Quinto Pompeo: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Di umili origini, era figlio di un ''Aulo Pompeo'', che sembra fosse un suonatore di flauto; una storia probabilmente messa in giro dall'aristocrazia per sminuire le capacità di Quinto. In ogni caso non sono noti i primi anni e le prime attività pubbliche di Quinto Pompeo, anche se secondo [[Cicerone]] egli fu un valente oratore .<ref>Cicerone - [[Brutus (Cicerone)|Brutus]], 25.</ref>.
 
Fu eletto [[console (storia romana)|console]] nel [[141 a.C.]] con [[Gneo Servilio Cepione (console 141 a.C.)|Gneo Servilio Cepione]]; gli fu assegnata la [[Hispania Citerior]] come [[provincia romana|provincia]] da governare e pacificare, succedendo a [[Quinto Cecilio Metello Macedonico|Quinto Cecilio Metello]]. La gestione della guerra in Spagna fu deludente: Quinto subì alcune sconfitte e pose, senza successo, l'assedio a [[Numanzia]]. Le truppe, accampate sotto le mura della città durante l'inverno, ebbero numerosi morti per il freddo e per le malattie; per uscire da questa situazione di stallo propose ai numantini una pace, anche perché riteneva che al suo ritorno a Roma i suoi nemici aristocratici avrebbero discusso il suo operato ed i progressi raggiunti in Spagna.
 
Pubblicamente richiese la resa incondizionata ai Numantini, ma le trattative segrete portarono solo alla consegna dei prigionieri e dei disertori romani, alla consegna di alcuni ostaggi e di trenta [[Talento (peso)|talenti]]. I numantini, stanchi della guerra, accettarono prontamente queste condizioni e versarono subito parte del denaro .<ref>[[Appiano di Alessandria]], [[Guerre iberiche]], 76-80.</ref>.
 
Le cose cambiarono appena [[Marco Popilio Lenate]], il successore di Quinto, giunse in Spagna e chiese l'immediata resa della città, mentre i numantini richiesero l'attuazione del trattato già ratificato. Quinto, nonostante la presenza e le testimonianze dei suoi ufficiali, non riconobbe più il trattato, per cui Lenate decise di rimettere tutto alle decisioni del [[Senato romano]], che decise di continuare la guerra e Lenate pose nuovamente l'assedio alla città, subendo ulteriori ingenti perdite.