Vitaliano VI Borromeo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 62:
Dopo aver combattuto nelle campagne degli anni [[1643]]-[[1646]], il Borromeo partecipò poi attivamente alla [[Guerra franco-spagnola]] ([[1647]]-[[1648]]) nelle fila dell'esercito spagnolo sotto il comando del marchese di Caracena, combattendo contro le armate del principe [[Tommaso di Savoia-Carignano]] e del duca [[Francesco I d'Este]]. Ebbe un ruolo particolarmente significativo quando, alla testa di 2000 fanti (metà dei quali assoldati a sue spese), si lanciò sul [[Po]] contro le truppe del generale francese Serion nell'autunno del [[1647]], attestandosi poi sull'[[Adda]] dove la resistenza del Borromeo fu fondamentale ancora una volta per evitare che i franco-modenesi passassero il confine e raggiungere [[Milano]] in breve tempo. Il ruolo di Vitaliano fu importante anche perché con la stagione invernale, in [[Francia]] si aprì una guerra civile che costrinse il primo ministro cardinale [[Mazzarino]] a rinunciare alla sua conquista di Milano per concentrarsi sugli affari interni del regno.
 
Rimasto alla guida dei suoi uomini, nel [[1651]] venne impiegato in una serie di operazioni in [[Piemonte]] sempre con gli spagnoli che erano intenzionati a cogliere il momento di distrazione dei francesi per approfittare della loro debolezza e stroncare le conquiste che avevano ottenuto in [[Italia]], forti anche di un accordo raggiunto col duca di Modena che avrebbe assicurato piena libertà di movimenti. Il Borromeo prese parte a questa campagna ancora una volta sotto il comando del governatore di Milano, ma questa volta alla testa di un contingente di 2.500 uomini assoldati completamente a sue spese, col quale in breve tempo sino a [[Moncalieri]]. Nel [[1652]], dopo la conclusione dell'alleanza col duca di Mantova [[Carlo II di Gonzaga-Nevers|Carlo II]], il Borromeo si occupò della riconquista della cittadella militare di [[Casale Monferrato]], difendendo le retrovie di [[Novara]], [[Arona]] e [[Vercelli]] mentre il grosso dell'esercito spagnolo si lanciò alla conquista della città piemontese.
 
La carriera militare di Vitaliano Borromeo non conobbe freni durante quegli anni concitati, in particolare con la ripresa delle ostilità da parte dei francesi dopo il periodo della [[Fronda]]: nel 1657 si occupò della difesa di [[Tradate]], ma fallì insieme ad altri generali spagnoli nel tentativo di difendere la costa orientale del [[Ticino]], motivo che segnò irrimediabilmente il suo futuro militare, venendo relegato dall'anno successivo ai governatorati dapprima di [[Tortona]] e poi di [[Pavia]]. Proprio mentre si trovava in quest'ultima città, si trovò a dover fronteggiare un assalto francese, respingendo il nemico vittoriosamente. Motivato da questo successo e già pronto a riprendere la via delle armi, nel [[1659]] abbandonò Pavia per portarsi ad [[Arona]] col fine di reclutare nuove truppe per la causa spagnola, ma la firma della [[Pace dei Pirenei]] nell'autunno di quello stesso anno, rese i suoi sforzi inutili. Venne congedato dalle campagne militari col titolo di Capitano Generale dell'Artiglieria del Ducato di Milano.