Agricoltura estensiva: differenze tra le versioni

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Nell'agricoltura estensiva tradizionale, invece, si fa scarso uso di macchinari e gli [[investimento|investimenti]] sono minimi. Tale tipo di agricoltura si differenzia da [[agricoltura intensiva|quella intensiva]], proprio per la quantità di input immessi per unità di superficie. I suoli devono essere molto estesi, e spesso una parte di essi è lasciata a riposo ([[maggese]]) o adibita al [[pascolo]]. È tipica del [[latifondo]] e delle grandi estensioni di coltivazioni.
 
Da questo punto di vista, l'agricoltura estensiva è più rispettosa e [[sostenibilibilitàsostenibilità|sostenibile]] per l'ambiente di quella intensiva. L'eccessiva immissione di input e di energia supera infatti la capacità di assorbimento del [[suolo agrario|terreno]] e dell'ambiente, dando vita a fenomeni di [[inquinamento]] anche preoccupanti. Un esempio tipico è l'inquinamento delle [[falde acquifere]] dovuto all'utilizzo eccessivo di [[fertilizzanti]], che, assieme alle [[acque reflue]], raggiungono i corsi d'acqua e infine il [[mare]], causando il fenomeno dell'[[eutrofizzazione]]. Questo, però, non significa che l'agricoltura estensiva non faccia uso di questi input, come accade, invece, per l'[[agricoltura biologica]].
 
In genere, colture praticate in agricoltura estensiva sono [[cereali]], [[erba medica]], [[foraggio|foraggere]]. È praticata soprattutto nei [[paesi in via di sviluppo]] dell'area africana, asiatica, ed americana. Il paesaggio tipico è [[agricoltura di piantagione|quello della piantagione]]. L'agricoltura estensiva caratterizza gli Stati Uniti, l'Australia, l'Argentina e l'Europa Orientale. {{cn|L'agricoltura estensiva sta diminuendo nel corso degli anni.}}