Lucio Postumio Megello: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Fu eletto [[console (storia romana)|console]] nel [[305 a.C.]], con il collega [[Tiberio Minucio Augurino]]<ref name="ReferenceA">Tito {{cita|Livio, Ab Urbe condita, |IX, 44}}.</ref>. Entrambi i consoli si diressero nel Sannio, dirigendosi però in zone diverse, Postumio a Tiferno e Minucio a [[Bojano|Boviano]]. Postumio, che comandava la colonna orientale, superò e batté una forte resistenza sannita a Tiferno, prima di rincongiungersi con le truppe guidate da Minucio. I due eserciti romani, così riuniti, si scontrarono contro i Sanniti nella [[battaglia di Boviano]], che risultò decisiva per l'esito finale della [[seconda guerra sannitica]]<ref name="ReferenceA"/>.
 
Fu eletto [[console (storia romana)|console]] nel [[294 a.C.]], con il collega [[Marco Atilio Regolo (console 294 a.C.)|Marco Atilio Regolo]]<ref name=X32>Tito {{cita|Livio, Ab Urbe condita, |X, 32}}.</ref>. Entrambi i consoli vennero comandati di guidare l'esercito romano nel Sannio, perché si riteneva che i [[Sanniti]] stessero armando tre eserciti: uno da inviare in [[Etruria]], un secondo in Campania ed il terzo per la difesa del loro territorio<ref>[[Tito Livio]],name=X32 ''[[Ab Urbe condita libri]]'', X, 32.</ref>. Postumio, prima si diresse a [[Sora]]<ref name="ReferenceB">[[Tito {{cita|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', |X, 33}}.</ref>, e da lì nella [[Marsica]] e nel [[Sannio]], dove prima prese [[Milionia]] (la contemporanea [[Ortona dei Marsi]]) con la forza<ref name="ReferenceC">[[Tito {{cita|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', |X, 34}}.</ref>, e poi [[Feritro]], abbandonata dagli abitanti ai romani<ref name="ReferenceC"/>.
 
Quindi Postumio guidò l'esercito in [[Etruria]], dove sconfisse gli etruschi in campo aperto davanti alla città dei [[Volsinii]] e conquistò la città di [[Roselle (Grosseto)|Roselle]]. Dopo queste azioni, le città di Volsinii, [[Perugia]] e [[Arezzo]], chiesero la pace a Roma, ottenendo una tregua trentennale<ref>[[Tito {{cita|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', |X, 37}}.</ref>.
 
Megello fu ancora console nel [[291 a.C.]], quando combatté contro gli [[Irpini]] conquistando [[Venosa|Venusia]], una località particolarmente importante sotto l'aspetto strategico. Livio racconta che, come caso particolare, essendo egli interré ([[Interrex (storia romana)|''interrex'']]), fu eletto console insieme a [[Gaio Giunio Bubulco Bruto (console 291 a.C.)|Gaio Giunio Bubulco]] negli stessi [[comizi centuriati]], che egli aveva presieduti.<ref>{{cita|Livio|XXVII, 6.8}}.</ref>
 
Costruì il [[Tempio della Vittoria (Roma)|tempio della Vittoria]] sul [[Palatino]]<ref name="ReferenceB"/>.