Vite dei Cesari: differenze tra le versioni

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==Struttura==
Le vite , scritte durante il regno dell'imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]]<ref>Forse iniziate già sotto Traiano, se ad esse si riferisce [[Plinio il Giovane]], V 10, 3, in cui chiede a Svetonio di pubblicare una buona volta l'opera a cui si stava dedicando.</ref>, furono dedicate al [[prefetto del pretorio]] Gaio Septicio Claro<ref>Come noto dal trattato ''De magistratibus'' di [[Giovanni Lido]].</ref> e comprendono:
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* Libro I: [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]]<ref>Mutila dell'inizio, che comprendeva, probabilmente, anche la dedica a Claro.</ref>
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* Libro VI: [[Nerone]]
* Libro VII: [[Galba]], [[Otone]], [[Vitellio]]
* Libro VIII: [[Vespasiano]], [[Tito (imperatore romano)|Tito]], [[Domiziano]]<ref>Secondo E. Noseda, ''Svetonio, la vita e l'opera'', in Svetonio, ''Vita dei Cesari'', Milano, Garzanti, 1977, pp. III ss. i due ultimi libri furono terminati dopo l'allontanamento dal palazzo, nel 122, in quanto la loro brevità e la quasi totale mancanza di citazioni da fonti archivistiche mostrano come Svetonio non avesse più accesso agli archivi palatini.</ref>
* Libro VIII: [[Vespasiano]], [[Tito (imperatore romano)|Tito]], [[Domiziano]]
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Nell'analisi di ciascun [[imperatore]], Svetonio segue uno schema che, anche se modificabile a seconda delle esigenze dell'autore, rimane sempre lo stesso: descrizione delle origini familiari, carriera prima dell'assunzione del potere, vita pubblica e provvedimenti relativi a [[Roma]], vita privata, aspetto fisico e ultimi giorni prima della [[morte]].