Idillio: differenze tra le versioni

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Etimologia greco antico
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L''''idillio''' è un [[poesia|componimento poetico]] di brevi dimensioni con spiccate caratteristiche soggettive.
 
Il nome deriva dal [[Lingua greca antica|greco antico]] ''εἰδύλλιον'', diminutivo di εἶδος = ''immagine'', e quindi ''quadretto'' o ''bozzetto''. Fu usato per la prima volta, forse, dal [[grammatico]] [[Artemidoro di Tarso]]<ref>suo figlio Teone, vissuto al tempo di Augusto, curò l'edizione dei carmi di [[Teocrito]] che fu conosciuta di [[Virgilio]].</ref> per definire i carmi scritti da [[Teocrito]] nel [[III secolo a.C.]] Una parte dei testi di Teocrito (ovvero i carmi I e III-XI)<ref>{{Cita libro |autore = [[Raffaele Cantarella]] |titolo = Letteratura greca |editore = [[Società editrice Dante Alighieri]] |anno = 1985 |pagina = 465 |città = Roma |sbn = IT\ICCU\UBO\0138603}}</ref> presenta un'ambientazione pastorale, che poi per estensione è stata considerata una caratteristica dell'idillio, o del "carme [[bucolico]]".
 
Nella [[letteratura italiana]], l'aggettivo "idillico" si usa per definire espressioni poetiche (per esempio nella poesia lirica di [[Petrarchismo|modello petrarchesco]], nella ''[[Gerusalemme liberata]]'' o nella favola pastorale ''[[Aminta (Tasso)|Aminta]]'' di [[Torquato Tasso]]) che presentano un'ambientazione naturale svolta in toni idealizzati, come mondo di pace e armonia contrapposto alla realtà.