Ferruccio Parri: differenze tra le versioni

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Intanto si era sciolto, su pressione della sinistra, il [[Governo Bonomi II|secondo governo Bonomi]]. I colloqui svoltisi fra [[Roma]] e [[Milano]] fra maggio e giugno fra le sei principali forze politiche del momento ([[Democrazia Cristiana]]; [[Partito Comunista Italiano]]; [[Partito Socialista Italiano]]; [[Partito Liberale Italiano]]; [[Partito d'Azione]]; [[Democrazia del Lavoro]]) portarono dopo l'affossamento dei nomi di [[Ivanoe Bonomi]], di [[Pietro Nenni]] e di [[Alcide De Gasperi]] alla scelta di Ferruccio Parri.
 
Il nome di Parri fu proposto da [[Leo Valiani]] affiancato dal socialista [[Rodolfo Morandi]] come una personalità intermedia fra le forze di sinistra e quelle centriste presenti nel CNL.<ref>{{"Egli era divenuto presidente del Consiglio nel giugno 1945, non per la forza del suo partito, ma come soluzione di compromesso fra le candidature contrapposte di Alcide de Gasperi e Pietro Nenni, segretario del Partito Socialista". Norman Kogan, L'Italia del dopoguerra. Storia politica dal 1945 al 1966}}</ref> Nel nuovo governo egli assunse ad interim anche il [[Ministero dell'interno]]. Secondo un efficace ritratto che ne fece [[Indro Montanelli]] Parri, appena insediatosi, volle «conoscere tutte le pratiche di cui si stava occupando il governo» venendone talmente sommerso da non uscire più dal suo ufficio per giorni e giorni, mangiando soltanto pane e salame e dormendo su una branda da campo al Viminale.{{Citazione necessaria}}
 
Il suo governo, seppur lacerato dagli scontri fra l'estrema sinistra e i liberali, riuscì a varare i primi timidi provvedimenti economici per far uscire il Paese dalla situazione post-bellica: il risarcimento pagato in dollari dagli Stati Uniti per le truppe d'occupazione permise il risanamento delle infrastrutture. La linea perseguita in questo senso dai [[Ministero dell'economia e delle finanze|ministri delle Finanze]] [[Marcello Soleri]], che morì durante l'incarico, e [[Epicarmo Corbino]] creò, secondo alcuni, le condizioni per il "miracolo economico" degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|sessanta]].{{Citazione necessaria}}
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Fondò e diresse, in quegli anni, il periodico ''[[l'Astrolabio]]'', tribuna da cui condusse campagne per la realizzazione di una democrazia più compiuta e dalla quale denunciò risorgente [[neo-fascismo]]. Considerato uno dei padri della [[Patria]], morì a novantuno anni nel dicembre del [[1981]]. Riposa nel [[cimitero monumentale di Staglieno]] a Genova, a pochi metri dalla tomba di [[Giuseppe Mazzini]].
 
==Curiosità==
* Parri, su richiesta del comando supremo, scrisse il famoso bollettino della Vittoria firmato dal M.lloMaresciallo d'Italia [[Armando Diaz]].
*A Parri viene attribuita l'espressione "[[macelleria messicana]]". Egli la utilizzò il 29 aprile 1945, esprimendo la ripugnanza di fronte ai macabri fatti di [[Piazzale Loreto]], dove i cadaveri di [[Benito Mussolini]], [[Claretta Petacci]] ed altri [[gerarca|gerarchi fascisti]] furono appesi per i piedi alla tettoia di una pompa di benzina al pubblico ludibrio.
*Quando s'insediò per il secondo governo dell'era post-fascista, il suo volto era totalmente sconosciuto e, al suo arrivo a [[Roma]] in treno, notando una calca di giornalisti chiese ad uno di essi cosa stesse accadendo. La risposta del cronista fu: «Non ci disturbi, stiamo attendendo il presidente del consiglio», pertanto Parri riuscì a raggiungere il Viminale in tranquillità e nel completo anonimato.
*È l'ultimo Presidente del Consiglio della storia d'Italia ad aver ufficialmente dichiarato guerra ad un altro Stato: ciò accadde il 14 luglio del 1945, quando il suo governo dichiarò aperte le ostilità contro l'Impero Giapponese<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/febbraio/08/1945_Roma_dichiara_guerra_Tokyo_co_0_9602088866.shtml Il Corriere della sera] (consultato il 10/09/2009)</ref>, come già accennato sopra.
*L'episodio delle dimissioni da Presidente del Consiglio è raccontato da Carlo Levi nell'"Orologio".
*Il famoso giornalista [[Tiziano Terzani]] cominciò la propria attività, tra l'altro, con un incarico affidatogli da Parri per l'''Astrolabio'', come racconta nel suo ultimo libro "La fine è il mio inizio".
*Ferruccio Parri fu anche attore, interpretando se stesso nel [[film]] ''[[Il caso Mattei]]''.
 
== Opere ==
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==Curiosità==
* Parri, su richiesta del comando supremo, scrisse il famoso bollettino della Vittoria firmato dal M.llo d'Italia Diaz.
*A Parri viene attribuita l'espressione "[[macelleria messicana]]". Egli la utilizzò il 29 aprile 1945, esprimendo la ripugnanza di fronte ai macabri fatti di [[Piazzale Loreto]], dove i cadaveri di [[Benito Mussolini]], [[Claretta Petacci]] ed altri [[gerarca|gerarchi fascisti]] furono appesi per i piedi alla tettoia di una pompa di benzina al pubblico ludibrio.
*Quando s'insediò per il secondo governo dell'era post-fascista, il suo volto era totalmente sconosciuto e, al suo arrivo a [[Roma]] in treno, notando una calca di giornalisti chiese ad uno di essi cosa stesse accadendo. La risposta del cronista fu: «Non ci disturbi, stiamo attendendo il presidente del consiglio», pertanto Parri riuscì a raggiungere il Viminale in tranquillità e nel completo anonimato.
*È l'ultimo Presidente del Consiglio della storia d'Italia ad aver ufficialmente dichiarato guerra ad un altro Stato: ciò accadde il 14 luglio del 1945, quando il suo governo dichiarò aperte le ostilità contro l'Impero Giapponese<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/febbraio/08/1945_Roma_dichiara_guerra_Tokyo_co_0_9602088866.shtml Il Corriere della sera] (consultato il 10/09/2009)</ref>, come già accennato sopra.
*L'episodio delle dimissioni da Presidente del Consiglio è raccontato da Carlo Levi nell'"Orologio".
*Il famoso giornalista Tiziano Terzani cominciò la propria attività, tra l'altro, con un incarico affidatogli da Parri per l'Astrolabio, come racconta nel suo ultimo libro "La fine è il mio inizio".
*Ferruccio Parri fu anche attore, interpretando se stesso nel [[film]] ''[[Il caso Mattei]]''.
 
== Note ==