un primo impiego dei velivoli militari in [[Libia]] ([[guerra italo-turca]]). A tale scopo promuove la costituzione dell'Ispettorato dei servizi aeronautici, primo organo direttivo del settore al Ministero della guerra, ed ottiene il distacco della sezione aviazione dal battaglione specialisti, costituita come battaglione autonomo di stanza a [[Torino]].