Guardia Nazionale Repubblicana: differenze tra le versioni

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== La nascita della Guardia Nazionale Repubblicana ==
 
Il 15 settembre [[1943]] Mussolini diffuse da Radio Monaco l'ordine di ricostituire la [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]], che era stata precedentemente disciolta dal governo Badoglio dopo il 25 luglio 43, al comando di [[Renato Ricci]].
Le istruzioni che Ricci emanò il 30 settembre di quell'anno furono quindi tese alla ricostituzione delle legioni della MSVN, accanto alla formazione di nuovi reparti di giovani reclute.
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=== Proposte di legge ===
Con esplicito riferimento a tale unica sentenza, nella [[XIV Legislaturalegislatura della Repubblica Italiana|XIV legislatura]] del [[Senato della Repubblica|Senato]] fu presentato il disegno di legge n. 2244 ("Riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell'esercito della Repubblica Sociale Italiana"). Esso sin dalla sua relazione introduttiva – e poi nella relazione all'Assemblea – ruotava intorno al dato formale su cui si fondò la sentenza n. 747 del 1954: le Convenzioni dell'Aja e [[Convenzioni di Ginevra|di Ginevra]], in virtù delle quali non si potrebbe prescindere dal “principio dell'eguaglianza tra i belligeranti”, secondo il quale il [[diritto bellico]] si applica tanto all'aggressore quanto all'aggredito, ambedue uguali dinanzi alle leggi di guerra.
 
Il testo, in quanto di fatto poneva le premesse per il paradossale riconoscimento postumo da parte dello Stato Italiano dell'esercito nazionale della RSI che contro di esso aveva combattuto, provocò una sollevazione da parte dell'opposizione politica al governo dell'epoca e da parte dell'[[ANPI]] ed alla fine fu abbandonato.
 
Successivamente, partendo da una generica proposta avanzata dal [[Presidente della Repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi]], volto a dare un riconoscimento sul modello dei Cavalieri di Vittorio Veneto ai combattenti inquadrati nelle forze dell'Esercito italiano nella 2ª guerra mondiale, nel corso della [[XVI Legislaturalegislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]] venne presentato il disegno di Legge n. 1360 del 23 giugno del 2008, che assumeva una prospettiva più "paritaria" rispetto a quello presentato nella precedente XIV legislatura, intendendo attribuire indistintamente a tutti i partecipanti alla seconda guerra mondiale - fascisti o meno - “un riconoscimento analogo a quello attribuito dalla legge 18 marzo 1968, n. 263 ai combattenti della guerra 1914-18”. A tal fine, l'articolo 1 della proposta di legge istituisce un nuovo ordine onorifico, l'Ordine del Tricolore, comprendente l'unica classe di cavaliere. La nuova onorificenza sarebbe dovuta essere conferita:
* a tutti coloro che hanno prestato servizio militare per almeno sei mesi, anche a più riprese, in zona di operazioni, nelle [[Forze armate italiane]] durante la guerra 1940-45 e invalidi o nelle formazioni armate partigiane o gappiste regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della libertà;
* ai combattenti della guerra 1940-45;